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AGI – Ricorre oggi l’undicesimo anno di pontificato per Papa Francesco. Un pontificato segnato dal dolore per le guerre. Sono oltre 130 gli appelli che Jorge Mario Bergoglio, scrive Vatican News, ha espresso dal 13 marzo 2023 a oggi per l’Ucraina, più di 60 quelli per il Medio Oriente e la popolazione di Gaza.

 

Non c’è stato Angelus, Regina Caeli o udienza generale in cui il Papa abbia mancato il riferimento alla guerra, ribadito la vicinanza alle popolazioni colpite o invocato la pace e il coraggio del negoziato quale esercizio di saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte, tuteli le legittime aspirazioni di ognuno e faccia cessare la “follia” della guerra.

 

A volte sono stati appelli vigorosi – voluti pronunciare pure quando la voce, a causa di bronchiti o influenze ricorse più volte in questi mesi, non lo permetteva – o spesso brevi chiose, fugaci memorandum o campanelli d’allarme per non far subentrare l’abitudine o il cinismo per cui anche il dramma di un attacco missilistico su scuole e abitazioni è declassato a “notizia di aggiornamento”. La speranza di una pace giusta e duratura è stato ed è sempre l’unico sottofondo alle parole del Papa susseguitesi in questo undicesimo anno di pontificato, che vale la pena ripercorrere in tempi di rielaborazioni e strumentalizzazioni del suo pensiero o a fronte di accuse di “equivicinanza” che, come ha puntualizzato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, è sempre stato “lo stile” della Santa Sede.

AGI – Sono storie di amori e di legami spezzati, di patrimoni svaniti, di dolori mai sopiti. Dieci volti, dieci storie che raccontano persone fragili, un solo denominatore: tirannia e vessazione morale ed economica di persone, per rappresentare un numero di casi, dei quali non si conosce il numero. E’ la videodenuncia “Un volto per una svolta” dell’associazione “Labirinto 14 luglio” contro la legge 6/04 sull’amministrazione di sostegno che all’articolo 1 dispone: “La presente legge ha la finalità di tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente”.

 

Sono le storie di Rina, Nicola, Mariagrazia, Massimo, Chiara, Azzurra, Tamara, Roberta, Matthias, Caterina; storie raccolte da Francesca della Valle, presidente dell’Associazione e compagna dello scomparso attore siciliano Lando Buzzanca, morto il 18 dicembre 2022 a 87 anni in un Hospice dopo 11 mesi passati in una Rsa romana.

Negli ultimi anni, Francesca della Valle ha sempre denunciato il ricovero in Rsa “contro la sua volontà”, annunciando che su quella morte sarebbe andata fino in fondo, e quindi contro la famiglia dell’attore che dispose la nomina di un amministratore di sostegno e il ricovero in un hospice. Nel video, anche la promessa di matrimonio annunciata con Buzzanca e ripresa dai rotocalchi, perchè proprio dalla storia del noto attore sembrano trovare la forza le altre per emergere. Parole forti si rincorrono, parole che fanno male: “Sonja 8 mesi in ospedale, in ginocchio ho chiesto di poterla vedere”. “Il figlio aveva supplicato di non chiudere sua mamma in un ricovero, perchè lontano dalle sue cose e dai suoi ricordi avrebbe potuto persino morire”.

 

E ancora: “La magistratura non ha mosso un dito, e mio padre è morto nel silenzio, sequestrato in casa”. “Nel nostro caso, la legge 6/04 ha determinato la privazione degli affetti più cari”.

 

“L’associazione, con questa campagna sociale, vuole scuotere le coscienze di tutti e soprattutto dei politici, che hanno il dovere e il diritto, di porre fine a questo dramma che porta all’annientamento della persone coinvolte – dichiara all’ AGI Francesca della Valle nel presentare la campagna – Molte le testimonianze giunte all’associazione dopo la diffusione di #unvoltoperlasvolta. Si tratta di un successo senza precedenti – commenta della Valle – perchè l’omertà è sempre dietro l’angolo e la legge in questione, per molti anni, ha giocato sulle paure degli amministrati e dei loro cari, per evitare che emergesse la verità. Ottenere un numero cosi importante di vittime, che si mostrano senza più timore, rappresenta davvero una svolta. Sono pronti, dopo tanta sofferenza a scendere in campo, realmente, per tornare ad essere liberi. Tutte le vittime cercano giustizia”.

