AGI – Chiara Malta è a Roma con il suo premio Cesar: la regista italiana ha lasciato Parigi dopo aver ricevuto il massimo riconoscimento del cinema francese, l’equivalente dell’Oscar, ed è venuta nella Capitale per presentare la serie “Antonia”, in onda dal 4 marzo su Prime.
“Linda e il pollo”, lungometraggio d’animazione, ha fatto incetta di premi in Francia e tra un mese, ha annunciato Gkids, un distributore cinematografico americano, uscirà a New York, e poi in Giappone con Asmik Ace. A breve sarà anche nelle sale italiane, facendo compagnia alla… gallina che affianca la protagonista della serie tv. Disegni, attori e volatili: con la regia di Chiara Malta trovano tutti la loro ragion d’essere. Fare un film in animazione e poi una serie tv non è poi cosi’ strano, se l’obiettivo è la ricerca e l’esplorazione.
“Nel mio primo cortometraggio, ‘L’Isle’ – racconta Malta all’AGI – facevo già dialogare l’animazione con le immagini dal vero. In ‘Linda e il pollo’, ritenendo che la recitazione nella maggioranza dei film d’animazione sia scadente, perché comanda il disegno, ho invertito l’ordine gerarchico: ho scelto gli attori come per un film dal vero, non solo per la voce, e ha fatto un set con il suono di presa diretta, realista, prima di iniziare a far lavorare gli animatori. Volevo un film della ‘nouvelle vague‘ in animazione: trasmettere la stessa leggerezza, immediatezza, liberta'”.
Fare ricerca e creare prototipi è ciò che interessa alla regista italiana, che vive e opera in Francia dal 2004. Ricordiamo “Armando e la politica”, prodotto da Arte per la sezione sperimentale ‘La Lucarne’, che è stato film d’apertura del Torino film festival e unico film italiano in concorso. Il documentario è stato girato con tecniche diverse: video, pellicola, animazione e super8: oggi si chiamerebbe documentario di creazione.
Con ‘Simple women’, con Jasmine Trinca ed Elina Lowensohn, che ha aperto la sezione Discovery del Festival di Toronto nel 2019, Chiara Malta seminava di nuovo disordine, “raccontando un mondo ordinato che poi deraglia, scivola nel sogno, nell’irrealta'”. “Mi piace raccontare personaggi scassati, con forte senso di autoderisione”.
“Antonia – spiega – è una storia tragicomica, con una protagonista (Chiara Martegiani ndr) in via di definizione, che si porta addosso il dolore in modo inedito. Chiara Martegiani, Elisa Casseri e Carlotta Corradi, le autrici della serie, hanno creato una donna viva, buffa, moderna. La presenza del pollo è non sense, apre una zona di libertà, una dimensione dell’assurdo che accoglie Antonia. La mia cinepresa accompagna l’instabilità della protagonista: tutto è in bilico, sempre sul punto di crollare o di risorgere. L’instabilità è la premessa del cambiamento. Io stessa ho cercato di rompere gli schemi. Abbiamo lavorato senza protocolli di ripresa, con punti di osservazione molto intimi, attenti ai particolari. Volevo guardare con gli occhi di Antonia. Ho scelto il raffinatissimo formato anamorfico, che è molto cinematografico e poco usato nella commedia. Bisognava dare spazio alla protagonista”. Le riprese sono state fatte a Roma, città natale della regista, ma la Capitale è raccontata come una metropoli qualunque, evitando l’effetto cartolina.
Intanto, in Francia, Malta continua a girare episodi della serie “Un si grand soleil”, dove fa “pratica di set, allenamento necessario” per un regista, insieme ad altri colleghi e alla troupe. E il futuro? “Sto preparando un adattamento cinematografico del primo romanzo di Alessandro Piperno ‘Con le peggiori intenzioni’, che girerò a Roma. E poi in primavera sarà coinvolta in una nuova serie tv francese”: un impegno su cui ancora bisogna mantenere il massimo riserbo.