AGI – Interviene per separare due ragazzi che stanno litigando, ma viene preso a pugni. E’ accaduto a un docente di 38 anni, nel comasco, aggredito da un alunno 13enne. L’episodio viene riportato da La Provincia di Como. Il professore, colto di sorpresa dalla reazione del ragazzo, è finito contro un muro ed è caduto a terra, riportando un trauma alla spalla e alcune escoriazioni. E’ stato soccorso da un’ambulanza e portato all’ospedale di Gravedona, non è in gravi condizioni. L’episodio è avvenuto in un piazzale davanti alla scuola, mentre alunni e professori aspettavano il pullman per partecipare a una gita. A quanto viene riferito, il ragazzo, che ha aggredito l’insegnante, ha partecipato alla gita ma arriveranno provvedimenti nei suoi confronti.
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AGI – Rimane molto complessa la situazione della viabilità per l’alta Valsesia, in Piemonte, dove da quasi una settimana l’instabilità del versante roccioso minaccia la sicurezza della sp 299. Per questa ragione la strada è tuttora interrotta all’altezza di Piode con collegamenti a singhiozzo, garantiti solo ai mezzi di soccorso, delle Forze dell’ordine, e ai mezzi per i servizi essenziali. Una settimana fa si è svolta una riunione tra tutti i soggetti coinvolti: le valutazioni dei tecnici e dei geologi proseguono, ma la messa in sicurezza del versante è rallentata dalle condizioni meteo. Sulla zona nelle prime ore del mattino di oggi cade pioggia mista a neve, con una visibilità di conseguenza non perfetta. Anche sulla base di questa situazione meteo la Prefettura, la Provincia e la Protezione civile valuteranno la possibilità di un’apertura “assistita” nella fascia oraria 13-17 nella giornata di oggi e per domani dalle 7 alle 9 e dalle 15 alle 17. Per la notte e per tutta la mattinata di domani sulla valle è prevista neve con livello di allerta giallo, e rischio valanghe sul quale l’Arpa specifica che “l’attività valanghiva potrà localmente interessare la viabilità”.
AGI – Sarà un sabato con forti precipitazioni dal Nord al Sud, nel terzo weekend consecutivo di maltempo sulla penisola che lascerà spazio solo a qualche sporadica schiarita. Sull’Italia sono in transito due perturbazioni, la prima arrivata sul Nord-Ovest e in estensione verso levante e le regioni centrali causerà abbondanti nevicate sulle Alpi centro-orientali. Dal pomeriggio una seconda perturbazione porterà ancora tanta neve sulle Alpi occidentali e le nevicate proseguiranno domani, quando ci saranno anche piogge intense sulla Liguria in estensione alle regioni centrali tirreniche e alla Campania.
Per la giornata di oggi, sabato, la Protezione civile ha diramato un’allerta gialla per 10 regioni: Liguria, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania e Puglia. L’allerta riguarda per lo più il pericolo di temporali e il rischio idrogeologico.
AGI – Si nascondevano all’interno di frigoriferi in esposizione, svuotandoli dalle mensole, e poi attendevano il momento opportuno per rubare cellulari e altri prodotti: è uno degli stratagemmi usati da una banda che aveva preso di mira una nota catena di elettronica con furti per oltre mezzo milioni di euro. I quattro presunti componenti della banda, tutti residenti in Campania, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Polizia Postale di Milano, in seguito convertiti in obbligo di dimora per tre di loro, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze. L’indagine rappresenta una costola di una più ampia attività che la Polizia di Stato stava svolgendo con riferimento a spendite di carte di credito trafugate durante la spedizione postale a domicilio e attivate traendo in inganno il titolare con una telefonata durante la quale i criminali, fingendosi operatori del servizio clienti della banca emittente, riuscivano a venire a conoscenza del Pin e degli altri dati salienti della carta.