 

A 15 mesi dalla scomparsa, Lando Buzzanca in questo video è ancora protagonista. “Potrebbe essere stata la trama di un suo film sulla persecuzione dei deboli e dei fragili, che ha portato sullo schermo in mille occasioni dietro l’immagine comica e grottesca – commenta della Valle – Tutti i suoi personaggi erano ‘fragili’. Ma chi sono e quanti sono ? – si chiede la presidente dell’Associazione Labirinto 14 luglio” – Non esistono registri ufficiali o non vengono divulgati? Uno dei tanti misteri dell’Italia burocratica Labirinto 14 Luglio si è mosso anche in tal senso”. Possibile comunque fare un ragionamento sul tema: “Se pensiamo che i disabili, 13 milioni in Italia, per prassi devono avere un amministratore di sostegno, se a questo aggiungiamo che ci sono 14 milioni di anziani dei quali, almeno la metà è sotto amministrazione di sostegno e un’alta percentuale degli ospiti in RSA (500.000 posti) ha un ADS- conclude Della Valle – gli altri sono dislocati tra strutture private non autorizzate o reclusi in casa per gli abusi consentiti dalla legge 6/04, i numeri sono deducibili”. 

AGI –  “Nessuna distrazione di denaro è mai avvenuta per scopi privati”. Lo precisa l’avvocato della difesa, Ivano Iai, a proposito delle indagini chiuse a gennaio dalla procura di Sassari, per riciclaggio e peculato, in cui risultano indagati Antonino Becciu, fratello del cardinale Angelo, il vescovo di Ozieri, Corrado Melis, e altre sette persone. Secondo l’accusa, fondi dell’8 per mille alla Chiesa, destinati alla diocesi di Ozieri – circa 2 milioni di euro in 10 anni – sono finiti dal 2013 nei conti correnti della cooperativa sociale Spes di cui è responsabile il fratello del cardinale.

 

“La Spes è una cooperativa onlus della quale la Caritas e la Diocesi di Ozieri si servono per perseguire gli scopi di solidarietà e carità in favore e supporto di singoli, famiglie e, in generale, persone della diocesi”, sottolinea Iai, “secondo criteri autonomi non sindacabili dall’Autorità italiana ma, eventualmente, dai soggetti latori dei finanziamenti che, nella specie, non solo non hanno mai rilevato anomalie di gestione, nè contestato alcunché, ma hanno addirittura confermato, anno per anno, i contributi finora erogati”.

 

L’avvocato, che rappresenta tutti e nove gli indagati e sta studiando le migliaia di pagine di atti per preparare la memoria difensiva, si dice certo che “la difesa, nonostante la complessità di una vicenda che sottopone la diocesi a uno stillicidio senza precedenti, potrà dimostrare l’uso corretto delle risorse, in particolare quelle ricevute dalla Cei, che, grazie alla documentazione esistente, risulta essere stato trasparente e finalizzato esclusivamente a interventi solidali e di carità”. 

 

Nell’inchiesta della Procura di Sassari, aperta oltre tre anni fa e collegata a uno dei filoni di quella più nota conclusa in Vaticano nei confronti del cardinale Becciu, sono coinvolti anche il direttore della Caritas, don Mario Curzu, Giovanna Pani (compagna di Antonino Becciu), Maria Luisa Zambrano, Francesco Ledda, Franco Demontis, Luca Saba e Roberto Arcadu. Secondo quanto riferisce l’avvocato Iai, i suoi assistiti “manifestano l’esigenza di chiarire la propria posizione e chiedono il più sollecito accertamento giudiziale dei fatti, certi dell’infondatezza assoluta delle accuse mosse della Procura”.

 

Il legale esprime stupore per la tempistica della divulgazione della notizia – ieri in esclusiva nell’edizione del Tg1 delle 20 – “coincidente con altre dei giorni scorsi su presunte attività di dossieraggio nei confronti del cardinale Angelo Becciu e con l’iniziativa, in programma il 14 marzo prossimo, che vedrà importanti giornalisti, intellettuali e giuristi commentare il processo a carico dell’alto prelato sardo”, condannato dal Tribunale vaticano a cinque anni e sei mesi di reclusione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e a pagare una multa di 8 mila euro, a conclusione di un’inchiesta sulla compravendita di un palazzo a Londra.

