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AGI – La premier Giorgia Meloni sta partecipando all’Ippodromo di Tor di Quinto di Roma alle celebrazioni del 163mo anniversario della costituzione dell’esercito italiano. Il presidente del Consiglio, accompagnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dal capo di Stato maggiore dell’Esercito Carmine Masiello, ha passato in rassegna gli schieramenti a bordo di un veicolo tattico dell’Esercito.
“Non vi è chiesto di essere eroi ma di scegliere di essere dalla parte giusta, di discernere il bene e il male. Migliaia di militari lo hanno fatto in questi anni, dando un’immagine dell’Italia nel mondo di cui andare orgogliosi. Dovete essere il presidio e la difesa del Paese e delle sue istituzioni”. Lo ha sottolineato il ministro dell Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla celebrazione del 163esimo anniversario dell’Esercito.
“In situazioni come quella attuale, il tema centrale è che la sicurezza si estrinseca nell’avere un Esercito attrezzato per un ventaglio di scenari – dai conflitti convenzionali alle nuove frontiere di confronto, quali lo spazio, il cyber, la disinformazione -, in sinergia con le forze armate sorelle e in armonia con le altre articolazioni dello Stato e tutti gli attori nazionali e internazionali a vario titolo coinvolti”.
Lo ha detto il capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale Carmine Masiello, intervenendo alla celebrazione del 163esimo anniversario di costituzione del Corpo. “È necessario, pertanto, un vero e proprio cambiamento culturale a tutto campo – ha sottolineato Masiello – nel quale l’innovazione diventi l’attività vitale dell’Esercito. Ma se la tecnologia può arrivare ovunque è nella risorsa umana che si trova pero’ il vero valore. Dobbiamo continuare a guardare con affetto ai nostri soldati, prendendoci cura di loro e delle loro famiglie, preparandoli ai momenti peggiori. I valori sono l’essenza del nostro dovere, da offrire senza pregiudizi, differenze e compromessi, sempre in nome e per l’affermazione dei beni fondamentali della pace, giustizia e libertà”, ha concluso.
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AGI – “Un numero crescente di governi e autorità politiche non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate“. È l’allarme lanciato da Reporter Senza Frontiere che nel suo rapporto annuale sulla libertà di stampa nel mondo sottolinea “un preoccupante calo del sostegno e del rispetto per l’autonomia dei media e un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici”.
Tra i Paesi in cui la situazione è peggiorata l’associazione segnala l’Argentina del neoeletto presidente Javier Milei, mentre la Norvegia resta al primo posto della classifica – seguita da Danimarca e Svezia – con l’Eritrea scesa in ultima posizione al posto della Corea del Nord. Tra i cali più significativi figurano anche Afghanistan e Siria, con quest’ultima tra gli ultimi 10 Paesi insieme a Cina, Iran e Corea del Nord. Ma per Rsf la situazione è complessivamente peggiorata in un gran numero di Stati: in 138 Paesi gli intervistati hanno riferito che gli attori politici sono spesso coinvolti in disinformazione e propaganda, e ciò è sistematico in 31 Paesi.
L’Italia perde cinque posizioni nella classifica, passando dal 41mo al 46mo posto, con una citazione per il caso della possibile vendita dell’agenzia di stampa AGI al gruppo Angelucci. Nel 2023 l’Italia aveva recuperato 17 posizioni rispetto al 2022, quando si era classificata al 58mo posto. Nel rapporto si fa un accenno generale al tentativo in molti Paesi di gruppi politici di “orchestrare l’acquisizione di ecosistemi mediatici, sia di media di proprietà statale che sono finiti sotto il loro controllo, sia di acquisizione di media privati da parte di imprenditori alleati”. E si sottolinea che in Italia “un parlamentare della maggioranza sta cercando di acquisire la seconda agenzia di stampa, l’AGI”.