Sviluppando gli elementi che man mano emergevano, gli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano hanno potuto accertare che il gruppo criminale, oltre a trafugare e svuotare carte di credito sottratte ai legittimi titolari, pianificava e metteva a segno furti mirati presso una notissima insegna di vendita di elettrodomestici e articoli elettronici e informatici. I primi episodi che i poliziotti sono riusciti a ricostruire si sono verificati presso il punto vendita di Lucca e in quello ubicato all’interno di un centro commerciale di Firenze. In entrambi i casi sono stati asportati articoli elettronici per un valore complessivo di diverse migliaia di euro. La serie di furti è proseguita in numerose altre località su tutto il territorio nazionale, come Benevento, Albignasego (PD), Bergamo e Avezzano (AQ).
In tutto, il valore della merce sottratta dal gruppo criminale ammonta a oltre 500.000 euro. Le indagini hanno portato alla luce un modus operandi coordinato e professionale, attuato mediante una precisa pianificazione delle azioni finalizzata a eludere la vigilanza operante all’interno dei negozi e ricorrendo all’utilizzo di strumenti capaci di asportare o disattivare i sistemi di sicurezza dei prodotti (i cosiddetti antitaccheggio). Dalla visione delle immagini della videosorveglianza si è potuto osservare come, in alcuni casi, per asportare i sistemi antitaccheggio da tablet, personal computer e consolle di gioco senza essere scoperti dagli addetti alla vendita o dalla vigilanza, i malviventi si siano addirittura nascosti all’interno di frigoriferi precedentemente svuotati dalle mensole e dai cassetti. Decisive, per la buona riuscita delle indagini, è stata la virtuosa collaborazione prestata alle Autorità dalle società commerciali interessate dai furti, oltre alla capacità degli operatori della Polizia di Stato di analizzare, in tempi brevi, un’ingente mole di dati ed evidenze investigative. Si precisa che il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono assistiti dalla presunzione d’innocenza.
AGI – Le cellule tumorali possono diventare benigne. Ne è convinto Andrea Pensotti, ricercatore presso il System Biology Group Laboratory del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza, e presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma. Pensotti ha recentemente pubblicato su “Oncology Reports” un lavoro di revisione sistematica di più di ottant’anni di studi sul tema della cosiddetta “reversione tumorale”, dopo aver avviato un lavoro di ricerca sul tema con i professori Mariano Bizzarri e Marta Bertolaso rispettivamente de La Sapienza e del Campus Bio-Medico. “Esponendo le cellule tumorali – spiega Pensotti – alle sostanze che nell’embrione guidano la differenziazione cellulare e la formazione di organi e apparati, è possibile indurne la conversione in cellule benigne”. Il meccanismo, che è allo studio tra l’altro proprio dal System Biology Group Laboratory, permette un mutamento a livello di espressione dei geni che rinormalizza le cellule tumorali e fa perdere loro la capacità di disseminare metastasi. “Quello che bisogna comprendere di questo tema – continua Pensotti – che nel caso di specie abbiamo a che fare con una notevole quantità di meccanismi biologici interconnessi tra loro che partendo dall’ambiente embrionale giungono fino alla reversione tumorale. Alcuni di questi meccanismi agiscono su una determinata proteina che favorisce l’aggressività tumorale, riducendone la presenza, altri toccano il citoscheletro delle cellule e cosi’ via. Noi siamo riusciti a individuare alcuni di questi meccanismi, quelli che riteniamo al momento i maggiormente rilevanti nella azione di reversione, ma è il complesso delle interazioni tra cellule tumorali e ambiente embrionale che porta il risultato”.
