AGI – Il complesso e intricato legame con le donne, specialmente con quella destinata a diventare sua moglie, Antonietta Portolano, costituisce il fulcro trattato da Lucia Modugno nel libro “Pirandello, questo mio sconosciuto”, (ed.Allaround) intorno al quale si sviluppano le molteplici vicende che delineano la vita di Pirandello. Emerge un nuovo Pirandello, meno rigido e formale rispetto all’immagine conosciuta dagli studi scolastici, un Pirandello più intimo, profondamente concentrato sulle sue relazioni con le donne e non solo. Vi è il rischio di smantellare la grande aura che circonda il celebre drammaturgo, se non fosse per il fatto che ciò che Lucia Modugno scrive è accuratamente documentato, basato su ricerche che attingono principalmente alle sue lettere e a fonti inedite.
Lucia Modugno esplora in dettaglio le diverse fasi dell’educazione sentimentale del nostro siciliano: il lungo corteggiamento con la cugina Lina, il periodo bohémien a Bonn, durante il quale lo vediamo coinvolto persino con le case di tolleranza, e i primi veri turbamenti per Jenny Schulz. Una parte rilevante del libro si concentra sul rapporto con la moglie Antonietta, un legame complicato che viene delineato passo dopo passo, dall’inizio caratterizzato da entusiasmo e aspettative da entrambe le parti, fino alla dolorosa disintegrazione che li fa soffrire. Nell’ultimo atto di seduzione, l’incontro con Marta Abba, musa ormai nella maturità, rappresenta un’ossessione e una sovrapposizione tra persona e personaggio, tra donna e attrice. Pur essendo diventato famoso a livello mondiale, dopo i riconoscimenti internazionali, la controversa adesione al Fascismo, il Premio Nobel e l’entrata nel mondo del cinema, il vecchio commediografo non riesce ancora a conciliare il possesso con il desiderio, il costante richiamo della realtà quotidiana con lo smarrimento e il tormento della creazione.
Da queste pagine emerge un Pirandello “sconosciuto”, il libro scorre come una cronaca familiare, con attenzione alle citazioni delle fonti, ma vivace. È l’ironia a legare insieme i vari argomenti trattati, ironia che permea le pagine del testo con il taglio leggero e divertito della Modugno, in linea con la sua duplice veste di scrittrice teatrale e attrice.
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AGI – È stato inaugurato a Roma, nell’appartamento di Palazzo Primoli, sito in via Zanardelli, il Museo “Mario Praz”, dedicato al celebre anglista, critico e saggista che lì visse dal 1969 fino alla sua morte nel 1982.
L’operazione è stata possibile grazie all’intervento della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, guidata dal prof. Massimo Osanna, che in questa fase riveste anche il ruolo di Direttore avocante della Direzione Musei Statali della Città di Roma, di cui il museo fa parte.
La casa-museo racchiude decenni di appassionato collezionismo e ne riflette gusti e inclinazioni: dall’amore per il periodo napoleonico all’interesse per l’arredamento d’interni e per gli oggetti d’uso dello stesso periodo, che insieme formano e ci riportano concretamente il gusto di un’epoca, alla profonda cura per il dettaglio visibile nell’accurata scelta della posizione di ogni oggetto, sulla base di rispondenze non solo estetiche ma anche culturali e intellettuali. Durante il periodo di chiusura temporanea, il MiC ha curato approfonditi restauri, sia sulle strutture di servizio che sulle opere, coordinati dalla Direttrice del Museo, Francesca Condò, con la collaborazione della restauratrice Silvana Costa.
La complessità della personalità di Mario Praz è sintetizzata nel nuovo logo del museo: include il suo profilo come ritratto-cameo, in onore del gusto neoclassico, i libri, che alludono alla sua grande cultura e carriera di anglista e saggista e la frase da lui stesso citata in occasione dello spostamento da Palazzo Ricci a Palazzo Primoli, tratta dall’Antico Testamento: Sapientia aedificavit domum sibi, “la Sapienza si è costruita una casa”.
