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AGI – Gravissimo episodio di violenza domestica nel Cesenate: un uomo di 40 anni è ricercato per l’aggressione alla moglie che durante una lite avrebbe preso a martellate e a morsi, staccandole il padiglione di un orecchio. Lo riferisce Il Resto del Carlino. La donna è stata ricoverata all’ospedale Bufalini di Cesena con una prognosi di 30 giorni: è stata operata dai medici del reparto maxillo-facciale per le ferite all’orecchio. L’aggressione è avvenuta il 25 aprile nella casa della coppia a San Mauro Pascoli: prima calci, pugni e schiaffi, poi le martellate in testa e i morsi. La donna è riuscita ad avvertire i vicini che hanno dato l’allarme mentre il marito è fuggito ed è ricercato dai carabinieri di Cesenatico: rischia l’accusa di tentato omicidio e lesioni aggravate. 

AGI – Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma la presenza di due fasi meteorologiche nella settimana, la prima perturbata fino a venerdì, poi una seconda fase decisamente più soleggiata e calda nel weekend. Due le perturbazioni, la prima già arrivata dalla Spagna e con un carico di pioggia verso Sardegna, regioni tirreniche del Centro e soprattutto Nord-Ovest. Tra Piemonte e Valle d’Aosta cadranno anche più di 100 mm di pioggia con la quota neve piuttosto alta, oltre i 2200 metri.

 

Sul versante adriatico, al Sud e su parte del Triveneto le condizioni saranno variabili, ma anche soleggiate. Giovedì 2 arriverà la perturbazione numero 2: la bassa pressione scenderà velocemente dalle Isole Britanniche portando un calo delle temperature e fenomeni più diffusi al Nord; anche il Nord-Est, infatti, sarà coinvolto da piogge e temporali, il Centro Italia resterà con gli ombrelli aperti e qualche pioggia arriverà anche tra Campania e Calabria tirrenica.

 

Il versante adriatico durante questo Ponte sarà più fortunato con poche piogge e tanti momenti asciutti. Da venerdì la perturbazione numero 2 si sposterà verso l’Albania e arriveranno delle schiarite sul fianco occidentale, seppur con qualche fenomeno ancora previsto al Sud e sul Triveneto. Il weekend sarà decisamente più bello, seppur con qualche incertezza primaverile: un passaggio di aria instabile al Nord provocherà, infatti, qualche veloce temporale sabato specie tra est Lombardia, Alpi e Prealpi centro-orientali e pianure adiacenti. Al Centro-Sud toccheremo invece nuovamente i 24-27 C con prevalenza di sole.

AGI – La Giunta regionale della Sardegna, presieduta da Alessandra Todde, ha approvato un disegno di legge che prevede una moratoria di 18 mesi sugli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Sono esclusi gli interventi per le comunità energetiche e gli impianti fotovoltaici sui tetti. Nel frattempo la Regione conta che si arrivi all’approvazione della mappa delle aree idonee. Il ddl, ribattezzato ‘Salva Sardegna’, rischia di essere impugnato dal governo, una volta che sarà approvato dal Consiglio regionale.  

Cosa prevede la misura

Il disegno di legge detta una disciplina transitoria, per massimo 18 mesi, per garantire la tutela e la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali, ancorata all’approvazione della legge regionale sull’individuazione delle aree idonee prevista dall’articolo 20, comma 4 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, e al successivo adeguamento del Piano paesaggistico regionale. “L’urgenza del presente disegno di legge risiede proprio nella inderogabile necessità, per la Regione Sardegna, di poter programmare l’utilizzo e il consumo del suolo”, si legge nella relazione del ddl, “al fine di scongiurare l’irreversibilità dei potenziali danni derivanti dall’installazione, costruzione, realizzazione o avviamento di nuovi ovvero ulteriori impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Il testo di quattro articoli non incide sulle richieste di autorizzazione ma sancisce il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili “soggetti a concessione o autorizzazione non ancora concessi o autorizzati, sia nel caso in cui, al momento dell’approvazione del disegno di legge, siano ancora in corso le procedure autorizzative o di concessione”. Sono fatti salvi gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili finalizzati all’autoconsumo.