Per l’organizzazione che controlla la ‘salute’ della libertà di stampa nel mondo c’è stata “un’imitazione spettacolare dei metodi repressivi russi” in tutta l’Europa orientale e in Asia centrale, che si estende fino alla Serbia, “dove i media filo-governativi portano propaganda russa e le autorità minacciano i giornalisti russi in esilio”. La regione più difficile rimane il Medio Oriente e il Nord Africa, dove la situazione è “molto grave” in quasi la metà dei Paesi, con il Qatar che al momento è l’unico in cui la situazione non è stata classificata né come “difficile” né “molto grave”.
L’Europa è stata l’unica regione a includere Paesi classificati come “buoni”. Qui la peggiore è la Grecia (88esima), dietro all’Ungheria e alla Polonia: Atene sconta l’incapacità di gestire lo scandalo relativo alle intercettazioni dei giornalisti da parte dei servizi segreti e l’omicidio del veterano di cronaca nera Giorgos Karaivaz nel 2021.
AGI – “Molti giovani abbandonano i loro territori di origine per cercare occupazione altrove, spesso non trovando opportunità all’altezza dei loro sogni; alcuni, poi, intendono lavorare ma si devono accontentare di contratti precari e sottopagati; altri ancora, in questo contesto di fragilità sociale e di sfruttamento, vivono nell’insoddisfazione e si dimettono dal lavoro”. Lo ha denunciato Papa Francesco ricevendo la Confederazione Nazionale Formazione Aggiornamento Professionale
I giovani, ha spiegato il Papa, “sono una delle categorie più fragili del nostro tempo. I giovani, sempre colmi di talenti e di potenzialità, sono anche particolarmente vulnerabili, sia per alcune condizioni antropologiche che per diversi aspetti culturali del tempo in cui viviamo”. “Alludo non solo ai NEET che non sono nè in formazione nè in attività, ma ad alcune scelte sociali che li espongono ai venti della dispersione e del degrado”, ha proseguito, “Molti giovani, infatti, abbandonano i loro territori di origine per cercare occupazione altrove, spesso non trovando opportunità all’altezza dei loro sogni; alcuni, poi, intendono lavorare ma si devono accontentare di contratti precari e sottopagati; altri ancora, in questo contesto di fragilità sociale e di sfruttamento, vivono nell’insoddisfazione e si dimettono dal lavoro. Dinanzi a queste e ad altre situazioni simili, tutti noi dobbiamo prendere consapevolezza di una cosa: l’abbandono educativo e formativo è una tragedia”.
“Se occorre promuovere una legislazione che favorisca il riconoscimento sociale dei giovani, ancora più importante è costruire un ricambio generazionale dove le competenze di chi è in uscita siano al servizio di chi entra nel mercato del lavoro. In altre parole, gli adulti condividano i sogni e i desideri dei giovani, li introducano, li sostengano, li incoraggino senza giudicarli”, ha detto ancora.
“Chi si sente scartato può finire in forme di disagio sociale umanamente degradanti, e questo non dobbiamo accettarlo”, ha avvertito il Pontefice. Di fronte all’innovazione “siamo chiamati a respingere due tentazioni: da un lato la tecnofobia, cioè la paura della tecnologia che porta a rifiutarla; dall’altro lato la tecnocrazia, cioè l’illusione che la tecnologia possa risolvere tutti i problemi”.
Si tratta invece di “investire risorse ed energie, perché la trasformazione del lavoro esige una formazione continua, creativa e sempre aggiornata. E nello stesso tempo occorre anche impegnarsi a ridare dignità ad alcuni lavori, soprattutto manuali, che sono ancora oggi socialmente poco riconosciuti”. Infatti “insieme alle competenze tecniche sono importanti le virtù umane: una tecnica senza umanità diventa ambigua, rischiosa e non è veramente formativa. La formazione deve offrire ai giovani strumenti per discernere tra le offerte di lavoro e le forme di sfruttamento”.
“Una valida formazione professionale è un antidoto alla dispersione scolastica e una risposta alla domanda di lavoro in diversi settori dell’economia”, ha detto ancora Bergoglio, “ma – voi me lo insegnate – una buona formazione professionale non si improvvisa. Serve un forte legame con le famiglie, come in ogni tipo di esperienza educativa; e serve un sano ed efficace rapporto con le imprese, disposte a inserire giovani al proprio interno”.
