Autore: admin1356

AGI – La Polizia di Stato di Caltanissetta ha eseguito 55 misure cautelari per i reati di associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Alla maxi-operazione hanno preso parte 500 uomini della Polizia di Stato hanno operato al fine di eseguire le misure cautelari che hanno eseguito anche perquisizioni degli indagati e dei luoghi nella loro disponibilita’ per ricercare armi e droga.

 

L’ordinanza applicativa della misura cautelare personale detentiva, e’ stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Caltanissetta, nel corso delle indagini preliminari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica. I soggetti destinatari della misura cautelare, sono indagati, a vario titolo, per i reati di associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Reati aggravati dalla disponibilita’, in capo agli associati, di armi (anche da guerra) ed esplosivi.

 

Alla complessa attivita’ di Polizia Giudiziaria hanno partecipato oltre alla Squadra Mobile di Caltanissetta, anche gli Uffici della S.I.S.C.O. di Caltanissetta e del Commissariato di P.S. di Gela.

 

Inoltre sono stati impiegati gli operatori delle Squadre Mobili di Catania, Agrigento, Palermo, Enna, Trapani, Siracusa, Ragusa e Padova, delle S.I.S.C.O. di Venezia, Messina, Catania e Palermo, del Reparto Volo di Palermo, dei Reparti Prevenzione Crimine di Catania, Palermo, Vibo Valentia, Cosenza e Siderno, delle Unita’ Operative di Pronto Intervento di Napoli e Palermo, delle Unita’ Cinofile di Catania e Palermo, del Servizio Polizia Scientifica di Roma, del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Palermo e del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica di Caltanissetta. 

AGI – Con 7 voti favorevoli, 12 contrari e 6 astenuti il consiglio comunale di Milano ha bocciato la proposta dei Consiglieri Enrico Fedrighini (Gruppo Misto), Carlo Monguzzi (Europa Verde) e Rosario Pantaleo (Partito Democratico) per il conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange. Durante il voto qualche decina di manifestanti si è riunita fuori da Palazzo Marino a supporto della proposta. Tra loro anche il magistrato Armando Spataro.

Lo scorso 12 febbraio l’aula di Palazzo Marino aveva votato contro la possibilità di discutere la mozione. Probabilmente una mossa da parte della maggioranza per prendere tempo e decidere la linea da adottare.

 

Lunedì scorso, 4 marzo, invece non solo la maggioranza si è spaccata votando in buona parte contro (13 contrari, 7 favorevoli e 5 astenuti) ma la seduta è saltata per mancanza di numero legale dato che tutto il centrodestra era uscito dall’aula senza partecipare al voto. È poi da ricordare che già due anni fa, a maggio 2022, la maggioranza si era spaccata sul voto per Assange. La consigliera dei Verdi Francesca Cucchiara aveva presentato una mozione con cui chiedeva il conferimento della cittadinanza onoraria al giornalista australiano promotore di Wikileaks, seguendo l’esempio di altre amministrazioni, anche di centrosinistra, tra cui Roma e Napoli. Alla fine la mozione era stata approvata in una versione modificata da due emendamenti del Pd che esprimevano una censura al trattamento processuale subito da Assange, anzichè la cittadinanza onoraria, e un no all’espressa contrarietà all’estradizione