Autore: admin1356

AGI – La notte scorsa mezz’ora dopo la mezzanotte i vigili del fuoco sono intervenuti  in via Roma a Chioggia per l’incendio che ha coinvolto il piano terra di un’abitazione affiancata disposta su tre livelli: deceduti una coppia di 63 e 58 anni e il figlio 27 enne.

 

L’allarme è stato dato da alcuni giovani che hanno visto le fiamme uscire dall’abitazione e  si sono prodigati anche con una scala per provare a  mettere in salvo le persone. I vigili del fuoco arrivati da Chioggia, Cavarzere e Mestre con 7 automezzi antincendio e 18 operatori coordinati dal funzionario di guardia il caposervizio hanno spento le fiamme, che hanno riguardato un locale al  solo piano terra, mentre il fumo si è incanalato nel vano scala, saturando tutta l’abitazione.

 

I vigili del fuoco entrati con gli autorespiratori hanno trovato al secondo piano le persone prive di vita come accertato dai sanitari del Suem.  Le fiamme al piano terra sono state completamente spente e l’immobile dopo la bonifica è stato posto sotto sequestro dai vigili del fuoco.  Le operazioni di soccorso sono terminate poco prima dell’alba

AGI – Lunedì sul tavolo del Consiglio dei ministri dovrebbe approdare un decreto legislativo che si compone di nove articoli e che dà attuazione ai principi di delega conferita al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario. Articoli relativi alla disciplina “dell’accesso in magistratura; delle valutazioni di professionalità dei magistrati; del funzionamento del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari; delle tabelle degli uffici giudicanti e dei progetti organizzativi delle procure della Repubblica; dell’accesso alle funzioni di legittimità; del conferimento delle funzioni direttive e semidirettive e della conferma nelle funzioni stesse”.

 

Nella relazione illustrativa del decreto si legge, tra l’altro, che “in accoglimento delle osservazioni in tal senso formulate nei rispettivi pareri dalla Commissione Giustizia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica” viene inserito “un nuovo comma” che “prevede che terminate le prove orali debbano essere designati degli esperti qualificati per la verifica della idoneità psicoattitudinale allo svolgimento delle funzioni giudiziarie“.

 

“Le linee di indirizzo e le procedure per lo svolgimento degli accertamenti sono determinati dal Consiglio superiore della magistratura d’intesa con il ministro”, si precisa. “Otterranno la nomina a magistrato ordinario – si legge in un passaggio della bozza visionata dall’AGI – i concorrenti che saranno dichiarati idonei anche alla luce degli esiti dei test in parola”.

Cosa ci sarà nel fascicolo del magistrato

Inoltre si aumentano da tre a quattro il numero di concorsi il cui esito negativo impedisce la partecipazione ai successivi bandi. Il comma 5 riguarda il fascicolo personale del magistrato e le valutazioni di professionalità. Viene “introdotta una norma dedicata appunto al fascicolo personale del magistrato, “sinora disciplinato (oltre che dalle disposizioni generali in tema di pubblici dipendenti) solo dalla normazione secondaria dettata dal Consiglio superiore della magistratura”. Viene prevista – si legge nella bozza – “l’istituzione, presso il Consiglio superiore della magistratura, del fascicolo personale del magistrato, tenuto in modalità informatica (come è ormai doveroso) e destinato a raccogliere tutte le informazioni, gli atti e i documenti relativi al percorso professionale dei magistrati il cui esame è rilevante ai fini della valutazione di professionalità”. 

 

La nuova disposizione prevede che debbano essere inseriti nel fascicolo per la valutazione, anno per anno: “i provvedimenti tabellari, organizzativi o di altro genere che individuano i compiti e le attività, giudiziarie o extragiudiziarie, svolti dal magistrato nonché i programmi annuali di gestione redatti; i dati statistici comparati relativi al lavoro svolto; gli atti e i provvedimenti redatti dal magistrato, i verbali delle udienze alle quali abbia partecipato e i provvedimenti relativi all’esito degli affari trattati nelle fasi o nei gradi successivi del procedimento e del giudizio”.

 

“Tali documenti saranno scelti a campione”, si spiega anche se si sottolinea nella bozza che “le Commissioni Giustizia della Camera e del Senato nei rispettivi pareri hanno evidenziato l’opportunità che siano inseriti nel fascicolo personale tutti gli atti e i provvedimenti redatti da ciascun magistrato e non soltanto quelli scelti a campione”.

 

Inoltre nel fascicolo dovranno esserci “i provvedimenti o gli atti prodotti spontaneamente dal magistrato, nel numero stabilito dal Consiglio superiore della magistratura; i provvedimenti organizzativi che a fronte di gravi e reiterati ritardi predispongano i piani mirati di smaltimento” con gli eventuali esoneri dalle assegnazioni e redistribuzioni dei carichi di lavoro; le relazioni di ispezione, limitatamente alla parte che interessa il singolo magistrato; gli atti “con i quali è promossa l’azione disciplinare e le sentenze rese nel corso del medesimo procedimento, nonché gli atti con i quali è introdotta e decisa l’azione per la responsabilità contabile e per la rivalsa, nei casi in cui è promossa azione di responsabilità professionale”.