Il lavoro “è fondamentale della nostra vita e della nostra vocazione. Eppure, oggi assistiamo a un degrado del senso del lavoro, che viene sempre più interpretato in relazione al guadagno piuttosto che come espressione della propria dignità e apporto al bene comune. Pertanto, è importante che i percorsi di formazione siano al servizio della crescita globale della persona”.
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AGI – Tempo in miglioramento con l’arrivo del primo weekend di maggio ma il maltempo potrebbe avere altre carte da giocare. Correnti fresche e instabili scorrono sul Mediterraneo centrale portando condizioni meteo ancora instabili in Italia. Nelle prossime ore attesi ancora acquazzoni e temporali sparsi – si legge in una nota de Centro Metreo Italiano – specie sulle zone interne del Centro-Sud. Con l’arrivo del primo weekend di maggio comunque è atteso un generale miglioramento grazie ad un piccolo promontorio anticiclonico in estensione sul Mediterraneo centro-occidentale. Tempo più asciutto e anche temperature in rialzo con valori comunque in linea o al più poco al di sopra delle medie. Ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano che comunque per la prossima settimana mostrano la possibilità di una nuova fase di maltempo. Ecco infatti che una saccatura depressionaria potrebbe raggiungere il Mediterraneo ed isolarsi come goccia fredda in quota, rinnovano condizioni meteo instabili con temporali per diversi giorni.
OGGI AL NORD. Tempo stabile al mattino con nuvolosità e schiarite, locali fenomeni sulle Alpi centro-orientale con neve oltre i 1800-1900 metri. Al pomeriggio piogge e temporali in sviluppo su Alpi e Appennini con neve oltre i 2000-2200 metri, più asciutto altrove. In serata locali sconfinamenti dalle Alpi verso le pianure. Migliora nella notte ma con ancora molte nubi.
AL CENTRO. Al mattino piogge sui settori tirrenici, variabilità asciutta altrove e cieli sereni sui settori adriatici. Al pomeriggio instabilità in aumento con acquazzoni e temporali in sviluppo nelle zone interne ed in sconfinamento sul versante adriatico. In serata tempo in generale miglioramento con esaurimento dei fenomeni ma ancora qualche disturbo nuvoloso.
AL SUD E SULLE ISOLE. Al mattino nubi sparse con locali piogge sulla Campania, sereno o poco nuvoloso altrove. Al pomeriggio acquazzoni e temporali in sviluppo in Appennino con sconfinamenti sulle regioni adriatiche. Tempo in miglioramento dalla serata ma con ancora disturbi nuvolosi. Temperature minime in generale diminuzione, massime stabili o in lieve rialzo al Nord-Ovest e sulla Sardegna ed in lieve calo sul resto d’Italia.
PREVISIONI METEO PER DOMANI AL NORD. Al mattino molte nubi, specie al Nord-Est, ma con tempo per lo più asciutto. Al pomeriggio acquazzoni in sviluppo su Alpi e Appennini con locali sconfinamenti, ampi spazi soleggiati su Pianura Padana e Liguria. Neve sui settori alpini oltre i 2000-2200 metri. In serata e nottata nuvolosità in aumento al Nord-Ovest con locali piogge, variabilità asciutta altrove.
AL CENTRO. Al mattino tempo stabile con cieli sereni o poco nuvolosi. Al pomeriggio locali fenomeni in sviluppo nelle zone interne, soleggiato sui settori costieri. In serata e nottata tempo asciutto ovunque con nuvolosità e schiarite. Al sud e sulle isole. Al mattino piogge possibili sui settori adriatici, variabilità asciutta altrove. Al pomeriggio nuvolosità in formazione lungo gli Appennini ma senza fenomeni di rilievo associati, per lo più soleggiato altrove. In serata e nottata si rinnovano condizioni di tempo stabile con cieli sereni o poco nuvolosi. Temperature minime stazionarie e massime in rialzo da nord a sud.