Autore: admin1356

AGI – “La nostra richiesta di essere auditi nasce da un semplice, sincero spirito di collaborazione istituzionale che crediamo sia doveroso” e “la richiesta di convocazione nasce anche da un’esigenza dell’interesse pubblico a una informazione completa e obiettiva, che eviti letture strumentali e insinuazioni”. Lo ha affermato il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, nel corso dell’audizione davanti alla commissione antimafia riguardante l’inchiesta dei Pm di Perugia su una presunto dossieraggio ai danni di politici, vip e imprenditori. Nell’ambito dell’inchiesta sono indagate 15 persone, tra cui un finanziere della Dna che avrebbe effettuato diversi accessi alle banche dati per fini non investigativi e tre giornalisti del quotidiano Domani.  

 

“Per non parlare – ha aggiunto il procuratore – delle punte di scomposta polemica che sembrano mirate non ad analizzare la realtà e a contribuire alla sua comprensione e all’avanzamento degli equilibri del sistema ma a incrinare l’immagine dell’ufficio e a delegittimare l’idea di istituzioni neutrali come la procura nazionale antimafia e magari anche la Banca d’Italia”.

 

“Tutto ciò non toglie nulla alla gravità delle cose in corso di individuazione nell’inchiesta del collega Cantone, che è estrema. Ma è estrema anche la complessità dell’uso delle banche dati nelle quali confluiscono queste e non meno delicate informazioni che è necessario raccogliere a fini di prevenzione e repressione dei reati”. 

 

 

 

 “Le segnalazioni di operazioni sospette sono strumenti essenziali nel campo della lotta alla mafia e al finanziamento del terrorismo e per l’impulso e il coordinamento investigativo del mio ufficio. Ma sono anche strumenti delicatissimi, contenenti dati, notizie e informazioni in grado di profilare chiunque, inclusa la natura delle sue relazioni personali e sociali. Il corollario è che nell’uso deve esserci massimo rigore nelle procedure di accesso e controllo, nei limiti delle attribuzioni delle singole istituzioni coinvolte” e ha ribadito “senza tema di smentita, la consapevolezza della delicatezza di uno strumento come quello delle Sos e il rispetto delle regole sin dal primo giorno del mio incarico hanno guidato l’esercizio delle mie responsabilità. Ma non basta enunciare le regole, bisogna monitorarne la quotidiana e concreta attuazione”.

 

 

AGI – “Mentre in Francia inseriscono il diritto all’aborto in Costituzione, Genova presenta tre nuovi gusti di gelato per la Giornata internazionale della donna”. È questa la scia seguita da molte pagine social satiriche o di attualità, con un seguito di centinaia di migliaia di follower, che ironizzano sulla decisione del comune di Genova, della Regione Liguria, in collaborazione con Confartigianato, di promuovere tre nuovi gusti di gelato per l’8 marzo. In tre gelaterie di Genova, infatti, è già possibile assaggiarli.

 

“Seguendo le linee guida di Stile Artigiano, che prevedevano la creazione di un gelato che associasse alla figura della donna il concetto di “meraviglia”, la Gelateria Viganotti ha dato vita al gusto “Val d’Oro e Ibisco, dalle soleggiate terre del sud alle vette delle dolomiti” – si legge in una nota della Regione – Gli ingredienti sono una selezione di Agrumi e un infuso di tè rosso e ibisco. La Gelateria Capriccio propone invece “Women”, un sorbetto di mirtilli e spumante con variegatura di passion fruit e buccia di limone grattugiata. “Primavera in rosa” è il semifreddo striato con purea di frutti di bosco e decorato con pan di spagna della Cremeria delle Erbe: il caratteristico colore rosa è dato dalla polvere di barbabietola”.

 

 

 

“La filosofia dell’iniziativa che presentiamo oggi grazie alla maestria e alla creatività dei gelatieri genovesi è chiara: anche un gesto semplice come mangiare un gelato diventa l’occasione per riflettere sul significato dell’8 marzo” aveva dichiarato nelle scorse ore l’assessore alle Pari opportunità della Regione, Simona Ferro. A farle eco, la sua omologa in Comune, Francesca Corso, secondo la quale “i tre gusti di gelato dedicati alla Giornata Internazionale della Donna sono una lodevole iniziativa che accende i riflettori sulla parità di genere e sulla necessita’ di costruire tutti insieme una società davvero inclusiva e a misura di donna. Per raggiungere questo obiettivo servono anche proposte innovative e simboliche, capaci di raggiungere un pubblico molto ampio”.

 

 

Ma l’iniziativa non ha convinto, scatenando una pioggia di reazioni sul web, soprattutto all’insegna dell’ironia: c’è chi alla richiesta di diritti da parte delle donne, ha fatto replicare il personaggio Secco della celebre serie di Zerocalcare, con il suo indimenticabile refrain “s’annamo a pija’ er gelato?”. C’è chi ha usato le vignette dei Simpson, chi ha fatto notare che la Francia ha inserito il diritto all’aborto in Costituzione, che la Spagna ha aperto il dibattito e che in Italia si risponde solo col gelato. Infine c’è chi implora che almeno i gusti siano “parità salariale, autodeterminazione sul proprio corpo e fine della cultura patriarcale dello stupro”.