Autore: admin1356

AGI – Tra meno di una settimana, il 19 marzo, compirà 104 anni, ma a rinunciare a guidare la sua Fiat Panda bianca non ci pensa nemmeno Giuseppina Molinari, un’ultracentenaria che abita a Vigarano Pieve (una piccola frazione del comune di Vigarano Mainarda), in provincia di Ferrara, conosciuta da tutti come ‘Giose’.

 

Lunedì notte, poco dopo l’una, è stata fermata dai Carabinieri a Bondeno, in provincia di Ferrara, come riportato da ‘Il Resto del Carlino’: la sua patente era scaduta da due anni e la Panda Bianca non aveva l’assicurazione. Ora l’auto è stata sequestrata. ‘Giose’ però non si arrende. In casa da sola non vuole starci. È sempre stata single e a Bondeno va a trovare i suoi amici, quasi tutti i giorni. Così come ogni pomeriggio va al bar a giocare a carte.

 

“Mi comprerò una vespa o un motorino” ha detto alla ‘Nuova Ferrara’ e intanto va dai suoi amici pedalando in bicicletta. Il popolo dei social è dalla sua parte e si moltiplicano i post di sostegno e simpatia. Il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, originario di Bondeno, dal suo profilo Facebook personale non ha resistito e ha scritto: “So che è politicamente scorretto, ma alla Giose invece che una multa darei una medaglia. So che non è giusto, ma il cuore mi fa dire così. Avere quella forza dentro non è da tutti. E mi fa sperare per la mia vecchiaia”. 

AGI – L’Aquila è stata proclamata Capitale italiana della Cultura 2026: l’annuncio è arrivato dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in una cerimonia nella Sala Spadolini del ministero. Il capoluogo abruzzese, devastato da un terremoto nel 2009, era in competizione con altre nove città: Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L’Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena).vLa giuria era presieduta da Davide Maria Desario e ne facevano parte Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi e Isabella Valente. 

 

“La designazione di L’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026 è una bellissima notizia, non solo per la città e il suo territorio, ma per tutto l’Appennino centrale”: lo ha sottolineato il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli. “Si tratta di un risultato che rende merito all’ottimo lavoro del Sindaco Pierluigi Biondi, della sua amministrazione e di una filiera che, a partire dal Presidente della Regione Marco Marsilio, in Abruzzo ha dimostrato di essere efficace e vincente”., ha osservato Castelli.

ì”Il legame che corre tra L’Aquila e la Struttura commissariale che guido è costante e all’insegna di una fattiva collaborazione che trova la sua applicazione nella Cabina di coordinamento integrata sisma 2009- 2016, che presiedo”, ha sottolineato Castelli. “Il capoluogo abruzzese, dopo il terribile sisma del 2009, ha avuto la tenacia e la capacità di rialzarsi in piedi e la designazione odierna è un ulteriore, prestigioso, segnale di rinascita che questa splendida città merita. Sono certo che questo risultato porterà benefici non solo a L’Aquila, ma a tutto l’Appennino centrale. Questa vasta parte del nostro Paese è rimasta a lungo ai margini dell’agenda nazionale ma oggi, grazie all’attenzione e all’impegno concreto del governo Meloni, la tendenza è stata invertita attraverso l’adozione di una strategia di crescita e sviluppo che mette al primo posto la sicurezza e la sostenibilità”, ha concluso.

 

AGI – Blitz della Polizia di Bologna contro lo spaccio nel centro storico della città: gli agenti, coordinati dalla DDA, hanno eseguito 44 misure cautelari (28 in carcere, 11 ai domiciliari e il resto tra divieti e obblighi di dimora) a carico di un sodalizio criminale, composto soprattutto da tunisini che cedevano ogni giorno centinaia di dosi di cocaina ed eroina. In un caso, un loro connazionale, a suon di botte, è stato indotto a spacciare per conto del gruppo. 

Destinatari del provvedimento restrittivo sono anche italiani, albanesi e pakistani che pensavano all’acquisto di ingenti quantitativi di stupefacente che poi immettevano nelle varie piazze della città. Le indagini hanno accertato oltre 5000 cessioni di cocaina e 1500 cessioni di eroina. L’operazione antidroga, che ha comportato l’impiego di oltre 400 poliziotti, fra cui investigatori delle squadre mobili ed equipaggi dei reparti prevenzione crimine, contingenti del reparto mobile, unità cinofile antidroga, reparto volo e personale della polizia scientifica, ha portato al sequestro in flagranza di reato di altre 36 persone. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati 3 kg di cocaina, 1 kg di eroina, 6 kg di hashish,1500 dosi di stupefacente e 30mila euro in contanti. 

 

Stando a quanto emerso dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore Roberto Ceroni della Dda felsinea, il gruppo monopolizzava lo spaccio della droga dell’intero centro storico del capoluogo emiliano ed era attivo ormai da anni: i vertici dell’organizzazione garantivano ai propri pusher uno stipendio mensile fisso di 2.500 euro, che veniva assicurato anche in caso di loro arresto. I pusher erano soliti nascondere la droga in bocca; talvolta anche sui binari della ferrovia. Attraverso vari servizi di osservazione sono state documentate giornalmente, in diverse strade del centro storico, oltre cento cessioni di stupefacente fra cocaina ed eroina.

 

 

Varie le basi logistiche individuate dagli investigatori della Polizia di Stato, dove la droga veniva preparata prima di essere immessa nelle piazze di Bologna, anche fuori dal centro, come la zona di via Saffi, via Mascarella, via dello Scalo. Acclarata dalle indagini – che hanno anche documentato un acquisto di 20 kg di hashish provenienti dalla Spagna- un’ampia capacità di approvvigionamento di cocaina da parte di alcuni indagati italiani che avevano come propri fornitori dei loro conoscenti albanesi, così come è emersa la posizione di alcuni pakistani che avevano dei propri canali di rifornimento per quanto concerne l’eroina.