Iai, inoltre, manifesta “disappunto per il violato riserbo sugli atti del procedimento”, in particolare sull’avviso di conclusione indagini, peraltro arrivato due mesi fa. L’avvocato, inoltre, contesta l’intersecarsi fra le procedure vaticana e italiana per la rogatoria che – a suo avviso – ha determinato “una sistematica violazione dei diritti di alcuni tra gli indagati nel procedimento, insistentemente, ma anche illegittimamente, citati dal tribunale vaticano a rendere testimonianza, in quel processo, sugli stessi fatti oggetto dell’indagine sarda, senza il rispetto delle regole rogatoriali (lo Stato vaticano è un ordinamento distinto da quello italiano) eppure sanzionati poichè non presentatisi”.
Secondo Iai, gli atti acquisiti dall’Autorità vaticana, inclusa la sentenza di condanna di Angelo Becciu, sono “inutilizzabili” nell’ordinamento italiano, in quanto contrari ai principi costituzionali e a quelli della Convenzione europea dei diritti umani fondamentali del 1950. 

AGI – Un promontorio anticiclonico si estende sul Mediterraneo centro-occidentale portando condizioni meteo per lo più asciutte sull’Italia. Una circolazione depressionaria sui Balcani spinge invece correnti fresche verso le regioni del Sud Italia dove ci sarà ancora la possibilità di qualche acquazzone o temporale pomeridiano. Con l’arrivo del weekend una blanda saccatura depressionaria potrebbe transitare sulla nostra Penisola portando un aumento della nuvolosità venerdì e qualche pioggia sparsa sabato soprattutto sulle regioni del Centro-Sud. Più sole da domenica quando dovremmo avere anche un rialzo delle temperature. Sono gli ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano che fino al termine della seconda decade di marzo non mostrano sostanziali variazioni con tempo per lo più stabile. 

 

PREVISIONI METEO PER OGGI AL NORD Al mattino cieli sereni o poco nuvolosi, maggiori addensamenti sulle regioni di Nord-Est. Al pomeriggio attese ampie schiarite con cieli per lo più soleggiati. In serata si rinnovano condizioni di tempo asciutto con cieli sereni o poco nuvolosi, nebbie e nubi basse in formazione sulla Pianura Padana. 

 

AL CENTRO Al mattino tempo stabile con nuvolosità alternata a schiarite. Al pomeriggio locali fenomeni in sviluppo nelle zone interne tra Lazio e Abruzzo con sconfinamenti sul basso Lazio. Neve in Appennino oltre i 1500-1700 metri. In serata si rinnovano condizioni di tempo asciutto con ampie schiarite su tutti i settori.

 

AL SUD E SULLE ISOLE Al mattino molti addensamenti sui settori tirrenici con locali piogge tra Calabria e Sicilia, sereno o poco nuvoloso altrove. Al pomeriggio instabilità in aumento con piogge e acquazzoni sparsi, più asciutto su settori adriatici e Isole Maggiori con sole prevalente. Ampie schiarite in arrivo dalla serata su tutte le regioni. Temperature minime in aumento al Nord ed in calo al Centro-Sud e sulle Isole, massime stabili o in generale rialzo.

 

PREVISIONI METEO PER DOMANI AL NORD Al mattino cieli sereni o poco nuvolosi, nebbie o nubi basse lungo la Pianura Padana. Al pomeriggio addensamenti irregolari su Piemonte, Liguria e Triveneto. In serata nuvolosità in progressivo aumento su tutti i settori ma senza fenomeni associati.

 

AL CENTRO Al mattino cieli del tutto soleggiati. Al pomeriggio qualche velatura in transito sui versanti Adriatici, tempo invariato altrove. In serata attesa nuvolosità irregolare tra Toscana e Umbria, in estensione sul Lazio nella notte.

 

AL SUD E SULLE ISOLE Al mattino cieli sereni su tutti i settori. Al pomeriggio isolata instabilità tra Campania, Calabria e Isole Maggiori, sereno o poco nuvoloso altrove. In serata si rinnovano condizioni di tempo asciutto con cieli sereni o poco nuvolosi. Temperature minime stabili o in calo, salvo un aumento atteso sulle regioni di nord-ovest. Massime stazionarie o in aumento al centro-sud ed in lieve diminuzione al nord. 

