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Autore: admin1356
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AGI – Una folta rappresentanza internazionale di fotografi presenti nella capitale britannica per la kermesse di fotografia PhotoLondon ha partecipato alla inaugurazione della mostra “What we already think we know. Giovane fotografia italiana – Premio Luigi Ghirri”.
Le opere esposte all’Istituto di Cultura italiana a Londra sono state realizzate da Marina Caneve (Are They Rocks or Clouds?), Giulia Mangione (The Fall), Giulia Parlato (Diachronicles), Iacopo Pasqui (N), Vaste Programme (The Long Way Home of Ivan Putnik, Truck Driver), tutti vincitori del Premio Luigi Ghirri dall’anno della sua Fondazione, nel 2018, a oggi. Tutti gli artisti erano under 35 quando si sono aggiudicati il prestigioso riconoscimento. Le opere in mostra sono parte della collezione custodita nella fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
I curatori Ilaria Campioli, Tim Clarke (1000 Words Photography magazine) e Daniele De Luigi, (Fondazione Modena Arti Visive) hanno manifestato la loro soddisfazione per il successo dell’iniziativa londinese, che si tiene proprio in concomitanza con PhotoLondon, tra le più importanti manifestazioni al mondo in tema di fotografia.
Francesco Bongarrà, direttore dell’Istituto italiano di Cultura a Londra, ha detto: “Valori, giovani e talento: sono le tre parole chiave di questa bellissima mostra che lascia l’Italia e per la prima volta approda all’estero grazia all’Istituto italiano di Cultura a Londra. Una raccolta di bellissime immagini realizzate da giovani fotografi italiani di talento che sono state acquisite al patrimonio dello Stato e meritano di essere conosciute e apprezzate. Opere pregevoli che vengono significativamente esposte nella capitale britannica in concomitanza con la Photo Week, una settimana in cui Londra diventa capital della fotografia mondiale”.
La mostra rimarrà aperta presso l’Istituto di Cultura di Londra fino al 31 maggio.
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AGI – Judith Godreche, voce del #MeToo francese, con il suo attesissimo cortometraggio; Anya Taylor-Joy, nel ruolo della protagonista di “Furiosa”, ennesimo capitolo della saga di “Mad Max”; Meryl Streep, con la sua masterclass sono le donne “potenti” della seconda giornata del Festival di Cannes.
Streep, 74 anni, leggenda di Hollywood, ha ricevuto la Palma d’Oro alla carriera in occasione della cerimonia di apertura seguita da 2,3 milioni di telespettatori, un record secondo France Televisions.
“Hai cambiato il modo in cui vediamo le donne, ci hai dato una nuova immagine di noi stesse”, l’ha ringraziata commossa Juliette Binoche, consegnandole il premio. “Me Too”, diretto da Judith Godreche, 52 anni, sarà presentato due volte: in apertura della selezione ‘Un certain Regard’, al Palais des Festivals, solo per gli accreditati, e al Cinema de la Plage, per il pubblico. Sarà il primo, atteso momento clou del Festival, sette anni dopo lo scandalo che oltreoceano portò alla caduta del produttore americano Harvey Weinstein, e cinque mesi dopo il significativo discorso, in Francia, dell’attrice-regista che accusò di stupro due figure del cinema d’autore: Benoit Jacquot e Jacques Doillon.
In 17 minuti il cortometraggio di Godreche si propone di denunciare la violenza sessuale e dare un volto a mille vittime: “Il cinema ha una funzione simbolica, quasi divina. Dire a me stessa che le persone anonime presenti in questo corto saranno gli attori principali di un film che andrà a Cannes, questo è lo status che mi interessa”.
Il movimento #MeToo sta alimentando molte discussioni al Festival di Cannes: “Continuiamo a dibattere insieme su queste questioni, in particolare su dove vogliamo che vada il cinema. Negli Stati Uniti ci sono stati molti cambiamenti”, ha commentato Greta Gerwig, presidente della giuria e prima regista a superare il miliardo di dollari di fatturato con ‘Barbie’, “sempre più donne hanno il coraggio di dire come stanno le cose nell’industria cinematografica. Quindici anni fa non avrei potuto immaginare che ci sarebbero state così tante donne nel cinema”.
Tuttavia, ci sono solo quattro registe donne nei 22 film in concorso a Cannes quest’anno. “Quattro donne spericolate”, ha detto Camille Cottin, maestra di cerimonie del Festival. Tra cui la francese Agathe Riedinger che apre il concorso con “Diamant brut”, opera prima sui reality e sulle aspirazioni di una giovane ragazza che vive nel sud della Francia. Sul red carpet ci sarà Anya Taylor-Joy, 28 anni, una guerriera che fa mangiare la polvere agli uomini sul grande schermo in “Furiosa”, presentato fuori concorso in prima mondiale. Si tratta di un nuovo episodio della saga di “Mad Max”, più precisamente di un prequel di “Fury Road” (2015), ovvero della giovinezza del personaggio allora interpretato da Charlize Theron.
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