 

Il ddl prevede, inoltre, che la Giunta regionale adotti l’aggiornamento al Piano Paesaggistico Regionale (Ppr) entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della sua approvazione e la impegna ad adottare “tutte le iniziative previste dalla normativa vigente per garantire e favorire la celere approvazione dei decreti del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica di cui all’articolo 20, comma 1, del decreto legislativo n. 199 del 2021 e della conseguente legge regionale sulle aree idonee ai sensi del comma 4 del medesimo decreto legislativo”. Sempre entro 18 mesi dovrà essere aggiornato il Piano energetico ambientale della Regione Sardegna (Pears).

 

La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, risponde all’AGI sullo stop ai nuovi impianti di produzione da fonti d’energia rinnovabile in Sardegna (video di Roberta Secci)

Todde: “Non è una moratoria”

“Non è una moratoria. In questo momento ci sono un far west e un vuoto normativo. Ci siamo semplicemente presi del tempo per dire che dobbiamo mettere a punto delle regole e negoziare con lo Stato”. La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, spiega così, in un punto stampa, la delibera approvata oggi in Giunta sullo stop alla realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili nell’isola. “Noi abbiamo semplicemente detto che, in assenza di regole, perché manca la mappa delle aree idonee, manca la revisione e l’armonizzazione del piano paesaggistico con le aree interne, è necessario discutere di queste regole e non lo vogliamo fare in assenza di un contesto che possa dire a chi deve fare gli impianti come li deve fare. Quindi abbiamo chiesto una sospensiva di 18 mesi, non tanto sulle autorizzazioni quanto sulla messa in opera degli impianti, perché quello che sta succedendo è una modifica irreversibile”.

 

Todde spera che bastino 6 mesi per fare chiarezza. Ne sono stati indicati 18 a scopo “cautelativo”

 

“Non c’è nessun intento punitivo nei confronti della transizione ecologica che – ricordo – deve avvenire. Noi abbiamo ancora due centrali a carbone che devono essere dismesse”, ha sottolineato Todde, con riferimento alle centrali ‘Deledda’ dell’Enel a Portovesme (Sud Sardegna) e a quella di Fiumensanto (Sassari). “La questione è che noi dobbiamo decidere del nostro territorio, dove fare gli impianti, dove dislocarli e come questi impianti devono essere utili rispetto al Piano energetico regionale. Noi abbiamo un consumo di 1,5 gigawatt annui; il Tyrrhenian Link ne trasporta 3 e noi abbiamo richieste per più di 58 gigawatt, quindi il tema è veramente preoccupante. Si tratta di un’occupazione fuori misura. Quindi, noi vogliamo ovviamente rispettare le norme europee, vogliamo metterci nel contesto in cui questi impianti devono servire all’industria e ai cittadini”. ( “Abbiamo detto che vogliamo riportare quello che è scritto in Costituzione, che il paesaggio è bene e un valore che non è negoziabile”, ha argomentato Todde. “Mi sembra che invece sia stato molto negoziato ultimamente; vogliamo riportare ordine su un vuoto di cui molti hanno approfittato, alcuni legittimamente altri illegittimamente”. “Noi abbiamo ereditato una situazione di inerzia perché questa situazione di speculazione non è stata creata in un mese e non è stata creata negli ultimi tre mesi di campagna elettorale”, ha evidenziato la presidente della Regione, “ma è stata creata negli ultimi 3-4 anni, in cui oggettivamente la voce della Regione non si è mai sentita così come anche la voce di molti di quelli che oggi si mettono in prima fila per urlare la speculazione”.