AGI – Ancora nei guai il trapper Medy Cartier, 23 anni, al secolo El Marbouh El Mehdi, che questa volta è finito in carcere. La squadra mobile di Bologna ha eseguito l’ordine di esecuzione per la carcerazione nei confronti del cantante, che sui social ha milioni di follower.

 

L’ordine è stato emesso dal Tribunale per i minorenni di Bologna l’8 marzo scorso, dopo che il Tribunale di sorveglianza ha dichiarato l’esito negativo dell’affidamento in prova al servizio sociale, disposto da una sentenza della Corte d’Appello dei Minori del 2022, con cui il ragazzo era stato condannato a 5 mesi e 20 giorni di carcere, in quanto riconosciuto colpevole dei reati di rapina e lesioni personali commessi, appunto, quando era ancora minorenne. Ora il trapper si trova nel carcere di Bologna La Dozza. 

AGI – La Polizia di Stato ha eseguito 21 perquisizioni nelle province di Como, Lodi, Monza Brianza, Milano, Pavia e Varese, consentendo l’arresto di 4 persone in flagranza di reato per detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico e di un uomo che, per anni, avrebbe commesso abusi sessuali ai danni di due bambine in età preadolescenziale a lui legate da vincolo di parentela e di una amichetta. Le minori erano spesso affidate all’uomo, che godeva della fiducia dei loro genitori. L’operazione ha permesso di documentare che le cinque persone arrestate hanno prodotto materiale pedopornografico inducendo giovanissimi, anche di sette/otto anni, a compiere atti sessuali in streaming ovvero a riprendersi in atti di autoerotismo.

 

Il risultato dell’operazione – spiegano gli inquirenti – è stato reso possibile sfruttando l’alta specializzazione degli operatori i quali, durante la perquisizione, hanno effettuato l’ispezione informatica dei telefoni, l’analisi delle chat e il successivo sequestro dei dispositivi in uso agli indagati, permettendo in tal modo di bloccare le attività di violenza sessuale poste in essere da almeno sei produttori. Le perquisizioni informatiche dei dispositivi trovati in possesso degli indagati avrebbero evidenziato particolari inquietanti in merito al coinvolgimento degli arrestati nella condivisione online di video raffiguranti abusi sessuali in danno di bambini in tenera età, anche neonati.

 

L’indagine, svolta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano e diretta dalla locale Procura della Repubblica, sono scaturite su impulso del Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, a seguito di una segnalazione pervenuta in ambito di cooperazione internazionale di polizia relativa a utenti italiani coinvolti nella detenzione e diffusione di materiale pedopornografico su un noto social network. La Polizia Postale di Milano ha analizzato oltre 117.000 connessioni, riuscendo a identificare 26 persone, di cui 5 con precedenti specifici, le quali, per restare anonime, avevano creato i profili social utilizzati per compiere le condotte illecite servendosi di caselle di posta elettronica aperte con dati fittizi e accedendo alla rete attraverso Wi-Fi “aperte” o connessioni intestate a terzi.

 

L’attività, posta in essere da personale specializzato attraverso l’utilizzo di moderne tecniche di investigazione, ha consentito di identificare diverse persone coinvolte e di sequestrare numerosi dispositivi informatici all’interno dei quali sono stati rinvenuti migliaia di file multimediali di natura pedopornografica.

AGI – È una sfida di mimesi quella in cui si sono spinti 12 artisti del cinema italiano, che hanno accolto l’invito del WWF Italia a partecipare mostra fotografica “Il Panda siamo noi”, per interpretare in modo intimo e personale lo sguardo di una specie animale a rischio estinzione, come mai era stato fatto prima.

 
Il risultato è visibile gratuitamente nelle giornate del 13, 14, 15 e 17 marzo dalle 10 alle 19 al Complesso Monumentale dell’Acquario Romano, Casa dell’Architettura, in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma. Ieri sera l’inaugurazione con un evento riservato, a cui hanno partecipato anche alcuni degli attori protagonisti della mostra: Mariagrazia Cucinotta, Caterina Guzzanti, Maya Sansa, Caterina Murino, Alan Cappelli Goetz e Lillo Petrolo.

