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AGI – Accoltella la moglie, la chiude in casa e poi esce. Accade a Napoli, nel quartiere di Pianura. Ma i clamori della lite, le urla della donna e le minacce dell’uomo arrivano, complice il silenzio della notte, fino alla sede della stazione carabinieri del quartiere occidentale di Napoli, al piano terra di una palazzina in via Galdieri. I militari dell’Arma sentono persino la porta chiusa con violenza e il tintinnio di un mazzo di chiavi. Così, guidati dalle richieste di aiuto della vittima attraverso una finestra, raggiungono l’abitazione.

 

Grazie all’intervento immediato dei vigili del fuoco, i carabinieri sfondano la porta e soccorrono la donna che ha al braccio una ferita profonda, provocata da una coltellata inferta durante la discussione; e lei racconta tutto, delle violenze e delle vessazioni subite ogni giorno ormai da tempo, anche davanti agli occhi dei figli minorenni. Il marito viene rintracciato dopo pochi minuti, ancora in strada, e arrestato in differita per maltrattamenti in famiglia. È ora in carcere, in attesa di giudizio. Per la donna lesioni ritenute guaribili in 20 giorni.

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AGI – Il Consiglio provinciale del Trentino ha approvato il disegno di legge della Giunta che prevede l’abbattimento di orsi pericolosi presenti sul territorio. La lunghissima seduta, caratterizzata anche da tensioni tra animalisti e forze dell’ordine all’esterno del palazzo che ospita il consiglio provinciale in piazza Dante a Trento, si è conclusa nella notte con 19 voti a favore del centrodestra, due contrari e 11 astenuti (Pd, Campobase, Casa Autonomia). 

AGI – “Ho visto Barbara Balzerani l’ultima volta pochi giorni fa a casa sua, alla Garbatella. Era provata e costretta a letto da diverso tempo ormai ma abbiamo parlato come sempre di tutto. Abbiamo riso e anche litigato come ci succedeva spesso perché lei aveva il suo caratterino. Ho perso una grande amica”. Davide Steccanella, avvocato di diversi ex esponenti delle Brigate Rosse, tra i quali Mario Moretti, e autore di numerosi volumi sulla storia di quegli anni, racconta all’AGI la sua conoscenza con l’ex brigatista. “Nel 2009 mandai alla sua casa editrice una mail per complimentarmi per il suo libro ‘Perché io, perché non tu’. Lei mi rispose ringraziandomi e andai alla sua presentazione a Milano dove sbocciò un’empatia immediata, pur venendo da esperienze di vita diversissime. Da allora ci vedevamo spesso, a Milano o a Roma, alla Garbatella, dove abitava col suo meraviglioso compagno Marcello. Aveva scoperto il tumore da un anno, stare a letto per una persona così vitale era una tortura”.

“Parlavamo di tutto, aveva un’intelligenza vivissima e si interessava di ogni aspetto della vita e del mondo. Mi mancherà tantissimo il nostro incessante confrontarci sul cinema, sull’attualità, sui libri, i suoi erano tutti meravigliosi. Ci facevamo anche delle gran risate – prosegue Steccanella -. Certo, tra i nostri argomenti c’era anche il suo passato. Ma Barbara come tutte le persone era tante cose, non solo il suo passato. Il dispiacere che espresse per le vittime di quegli anni? Era una donna molto sensibile, per nulla cinica. Bisogna distinguere il fatto che non si fosse mai dissociata, e ritengo che gli vada riconosciuta una coerenza a mio avviso giusta, dal dolore per le persone morte. Quella fu una guerriglia durata 15 anni, ce ne furono molti da una parte e dall’altra, anche lei perse degli affetti importanti”.