Da qui l’idea di sottoporre a brevetto proprio l’utilizzo delle sostanze dell’ambiente embrionale nel loro complesso per trattare i tumori. “Si tratta di una sfida anche normativa oltre che scientifica assai complessa – aggiunge Pensotti – una volta ottenuto il brevetto si tratterebbe di iniziare la lunga strada della sperimentazione dalle colture in laboratorio sino alla sperimentazione umana, ma dato che i sistemi regolatori sono tarati su cure legate a specifiche sostanze e non ad approcci sistemici potremmo avere delle difficoltà a ottenere le autorizzazioni finali. La nostra speranza è che le nostre ricerche possano allargare l’orizzonte anche delle autorità di regolamentazione per comprendere anche trattamenti multifattoriali”. Una sfida resa ancora più difficile dal fatto che al momento non stanno venendo testate soluzioni farmacologiche basate sull’approccio della reversione tumorale. “Questo va sottolineato – conclude Pensotti – per non indurre false speranze. Detto ciò si tratta di una linea di ricerca che rimonta addirittura a Watson, uno dei padri della ricerca genetica, e che nel tempo ha dato molti frutti promettenti. A noi spetta ora il compito di riprendere in mano questa eredita’ e portarla avanti”.
AGI – In tribunale a Tempio Pausania saranno prodotte anche le chat che si scambiarono dal 2018 ‘Silvia’, la studentessa italo-norvegese di 23 anni che accusa di violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, Beppe, e tre suoi amici genovesi, e una sua amica norvegese. Si tratta di messaggi, anche vocali, in inglese, che un perito, in occasione della prossima udienza del processo il 2 maggio prossimo, sarà incaricato di trascrivere e tradurre. Ieri mattina l’amica ‘Mia’ (nome di fantasia) è stata sentita in tribunale, alla presenza di un interprete, in un’udienza molto più celere di quelle che l’hanno preceduta finora; brevità che si spiega col fatto che le parti non sono entrate nel merito dei contenuti delle conversazioni fra le due ragazze.
Il collegio della difesa, che ha chiesto e ottenuto trascrizione e traduzione anche delle comunicazioni che le due amiche si scambiarono l’anno precedente la presunta violenza, attribuisce massima importanza in particolare a due chat, della durata complessiva di mezz’ora. La prima, della durata di 21 minuti, risale al giorno successivo alla notte dei fatti contestati ai quattro imputati, il 18 luglio 2019. È il momento in cui ‘Silvia’ si confida con ‘Mia’ per la prima volta.
Nei primi giorni in cui comunicano fra loro “nessuna delle due ragazze parla di violenza”, sottolineano gli avvocati della difesa Mariano Mameli (che rappresenta Edoardo Capitta) e Antonella Cuccureddu (che assiste Francesco Corsiglia), “e neppure di una denuncia”, che poi sarà presentata da ‘Silvia’ solo al rientro dalla vacanza in Costa Smeralda a Milano, il 21 luglio successivo e solo dopo che ‘Silvia’ si era confidata con la madre.
‘Sei stata manipolata, usata e umiliata non importa se non sei riuscita a reagire, non hai colpa; tu sei troppo buona’, è il senso delle frasi dell’amica norvegese, che cerca di confortare ‘Silvia’. Quando poi la studentessa si decide a denunciare quanto accaduto la notte fra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villa del Pevero in uso alla famiglia Grillo, ‘Mia’ la sostiene: ‘Sono d’accordo, sono con te’.
(l’avvocato Mariano Mameli, difensore di Edoardo Capitta)
Il primo vocale del 18 luglio in cui ‘Mia’ conforta ‘Silvia’ è una risposta a una precedente comunicazione di quest’ultima, che non è agli atti, e ieri mattina la ragazza norvegese non è stata in grado di ricordare su quale canale si fosse svolta. Quel messaggio in inglese dell’amica norvegese a ‘Silvia’ va tradotto e trascritto per il tribunale; le parti ne sono in possesso, ma non è acquisito dal collegio giudicante e non risulta che il pm ne abbia fatto fare una traduzione.
Dal materiale del 2018, invece, i difensori degli imputati contano di ricostruire il grado di confidenza fra le due ragazze, comportamenti precedenti di ‘Silvia’ e anche il loro dialogo a proposito di una precedente violenza che la ragazza avrebbe subito in Norvegia. Stamane a ‘Mia sono state poste solo domande generiche: “Come vi siete conosciute?”, “Per quanto tempo avete avuto contatti di persona e non”.
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