Autore: admin1356

AGI – La direttrice di AGI, Rita Lofano è tra i vincitori del “Francigena Fidenza Award” per le agenzie di stampa, assieme al presidente del gruppo editoriale Adnkronos, Giuseppe Marra, e al direttore di Askanews, Gianni Todini. Per i quotidiani i riconoscimenti saranno consegnati al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana e a Valeria Arnaldi, redattrice dei servizi speciali de Il Messaggero. Un riconoscimento anche a Giuseppe Cerasa, direttore de Le Guide di Repubblica. Per le radio il premio sarà conferito a Francesco Pionati, direttore del Giornale Radio Rai e di Radio 1 e a Massimiliano Menichetti responsabile di Radio Vaticana – Vatican News.

 

Per le tv saranno premiati: Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura; Marzia Roncacci, alla guida di Tg2 Italia Europa; Paolo Di Lorenzo, per la conduzione mattutina del Tg5. La premiazione si svolgerà il 19 marzo, alle ore 11.00, presso il Palazzo dell’Informazione, sede dell’agenzia di stampa Adnkronos. Nell’occasione sarà anche presentata la quarta edizione del “Francigena Fidenza Festival”, in programma dall’11 al 14 aprile. Saranno presenti il sindaco di Fidenza, Andrea Massari, e l’assessore alla Cultura, Maria Pia Bariggi.

 

Il premio giornalistico, ideato dall’autrice Rossana Tosto, promosso dal Comune di Fidenza e dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (Aevf), viene conferito, si legge in un comunicato, “alla stampa nazionale per l’alta professionalità, il merito, il talento, la passione, la voglia di scoprire e di comunicare profusi nel lavoro”. Si tratta, afferma Rossana Tosto, di “una lode alla carriera riconosciuta ai giornalisti che si sono distinti in modo particolare nella professione di ‘narratore di fatti e di luoghi’. Autentici ‘artisti della parola e delle immagini’, autori di idee e progetti attraverso i quali hanno affermato stili e linguaggi finalizzati a intercettare il bisogno di cultura, tradizioni, arte e bellezza”.

 

“La valorizzazione della Via Francigena – afferma il sindaco di Fidenza, Andrea Massari – è una operazione culturale che ovviamente va ben oltre Fidenza e il suo territorio, abbracciando complessivamente ben 715 Comuni europei posti lungo il tracciato storico che da Canterbury arrivava fino a Roma. Il ruolo preminente di megafono per un’iniziativa di questa importanza non può che essere affidato ai media e lo scopo di questo premio è proprio quello di riconoscere doverosamente questa fondamentale funzione”. 

AGI – Numeri “impressionanti”, davanti ai quali “dobbiamo intervenire”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, affrontando il tema della violenza di genere. “Nel 2022 – ha spiegato in una conferenza stampa a via Arenula – ci sono state in primo grado 3.443 condanne per maltrattamenti in famiglia, 2.281 per atti persecutori, 973 per violenza sessuale”. Il Guardasigilli, presentando due iniziative che il ministero ha messo a punto sul tema – una raccolta organica della normativa anche sovranazionale e un opuscolo informativo – ha sottolineato che “abbiamo un arsenale repressivo molto severo, ma l’efficacia intimidatoria della pena non è un deterrente fondamentale: si tratta di un reato che si fonda sulla mancanza di educazione, di cultura, di rispetto della persona, è su questi punti che dobbiamo intervenire con la prevenzione”. La raccolta di norme e l’opuscolo, a parere del ministro, rappresentano “un lavoro unico e un’occasione storica, a dimostrazione che il Governo, a cominciare dalla presidente Meloni, si è sempre mostrato molto sensibile a questo tema”.

 

La raccolta organica delle norme

 

La raccolta, “integrale e integrata”, delle norme è stata curata dall’Osservatorio sulla violenza di genere istituito al ministero nel 2022, presieduto dal capo dell’Ispettorato Maria Rosaria Covelli: un lavoro rivolto a tecnici e operatori, anche basato sui risultati emersi da questionari inviati alle procure. “Hanno risposto tutte le 140 procure della Repubblica – ha spiegato Covelli – ed è emerso un panorama variegato. L’obiettivo è far emergere quali sono le problematiche e quali le buone prassi”. E’ stata quindi ricondotta a sistema una “mole di norme”, con il “richiamo alla trama costituzionale”, ‘in primis’ al “principio di uguaglianza”, ha aggiunto Covelli, da cui “emerge una storia che cammina. E’ un testo che sarà costantemente aggiornato”.

 

L’opuscolo, dal titolo “La violenza mai”, da diffondere il più possibile nei luoghi pubblici

 

L’opuscolo, che indica a donne e uomini i segnali più comuni ed evidenti che riguardano situazioni di violenza, “è diretto agli adulti” e “contiene immagini che parlano da sole. Intendiamo stamparne centinaia di migliaia di copie. Se possibile, lo faremo stampare nelle carceri dai detenuti”, ha sottolineato il Guardasigilli, osservando che “vengono messi in luce i segnali di allarme, sintomatici di una componente aggressiva: una serie di considerazioni sia nel contenuto che nella grafica su quali sono le cose che non si possono fare, che non vogliamo si facciano. Una parte è anche dedicata agli uomini, che spesso sottovalutano la gravità dei comportamenti e della sanzione”.