Tra i ricordi della loro amicizia, Steccanella cita “le lunghe passeggiate alla Garbatella, una in particolare tre-quattro anni fa, quando stava ancora bene, alla Centrale Montemartini, e una delle ultime volte che è venuta a Milano quando presentai un suo libro in una sala di proprietà del Comune e ci fu una polemica per questo. Poi trascorremmo lunghe ore sul mio terrazzino parlando di tutto. Mi diceva sempre che le sarebbe piaciuto tanto tornare su quel terrazzino, a quelle ore bellissime, ma non ce l’ha fatta. Per me però resterà sempre viva e quello che mi porterò per sempre è la sua voglia di battersi contro tutte le ingiustizie, non per lei ma per gli altri”. 

AGI – Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, condannati a tre anni per tentata violenza sessuale di gruppo su Martina Rossi, la ragazza genovese morta a Palma di Maiorca nell’agosto del 2011, hanno ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Firenze, in due distinti provvedimenti. I due condannati si trovavano già in regime di semilibertà. Albertoni ha ottenuto l’affievolimento del regime della pena il mese scorso mentre Vanneschi si trova in affidamento in prova già da luglio 2023.

 

Albertoni e Vanneschi vennero condannati nell’ottobre del 2021 in via definitiva a 3 anni per tentata violenza sessuale di gruppo per la morte della studentessa che precipitò dal balcone di una camera di albergo, dov’era in vacanza. Una vicenda durata undici anni, passata attraverso un’archiviazione da parte della polizia spagnola – che aveva rubricato la morte come suicidio – fino alla riapertura del caso, un processo in primo grado ad Arezzo e due processi d’Appello a Firenze. Poi il pronunciamento definitivo della quarta sezione penale della Cassazione che dichiarò inammissibili i ricorsi della difesa dei due giovani aretini, condannandoli in via definitiva a 3 anni. I due 30enni adesso stavano scontando la pena in regime di semilibertà, dalla casa circondariale di Arezzo per lavorare con i loro genitori, fino alla decisione del tribunale di sorveglianza di Firenze che ha stabilito per loro l’affidamento in prova ai lavori socialmente utili.

 

 

AGI – Chiara Malta è a Roma con il suo premio Cesar: la regista italiana ha lasciato Parigi dopo aver ricevuto il massimo riconoscimento del cinema francese, l’equivalente dell’Oscar, ed è venuta nella Capitale per presentare la serie “Antonia”, in onda dal 4 marzo su Prime.

 

“Linda e il pollo”, lungometraggio d’animazione, ha fatto incetta di premi in Francia e tra un mese, ha annunciato Gkids, un distributore cinematografico americano,  uscirà a New York, e poi in Giappone con Asmik Ace. A breve sarà anche nelle sale italiane, facendo compagnia alla… gallina che affianca la protagonista della serie tv. Disegni, attori e volatili: con la regia di Chiara Malta trovano tutti la loro ragion d’essere. Fare un film in animazione e poi una serie tv non è poi cosi’ strano, se l’obiettivo è la ricerca e l’esplorazione.

 

“Nel mio primo cortometraggio, ‘L’Isle’ – racconta Malta all’AGI – facevo già dialogare l’animazione con le immagini dal vero. In ‘Linda e il pollo’, ritenendo che la recitazione nella maggioranza dei film d’animazione sia scadente, perché comanda il disegno, ho invertito l’ordine gerarchico: ho scelto gli attori come per un film dal vero, non solo per la voce, e ha fatto un set con il suono di presa diretta, realista, prima di iniziare a far lavorare gli animatori. Volevo un film della ‘nouvelle vague‘ in animazione: trasmettere la stessa leggerezza, immediatezza, liberta'”.

 

Fare ricerca e creare prototipi è ciò che interessa alla regista italiana, che vive e opera in Francia dal 2004. Ricordiamo “Armando e la politica”, prodotto da Arte per la sezione sperimentale ‘La Lucarne’, che è stato film d’apertura del Torino film festival e unico film italiano in concorso. Il documentario è stato girato con tecniche diverse: video, pellicola, animazione e super8: oggi si chiamerebbe documentario di creazione.