“Oggi aggiungiamo un altro piccolo ma prezioso tassello al nostro patrimonio culturale, la casa museo di Mario Praz, arguto critico letterario e anglista – dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – Le case spesso riflettono i caratteri personali e intellettuali dei loro abitanti. Praz scrisse “La casa della vita”, riferito a un altro suo appartamento, quello di via Giulia, dimostrando come anche un piccolo spazio possa essere il punto di partenza per riflessioni che abbracciano il mondo intero e la natura umana. Mi piace ricordare – conclude Sangiuliano – l’anticonformismo di Praz, la sua posizione di osservatore distaccato, propria del conservatore, che lo portò a una critica aspra del Sessantotto”.
“Riapre al pubblico un luogo di particolare suggestione – commenta il Direttore generale Musei, prof. Massimo Osanna – che ci racconta un’importante personalità della cultura italiana ed europea attraverso gli oggetti da lui stesso collezionati e organizzati in una vera e propria forma espositiva. Grazie ai restauri appena conclusi, alle nuove assegnazioni di personale dedicato e agli ulteriori finanziamenti stanziati, questa casa-museo, ricca di spunti letterari, artistici e di storia del costume e dell’arredamento, si candida a meta imprescindibile nei percorsi di visita nel cuore di Roma, anche nell’ottica di un’importante diversificazione dell’offerta culturale”.
Il Museo aprirà al pubblico dal 2 marzo, per il momento, in forma promozionale, l’ingresso sarà gratuito.
AGI – Sony Music celebra i 50 anni di carriera discografica di Bruce Springsteen con una raccolta dei suoi storici brani, da “Greeting from Asbury Park, NJ” del 1973 a “Letter To You” del 2020. “Best Of Bruce Springsteen” sarà disponibile dal 19 aprile in formato fisico con 18 tracce su doppio LP o su CD e in formato digitale con 31 brani.
La raccolta spazierà dai brani iconici degli inizi della carriera come “Growin’ Up” e “Rosalita (Come Out Tonight)”, ai capisaldi degli spettacoli dal vivo di Springsteen, come “Dancing In The Dark” e “The Rising”, dai successi più venduti, come “Born To Run” e “Hungry Heart”, alle recenti uscite “Hello Sunshine” e “Letter To You”. Queste leggendarie canzoni che ripercorrono tutta la carriera del Boss, vengono per la prima volta raccolte insieme in un unico progetto discografico, accompagnate dalle nuove note di copertina di Erik Flannigan.
La cover dell’album è stata scattata da Eric Meola durante le sessioni di “Born To Run”. Best Of Bruce Springsteen” è frutto di un lavoro che ha fatto guadagnare a Springsteen onori e riconoscimenti, tra cui 20 GRAMMY Awards, un Academy Award, due Golden Globe, uno speciale Tony Award, la Medaglia presidenziale della libertà, un Kennedy Center Honor e l’inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame e nella Songwriters Hall of Fame. Inoltre ha reso Springsteen uno degli artisti più richiesti al mondo, superando i 140 milioni di dischi venduti in tutto il mondo (più di 70 milioni solo negli Stati Uniti) e diventando il primo artista della storia con un album nella Top Five in sei decenni consecutivi. Springsteen è anche uno dei quattro artisti ad aver venduto più di 20 milioni di biglietti per i concerti dal 1980, compresi i tour mondiali di maggior incasso del 2012 e del 2016. Prima dell’uscita di “Best Of Bruce Springsteen”, a partire dal 19 marzo il Boss tornerà in tour con la E Street Band con una serie di 51 show in tutto il Nord America e in Europa. In Italia saranno due le imperdibili date allo stadio San Siro, l’1 e il 3 giugno.
AGI – Ottimi ascolti per “Tg2 Italia – Europa” che segna uno dei risultati più alti della stagione. L’appuntamento a cura del Tg2, diretto da Antonio Preziosi, con la conduzione di Marzia Roncacci, nella puntata di ieri, dalle 10.00 alle 10.54, ha infatti registrato l’8,8% di share pari a 421 mila spettatori con un aumento di 2 punti percentuali di share rispetto alla scorsa settimana e confermando il trend positivo della trasmissione e l’affezione del pubblico.
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