 

 

 

La mostra, che nasce da un’idea dei fotografi Alessandro Dobici, Alberto Cambone e Roberto Isotti, è dedicata alla
campagna WWF #IlPandaSiamoNoi, che ha come protagonista una particolare specie da salvare: quella umana. Dopo anni di lavoro e di impegno da parte dell’organizzazione, il Panda non è più una specie a immediato rischio di estinzione ma ancora vulnerabile. La biodiversità è invece tuttora in pericolo e con essa anche il benessere e la sopravvivenza dell’umanità sono a rischio. Ogni giorno animali selvatici scompaiono e i loro habitat si impoveriscono. Oggi il panda, la specie a rischio, siamo noi: condividiamo con la Natura le stesse sembianze, la stessa casa, lo stesso destino.

 

Gli sguardi di Alan Cappelli Goetz, Maria Grazia Cucinotta, Sabrina Ferilli, Stefano Fresi, Caterina Guzzanti, Vinicio Marchioni, Caterina Murino,
Giorgio Panariello, Lillo Petrolo, Virginia Raffaele, Maya Sansa e Luca Ward e quelli degli animali, si intrecciano così con quelli degli spettatori per mandare un messaggio importante: proteggere la Natura e le specie a rischio è un’azione vitale per la sopravvivenza dell’umanità stessa. Come il WWF ha dimostrato nel suo ultimo report, gli animali sono veri e propri alleati per garantire i servizi ecosistemici. La perdita di una specie, infatti, provoca un effetto “domino”, che favorisce l’estinzione di altre o il degrado degli ecosistemi che da questa dipendono con danni che si ripercuotono fino noi umani. A causa delle nostre azioni oggi si stima un tasso di estinzione mille volte superiore a quello naturale. Ma il potere di riscrivere il futuro è nelle nostre mani. Nelle nostre scelte. Nelle azioni piccole e grandi che possiamo compiere ogni giorno.

 

“Siamo in via d’estinzione per nostro stesso volere, ci è voluto molto poco per convincermi a partecipare a questo progetto- afferma Stefano Fresi che per la mostra interpreta l’Assiolo (Otus scops)-. La scelta di questa specie è stata spinta da una ragione romantica: sono di origine sarda e per anni d’estate mi addormentavo con i suoni perfettamente mixati da madre natura dei grilli in sottofondo e dell’assiolo che scandiva la notte”.

 

“Sono convinta che ogni essere umano abbia un legame particolare con un animale” aggiunge Maya Sansa, che in mostra è al fianco di una fiera Leonessa (Panthera leo): “Quando studio un personaggio parto sempre da un animale, perché questo mi permette di trovare un altro ritmo, un’altra verità”.

 

Sabrina Ferilli interpreta il Sifaka dal diadema (Propithecus diadema): “Mi piace osservare, carpire ma sempre puntando allo spirito di squadra, proprio come il Sifaka, che senza branco non sa stare. Nella vita dovremmo prendere esempio più spesso dagli animali”, dichiara l’attrice.

 

Alan Cappelli Goetz interpreta il Leopardo (Panthera pardus): “Ho una grande affinità con i felini, hanno un carattere, un’energia, un’eleganza che mi parla. Hanno una delicatezza, una forza e un’indipendenza che ci lega”.

 

Vinicio Marchioni si è messo nei panni del Nyala (Tragelaphus angasi) “Perché ha uno sguardo difficilissimo da rifare. Amo gli animali per l’esempio che ci danno, per la loro diversità. Il rapporto con loro dovrebbe insegnare all’uomo a liberarsi del suo egocentrismo che sta danneggiando il pianeta. Nel quotidiano ci sono moltissime cose che possiamo fare, quello che cerco di fare io è educare i miei figli a non crescere come la nostra generazione, che ha sfruttato le risorse naturali come se fossero infinite”.

 

“Mi è piaciuta subito l’idea di unire l’espressività umana a quella animale”, afferma l’attore e doppiatore Luca Ward, che ha scelto il Lupo (Canis lupus) per due motivi: “dovevo chiamarmi Lupo, poi 16 anni fa Lupo è diventato il nome di mio figlio. Poi perché il lupo è quell’animale che tiene unita la famiglia, la accoglie e la fa crescere”.

 

Virginia Raffaele ha scelto il Camaleonte bifido (Furcifer bifidus): “Si mimetizza e cambia colore per conquistare, per cacciare, e quindi per vivere. Ma in realtà il cambio di colore è per le emozioni che prova. A volte, cambiare, è l’unico modo per sopravvivere”.

