Autore: admin1356

AGI – Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Lowicz (Polonia), presentata da monsignor Andrzej Franciszek Dziuba. Lo rende noto un Bollettino della Sala Stampa della Sata Sede. Dziuba, 73 anni, è stato coinvolto in uno scandalo di pedofilia. Sono state presentate contro di lui alla Santa Sede denunce di negligenza nella gestione di abusi sessuali ai danni di cinque minori. Un’indagine a livello diocesano, secondo i presupposti del motu proprio Vos estis lux mundi, è stata condotta dall’arcivescovo metropolita di Lodz, Grzegorz Rys e nel 2020 i documenti raccolti sono stati presentati alla Santa Sede. Nel 2022, la commissione statale sulla pedofilia ha presentato una notifica alla procura con l’accusa di aver commesso il reato di mancata notifica alle forze dell’ordine degli abusi sessuali a danno di un minore, commessi nel 2016 da un sacerdote a lui subordinato.

In un comunicato, la nunziatura di Varsavia rende nota la decisione del Pontefice sottolineando che la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Lowicz presentata da monsignor Dziuba era stata richiesta dalla Santa Sede. “Infatti – si legge nella nota -, sono state riscontrate difficoltà nel governo pastorale di S.E. Andrzej Dziuba e in particolare sue omissioni nel trattare casi di abusi sessuali su minori commessi da alcuni sacerdoti, come è emerso da un’indagine condotta dalla Santa Sede, a norma del Motu Proprio ‘Vos estis lux mundi'”. 

AGI – Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna ha concluso un’operazione con il recupero a tassazione per oltre 11 milioni di euro, attraverso l’approfondimento di due differenti contesti operativi. Il primo ha riguardato quattro “influencer”, seguiti da 50 milioni di follower in totale. Per due di loro, completamente sconosciuti al fisco, le Fiamme Gialle hanno dovuto ricostruire i proventi ottenuti non solo attraverso pubblicazioni sui social e collaborazioni professionali avviate con aziende (“influencer marketing”) ma, anche e soprattutto, mediante l’inserimento di contenuti su popolari siti d’intrattenimento per adulti. Il secondo contesto ha invece riguardato cinque digital creator (tutti sconosciuti al fisco) molto attivi nella pubblicazione di prestazioni a pagamento sul web.

Per tre di loro è stata segnalata all’Agenzia delle Entrate l’applicazione di una particolare addizionale alle imposte sul reddito introdotta dalla legge di bilancio 2006 a carico di chi produce, distribuisce, vende e rappresenta materiale per adulti anche in formato multimediale. L’importo di tale addizionale, per un totale di circa 200mila euro, è destinato agli interventi a favore del settore dello spettacolo, tra i più penalizzati dalla pandemia. Generalmente gli influencer si sono dimostrati ampiamente collaborativi, aderendo prontamente ai rilievi mossi e versando all’Erario gli importi dovuti; solo in qualche caso, si sono riservati di effettuare approfondimenti ulteriori, prima di proseguire la procedura avanti agli uffici finanziari. L’attività condotta, spiega una nota delle Fiamme Gialle, consegue anche ai rapporti di collaborazione e sinergia instaurati tra il Comando Regionale Emilia Romagna della Guardia di Finanza e gli interlocutori istituzionali per la stipula di un protocollo d’intesa a tutela dell’economia legale e dei distretti industriali e ha riguardato diversi contesti, tra i quali quelli caratterizzati da un notevole processo evolutivo anche in ragione delle opportunita’ offerte dal web, con la conseguente generazione di ingenti volumi d’affari.