 

 

 

AGI – La Procura di Milano ha aperto due fascicoli d’inchiesta sulle commemorazioni dei morti della Repubblica sociale italiana al Campo X del cimitero Maggiore, il 27 aprile, e di Sergio Ramelli, lo studente del Fronte della Gioventù, ucciso nel 1975 da un gruppo di militanti di Avanguardia Operaia, ricordato ieri sera. Le indagini sono al momento senza ipotesi di reato ne’ indagati e sono state avviate sulla base delle annotazioni delle forze dell’ordine. Al cimitero Maggiore i partecipanti avevano fatto il ‘presente’ ma non il saluto romano. Ieri sera invece i 1500 che hanno rievocato Ramelli hanno esclamato ‘Presente’ per tre volte accompagnandolo col saluto romano. 

“Scopri la tragica storia di una morte per embolia polmonare dopo due dimissioni dal Pronto Soccorso. Leggi l’articolo per comprendere l’importanza della diagnosi tempestiva e la necessità di una migliore pianificazione dell’assistenza medica. Approfondisci e prendi consapevolezza su questo drammatico evento.”

AGI – Litiga con il figlio di 8 anni e per punizione lo abbandona per strada ma quando torna non lo trova più ed è costretto a chiamare i carabinieri. Con l’accusa di abbandono di minore, i carabinieri della stazione di
Bucchianico (Chieti) hanno denunciato a piede libero un 40enne del posto. Per motivi che sono ancora in via di chiarimento, al termine di un litigio l’uomo avrebbe a suo modo voluto dare
una ‘lezione’ al figlio di 8 anni, facendolo scendere dalla macchina e lasciandolo a sè stesso per diversi minuti. Al ritorno l’adulto non lo ha trovato più. Disperato ha fatto scattare la macchina dei soccorsi. Il
minore era stato aiutato da un passante che lo aveva riaccompagnato a casa, affidandolo alla madre. Per il 40enne è scattata la denuncia. 

AGI – I bonifici di Silvio Berlusconi a Miranda Ratti, moglie di Marcello Dell’Utri, sarebbe serviti a pagare il silenzio sulle stragi del ’93. È l’ipotesi con cui la Dda della Procura di Firenze ha chiuso le indagini nei confronti del braccio destro di Berlusconi. Lo riporta oggi La Repubblica.
Dell’Utri e la moglie, alcune settimane fa, erano stati oggetto di un sequestro di 10.8 milioni collegato all’accusa di aver violato le normative in materia di prevenzione antimafia: Dell’Utri avrebbe infatti omesso di comunicare le sue condizioni patrimoniali come invece previsto dalle normative in materia.

 

L’avvocato della famiglia Berlusconi, titoli faziosi e fuorvianti

 “Ancora una volta leggiamo atti giudiziari riservati direttamente sui giornali, introdotti da titoli faziosi e fuorvianti. Ancora una volta leggiamo accuse assurde, calunniose e contraddittorie contro Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”. Lo scrive in una nota Giorgio Perroni, avvocato della famiglia Berlusconi.

“Ancora una volta, però, non leggiamo nemmeno una menzione della sentenza del Tribunale di Palermo dello scorso 13 marzo, dove si esclude categoricamente che le donazioni di denaro di Berlusconi a Dell’Utri servissero per “comprare il suo silenzio”; come del resto già sostenuto in precedenti provvedimenti emessi in sede cautelare dallo stesso Tribunale, dalla Corte d’Appello di Palermo e, addirittura, dalla Corte di Cassazione. E ancora una volta, ovviamente, non leggiamo nemmeno un riferimento al fatto che tutti i precedenti filoni di indagine e tutti i processi che accostavano Silvio Berlusconi alle terribili stragi mafiose sono finiti nel nulla. Niente di nuovo sotto il sole – conclude Perroni – Ma non possiamo rassegnarci per assuefazione davanti alla bruciante ingiustizia di un vergognoso “sistema” che non si placa nemmeno ora che Silvio Berlusconi non è più tra noi”.