 

Infine “i rapporti dei dirigenti dell’ufficio di appartenenza, le autorelazioni, i pareri dei consigli giudiziari e i provvedimenti definitivi del Consiglio superiore sulle valutazioni di professionalità, per il mutamento di funzioni o per il conferimento o la conferma di funzioni direttive e semidirettive” e “gli ulteriori elementi che il Consiglio superiore della magistratura ritiene debbano essere inseriti”.

 

Il comma 3 “individua i soggetti legittimati ad accedere al fascicolo: i componenti del Consiglio superiore; i dirigenti dell’ufficio, anche per l’attività di inserimento degli atti e provvedimenti di loro competenza; il magistrato; i componenti dei consigli giudiziari, in occasione della redazione di pareri che riguardano il magistrato”. Mentre “il comma 4 prevede infine l’espunzione dal fascicolo degli atti non più utili, quali ad esempio quelli relativi all’azione disciplinare o all’azione di rivalsa una volta che il magistrato sia stato prosciolto o sia intervenuta riabilitazione”. 

AGI – Un uomo di 78 anni che allevava alcune oche ‘da guardia’, spaventato dai suoi animali che lo avevano circondato mentre portava il secchio col mangime, è caduto battendo la testa ed è stato ricoverato in ospedale. È accaduto a Olgiate, in provincia di Varese.

 

L’anziano è stato soccorso dai sanitari dell’Areu e accompagnato al San Leopoldo Mandic di Merate. Non ha riportato ferite gravi, solo un profondo taglio alla testa.

 

Ora gli animalisti dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente temono per la vita delle oche e chiedono che non vengano uccise e qualora il loro amico volesse disfarsene si dicono pronti a trovare loro una sistemazione. “Non sappiamo ancora cosa ha in serbo l’uomo per le sue oche – scrivono gli animalisti – ma se per caso avesse in mente di disfarsene, cosa che speriamo non sia, noi saremmo pronti a trovare loro una nuova eventuale collocazione”.

AGI – Sarebbe morto per soffocamento durante un esorcismo con rito islamico e non per overdose di droga il 43enne deceduto a Salassa, nel Torinese. È quanto appurato dai carabinieri di Ivrea, che dopo l’esame autoptico, nelle scorse ore, hanno fermato l’ex coniuge, ora ai domiciliari, il fratello e lo zio del 43enne, entrambi in carcere.

 

La morte dell’uomo risale allo scorso 10 febbraio, con la vittima che aveva già partecipato ad almeno due sedute di esorcismo perché ritenuto dai propri familiari posseduto dai demoni.

 

Il quarantatreenne, di origine nordafricana, è deceduto a causa di una “sindrome anossica cerebrale e multiorgano derivata da una insufficienza respiratoria acuta”. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, mentre la vittima si trovava in uno stato di alterazione psicofisica dovuto all’assunzione di cocaina, con mani e piedi legati, tre persone – zio, fratello e moglie della vittima – ne hanno provocato la morte mediante asfissia meccanica violenta utilizzando un oggetto soffice premuto sul viso.

 

I familiari dell’uomo, convinti che fosse posseduto dai demoni, lo avevano già sottoposto ad altri riti. Quello del 10 febbraio è risultato fatale, con i colpevoli che – come dimostrano le intercettazioni ambientali – hanno cercato di nascondere elementi utili all’indagine. 

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AGI – A seguito dell’attentato terroristico che ha colpito Mosca, lunedì mattina si svolgerà al ministero dell’Interno una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicata a una analisi della situazione.  Lo si apprende da fonti del Viminale. 

 

Le stesse fonti spiegano che il livello di allerta antiterrorismo in Italia è massimo sin dallo scorso 7 ottobre, a seguito dell’attacco di Hamas in Israele. L’innalzamento del livello di allerta per il peggioramento dello scenario internazionale era stato voluto proprio dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dopo l’attacco del 7 ottobre.

 

A tutte le Prefetture, in quell’occasione, era stato chiesto di aggiornare i ‘target’ degli obiettivi sensibili individuandone 250 su tutto il territorio dove l’attenzione è più alta. Target che possono essere aggiornati sulla base di particolari ricorrenze o nuove situazioni. Giovedì si è riunito al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica con un focus sull’attività di prevenzione in vista degli spostamenti di Pasqua.

 

Il Comitato tornerà a riunirsi lunedi’ 25 marzo sul tema dell’antiterrorismo alla luce dell’attentato avvenuto ieri a Mosca. Massima allerta quindi ma nessun allarmismo, si sottolinea dal Viminale, spiegando che si procede in una duplice direzione: da un lato presidiando i target degli obiettivi sensibili e, dall’altro, con l’attività di prevenzione antiterrorismo.