 

Con ‘Simple women’, con Jasmine Trinca ed Elina Lowensohn, che ha aperto la sezione Discovery del Festival di Toronto nel 2019, Chiara Malta seminava di nuovo disordine, “raccontando un mondo ordinato che poi deraglia, scivola nel sogno, nell’irrealta'”. “Mi piace raccontare personaggi scassati, con forte senso di autoderisione”.

 

“Antonia – spiega – è una storia tragicomica, con una protagonista (Chiara Martegiani ndr) in via di definizione, che si porta addosso il dolore in modo inedito. Chiara Martegiani, Elisa Casseri e Carlotta Corradi, le autrici della serie, hanno creato una donna viva, buffa, moderna. La presenza del pollo è non sense, apre una zona di libertà, una dimensione dell’assurdo che accoglie Antonia. La mia cinepresa accompagna l’instabilità della protagonista: tutto è in bilico, sempre sul punto di crollare o di risorgere. L’instabilità è la premessa del cambiamento. Io stessa ho cercato di rompere gli schemi. Abbiamo lavorato senza protocolli di ripresa, con punti di osservazione molto intimi, attenti ai particolari. Volevo guardare con gli occhi di Antonia. Ho scelto il raffinatissimo formato anamorfico, che è molto cinematografico e poco usato nella commedia. Bisognava dare spazio alla protagonista”. Le riprese sono state fatte a Roma, città natale della regista, ma la Capitale è raccontata come una metropoli qualunque, evitando l’effetto cartolina.

 

Intanto, in Francia, Malta continua a girare episodi della serie “Un si grand soleil”, dove fa “pratica di set, allenamento necessario” per un regista, insieme ad altri colleghi e alla troupe. E il futuro? “Sto preparando un adattamento cinematografico del primo romanzo di Alessandro Piperno ‘Con le peggiori intenzioni’, che girerò a Roma. E poi in primavera sarà coinvolta in una nuova serie tv francese”: un impegno su cui ancora bisogna mantenere il massimo riserbo.

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AGI – L’ex terrorista delle Brigate Rosse Barbara Balzerani è morta a Roma. Aveva 75 anni ed era malata da tempo di tumore. Senza essersi mai dissociata dalle Br, era in libertà condizionale dal 2006. 

 

 “Ho visto Barbara Balzerani l’ultima volta pochi giorni fa a casa sua, alla Garbatella. Era costretta a letto, come da diverso tempo, ma abbiamo parlato come sempre di tutto. Abbiamo riso e anche litigato come ci succedeva spesso perché lei aveva il suo caratterino. Ho perso una grande amica”. Davide Steccanella, avvocato di diversi ex esponenti delle Brigate Rosse, tra i quali Mario Moretti, e autore di numerosi libri sulla storia di quegli anni, racconta all’AGI la sua conoscenza con l’ex brigatista.

 

“Nel 2009 mandai alla sua casa editrice una mail per complimentarmi per il suo libro ‘Perchè io, perchè non tu’. Lei mi rispose ringraziandomi e andai alla sua presentazione a Milano dove sbocciò un’empatia immediata, pur venendo da esperienze di vita diversissime. Da allora ci vedevamo spesso, a Milano o a Roma, alla Garbatella, dove abitava col suo meraviglioso compagno Marcello. Aveva scoperto il tumore da un anno, stare a letto per una persona così vitale era una tortura”.

 

“Non provo niente: spero soltanto che se esiste Dio, ci sia una giustizia divina, dato che in Italia non esiste più la giustizia terrena”. Così Lorenzo Conti, figlio dell’ex sindaco di Firenze Lando Conti ucciso nel 1986 dalle Br circa la morte della brigatista Barbara Balzerani.

 

Dal carcere, la Balzerani rivendicò l’omicidio del sindaco e per questo venne condannata all’ergastolo. “Per quanto mi riguarda – aggiunge – la Balzerani era libera, non è stata mai punita. Ma sul piano umano non provo proprio niente, mi creda”.