AGI – Primo Maggio a Portella della Ginestra per commemorare la strage del 1947 in cui furono trucidate 11 persone, tra braccianti, contadini, donne e bambini. “Pace. Costituzione. Diritti” e’ il titolo della manifestazione che quest’anno la Cgil Palermo organizza assieme alla FP Cgl, la categoria delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici. Alle 8.30 si terrà la commemorazione al cimitero di Piana degli Albanesi, con la deposizione di una corona di fiori nella cappella e la partecipazione a fianco di Cgil e FP Cgil dell’amministrazione comunale e dell’eparchia di Piana. Alle 9,30 il raduno presso la Casa del Popolo di Piana. Il corteo, preceduto dalla banda di Mezzojuso “Giuseppe Petta”, partirà intorno alle 10 per raggiungere il pianoro di Portella memoriale della strage. Al Sasso di Barbato si svolgerà la cerimonia, introdotta dal minuto di silenzio e dalla lettura dei nomi delle vittime. In apertura, Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana degli Albanesi. Segue l’intervento del segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. Terra’ le conclusioni la segretaria generale Fp Cgil nazionale Serena Sorrentino. La Cgil Palermo e l’Fp Cgil, da Portella rilanciano insieme temi come il ruolo del lavoro, la pace, la difesa della Costituzione, la giustizia sociale e la campagna referendaria per un lavoro giusto e sicuro: nel corso della manifestazione, sia a Piana degli Albanesi, prima della partenza del corteo, che a Portella durante lo svolgimento del comizio, sarà possibile firmare per i quattro quesiti referendari promossi dalla Cgil con i quali si chiede di restituire dignità al lavoro. I primi due referendum sono sui licenziamenti: uno, per il superamento del contratto a tutele crescenti, l’altro, per l’indennizzo nelle piccole imprese. Gli altri due riguardano la reintroduzione della presenza di causali nei contratti a termine e la responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro negli appalti.

“Il Primo Maggio, la Festa dei Lavoratori – dice il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – non è il punto di arrivo di un percorso ma rappresenta la continuità di una mobilitazione per il lavoro che non si è mai fermata e che adesso ha bisogno di continuare ancora per la pace in Europa, in Ucraina, in Russia, nel Mediterraneo, in Palestina, in Israele, perché forse qualcuno potrà illudersi di vincere una guerra, ma tutti perdiamo la pace. In un mondo senza pace non esiste la giustizia sociale e senza la pace e senza la giustizia, il lavoro è solo sfruttamento. Anche quando tutto potrebbe sembrare perduto, visti i venti di guerra e il rischio di deriva autoritaria anche nel nostro paese, bisogna ripartire dal basso, cioè da noi stessi: dai lavoratori. Quando le lavoratrici e i lavoratori non hanno risposte alle loro legittime rivendicazioni, la via maestra a cui fare riferimento è la Costituzione”. “Noi siamo essenziali per costituzione e, come dice lo slogan della Funzione pubblica, senza i lavoratori pubblici verrebbero meno molti dei diritti che devono essere assicurati a tutti e a tutte – afferma il segretario Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca – gli attacchi alla Carta del ’48, ai diritti della persona a partire dalla salute, alla dignità sociale e al diritto di sciopero e di esprimere le proprie opinioni si vanno moltiplicando. Per questo la mobilitazione, che ci ha visti come servizi pubblici in piazza il 20 aprile a Roma per la manifestazione nazionale di Cgil e Uil su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per un fisco equo, per i salari, per la sanità pubblica continua adesso con i referendum e con la manifestazione del 25 maggio a Napoli contro autonomia differenziata e premierato e difesa della Costituzione”.

AGI – Cambio al vertice della Questura di Pisa: il Questore Sebastiano Salvo, criticato dopo gli scontri tra i poliziotti e gli studenti per lo piu’ minorenni al corteo pro-Palestina del 23 febbraio scorso, e’ stato trasferito alla Questura di La Spezia, dove prendera’ servizio lunedi’ mattina. A Pisa, Salvo era arrivato nel luglio 2023. Il nuovo Questore è Raffaele Gargiulo che arriva da Latina.