 

Lillo Petrolo, da tempo al fianco del WWF, per questa mostra ha scelto l’Orso bruno (Ursus arctos): “Ho delle affinità anche fisiche con l’orso, ho amato subito questa foto in cui l’orso ci guarda severo ma mantiene una certa dolcezza”.

 

Mariagrazia Cucinotta interpreta il Bonobo (Pan paniscus): “Da piccola tutti mi chiamavano scimmia perché ho le braccia e le gambe lunghissime e poi avevo tantissimi capelli”. L’impegno dell’attrice per l’ambiente è fatto di tanti gesti quotidiani: “Cerco di fare tutto il possibile perché ogni minima cosa ha un impatto sull’ambiente quindi dobbiamo cercare di scegliere sempre l’alternativa più sostenibile nel nostro modo di vivere”.

 

Caterina Guzzanti ha scelto di interpretare la Mantide religiosa del Congo (Sphodromantis congica) perché colpita dalla sua espressione: “Per il mio ritratto ho scelto la mantide per lo sguardo, buffo e colpevole allo stesso tempo. La mia parte selvaggia viene fuori quando sono libera di essere qualcun altro attraverso un personaggio”.

 

Caterina Murino interpreta l’Orso Polare (Ursus maritimus), fra quelle presenti nei dittici la specie più a rischio e simbolo della crisi climatica: “Viviamo in un mondo dove l’uomo animale ha dimenticato di far parte dello stesso regno animale e senza pudore massacra gli altri animali. Mi auguro che la campagna del WWF possa ricordare all’umanità che non è sola, ma che deve lottare unita per proteggere le specie animali, perché proteggere loro significherà salvare anche noi… se proprio dobbiamo”.

 

L’attore e comico Giorgio Panariello si è messo nei panni dell’Allocco di Lapponia (Strix nebulosa): “Sono un osservatore attento e questo mi permette di creare tanti personaggi. In una foresta saprei sopravvivere adattandomi e imitando gli altri animali intorno a me”.

 

Come si compone la mostra

 

 

La mostra presenta due sezioni. La sezione centrale, intitolata “Il Panda siamo Noi” ha come protagonisti i 12 dittici composti dal ritratto di un artista, realizzato da Alessandro Dobici, accostato al ritratto di un animale, appartenente ad una specie a rischio, realizzato da Alberto Cambone e da Roberto Isotti. I dittici mostrano la profonda connessione tra specie umana e specie animali.
 
La seconda sezione della mostra, intitolata Vanishing Beauty dal progetto di Homo ambiens, è dedicata alla biodiversità a rischio estinzione e ospita 32 ritratti di animali realizzati da Alberto Cambone e Roberto Isotti. Queste due sezioni condividono la scelta del formato e del bianco e nero, per mettere in evidenza la simmetria tra il destino umano e quello degli altri animali.
 
Luciano Di Tizio, presidente WWF Italia ha dichiarato: “La nostra specie spesso dimentica di essere parte della natura e non fuori o al di sopra di essa. Così ha innescato una serie di crisi (climatica e di biodiversità) che rischiano di modificare la vita così come la conosciamo. Salvare le specie a rischio estinzione e difendere gli habitat che rischiano di dissolversi è il modo migliore per tutelare il nostro futuro.  Questa mostra, così come la campagna il “Panda Siamo Noi” vuole essere un modo per aumentare la consapevolezza del fatto che salvare la natura significa salvare in ultima analisi anche noi stessi”.

 

 

 

AGI –  Grazie alla proposta di legge votata favorevolmente in commissione Cultura della Camera, il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro Massimo Bellini di Catania, vengono riconosciuti come ‘Monumenti nazionali’.

“Sono molto soddisfatto di questa legge che finalmente – dice il vice presidente vicario di Fratelli d’Italia, Manlio Messina – farà ottenere il giusto riconoscimento a una terra che ha talento, storia e un patrimonio artistico di cui siamo fieramente orgogliosi. Ora, dopo l’approvazione, aspettiamo la discussione che arriverà a breve in Aula alla Camera e poi andrà al Senato per il via libera definitivo. Ma nel frattempo siamo pieni di gioia nel vedere i nostri teatri tra le grandi Istituzioni culturali italiane”.