Autore: admin1356

AGI –  Dovrebbe arrivare appena in tempo prima della prescrizione dei reati, quindi a ridosso dell’estate, la sentenza per il fallimento del gruppo editoriale EPolis, fondato nel 2004 dall’editore Nicola Grauso e fallito nel 2011. Nei 15 quotidiani, la cui pubblicazione cesso’ nel 2010, lavoravano oltre 130 giornalisti per le edizioni locali diffuse in regime di free pay in tutta Italia. Stamane il pm Giangiacomo Pilia ha formulato le richieste di condanna per 9 degli 11 imputati, a vario titolo per reati che vanno dalla bancarotta al falso in bilancio, davanti alla prima sezione penale del tribunale di Cagliari, presieduta da Lucia Perra. Il gup di Cagliari li aveva rinviati a giudizio nel 2016 e per diverse fattispecie di bancarotta è già scattata la prescrizione: per alcuni reati, per le singole posizioni, il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione.
Per Grauso sono stati sollecitati 5 anni di reclusione, per l’imprenditore trentino Alberto Rigotti, ultimo editore del gruppo, 9 anni e 4 mesi di reclusione.

 

 Queste le altre richieste di condanna: 6 anni e due mesi di reclusione per Sara Cipollini, già amministratrice delegata, per Vincenzo Maria Greco, già vicepresidente del cda di EPolis, e per Alessandro Valentino (entrambi difesi dall’avvocato Guido Manca Bitti); 4 anni e mezzo per Michela Veronica Crescenti, rappresentante legale di una società che prestava consulenza al gruppo EPolis; 4 anni per John Gaethe Visendi, libero professionista; e tre anni per Rosalba e Rosanna Chielli, che lavoravano in una srl che curava la contabilità di EPolis.
L’assoluzione è stata chiesta per Claudio Noziglia e Anna Abbatecola.

La curatela fallimentare di EPolis, affidata ai tre commercialisti Sergio Vacca, Giancarlo Dessi’ ed Efisio Murru, che si è costituita parte civile con l’avvocato Luca Pirastu, ha chiesto un risarcimento danni di 4 milioni di euro in solido agli imputati, oltre a una provvisionale di 1,5 milioni di euro. Fra le parti civili figurano anche una trentina di giornalisti ed ex dipendenti EPolis, assistiti dai legali Giuseppe Putzu, Roberto Cao, Stefania Alfonso e Nicola Littarru, che hanno chiesto una provvisionale di 30 mila euro a testa.
Nelle prossime udienze, fissate per il 15 marzo, il 5 aprile, il 7 e il 14 maggio, sono previste le arrighe delle difese e l’eventuale replica del pm. Poi la sentenza. 

AGI – È stato trovato morto nella notte nella cella del reparto Protetti del carcere Torre del Gallo di Pavia il trapper Jordan Jeffrey Baby, alias di Jordan Tinti, condannato in via definitiva per rapina, con l’aggravante dell’odio razziale, commessa ai danni di un immigrato nigeriano di 42 anni alla stazione di Carnate, in Brianza, nell’estate 2022 in concorso con Gianmarco Faga’, in arte Traffik. Il 26enne è stato trovato dagli agenti della Polizia penitenziaria con un
cappio al collo. Era rientrato una decina di giorni fa nel penitenziario pavese dopo che il magistrato di sorveglianza aveva sospeso la misura temporanea dell’affidamento terapeutico in
comunità in cui si trovava da tre mesi. In relazione al suo periodo precedente Tinti, tramite il suo legale Federico Edoardo Pisani, aveva denunciato di essere stato vittima di abusi sessuali e maltrattamenti. “Non ho mai avuto un assistito educato com Jordan. Era tutt’altro rispetto a come appariva”, ha ricordato l’avvocato che ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto per far luce su quanto accaduto a Tinti.

AGI – Il nucleo speciale di Polizia valutaria della GdF, su delega della Procura di Milano, sta perquisendo la sede del Milan nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita del club con le ipotesi di reato di appropriazione indebita, ostacolo alla vigilanza della Covisoc e bancarotta.

 

La Procura di Milano ha indagato l’ad del Milan Giorgio Furlani e il suo predecessore Ivan Gazidis nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita del club dal fondo Elliot a RedBird di Gerry Cardinale. L’ipotesi di reato contestata ai due manager dai pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi è quella di ostacolo all’esercizio di vigilanza alla Figc. Nell’inchiesta risultavano già iscritti due ex consiglieri del Cda di Project Redblack, Jean Marc Mclean e Daniela Italia. Il club di via Aldo Rossi risulta – precisano fonti inquirenti – totalmente estraneo alla vicenda. 

 

Il club si difende, società terza ed estranea al procedimento

“In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria sede, la società AC Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022. L’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente AD del Club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente”. Lo rende noto il club rossonero.

 

Pm, Elliot ha ancora controllo club

 L’ipotesi della Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita del Milan è che il “fondo Elliot conservi attualmente il controllo della società, laddove all’autorità di vigilanza della Figc sarebbe, invece, stata rappresentata l’effettiva cessione della proprietà in favore del fondo RedBird”. È quanto emerge dal decreto di perquisizione eseguito dal nucleo speciale di polizia valutaria della GdF, su delega dei pm milanesi, nei confronti l’ad del Milan Giorgio Furlani e il suo predecessore Ivan Gazidis, entrambi indagati con l’ipotesi di ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza alla Figc

AGI –  La prima sezione penale del tribunale di Napoli, per il furto di migliaia di volumi dalla storica biblioteca napoletana dei Girolamini, ha condannato a 5 anni e 3 mesi Massimo Marino De Caro, bibliotecario, già condannato a 7 anni nel 2013. La condanna, inflitta in continuazione, ha quindi rideterminato una pena a 12 anni e 3 mesi di reclusione. Poi ha condannato a quattro anni di reclusione Stephane Delsalle; a cinque anni e sei mesi Maurizio Bifolco; a quattro anni e sei mesi Luca Cableri; a due anni e sei mesi Stefano Ceccantoni e a cinque anni e otto mesi, in continuazione, Mirko Camuri.

 

Il giudice ha ritenuto insussistente l’associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione dei volumi così come l’accusa di devastazione e di saccheggio e’ caduta per i tredici imputati. Resta il furto aggravato. Il tribunale ha disposto la confisca nei confronti di De Caro, Delsalle, Cableri e Bifolco di beni immobili, dei libri di proprietà di De Caro oltre che dei soldi sul conto corrente e dei titoli intestati a Bifolco. Disposto infine il dissequestro e la restituzione del materiale librario dei Girolamini e della Biblioteca Statale Oratoriana annessa al monumento nazionale. Assoluzione piena invece per don Sandro Marsano, sacerdote preposito della Congregazione degli Oratoriani di Napoli, difeso dagli avvocati Manlio Pennino e Bruno von Arx.