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AGI –  Il gip Massimo Baraldo ha scarcerato e disposto l’obbligo di dimora a Milano nei confronti di Moustafà Khawanda, il 29enne messo ai domiciliari nei giorni scorsi per propaganda e istigazione a delinquere finalizzate all’odio razziale e religioso, aggravate dall’apologia della Shoah. Nel provvedimento letto dall’AGI il giudice scrive che l’indagato nell’interrogatorio di garanzia “è apparso dispiaciuto e disponibile a rivalutare criticamente le proprie affermazioni e azioni” fornendo delle “giustificazioni in merito al reato connesso ricondotto al particolare stato psicofisico di ansia e tensione in cui si trovava il 7 ottobre 2023 dopo le prime cruente azioni di rappresaglia dell’esercito israeliano nella striscia di Gaza e ha negato di voler andare in Palestina a combattere”.

 

 “Stante l’incensuratezza dello stesso, il suo livello di istruzione e le motivazioni delle sue condotte – aggiunge il magistrato – si ritiene pertanto che le prospettate esigenze cautelari possano essere assicurate anche con una misura di tipo non detentivo in modo da renderla conciliabile con le esigenze di formazione al lavoro dell’indagato”. Il giovane, assistito dall’avvocato Luca Bauccio, dovrà restare a casa dalle 21 alle 7 e non uscire da Milano. Riuscirà cosi’ a frequentare, spiega il gip, un corso di formazione finanziato dalla Regione Lombardia sulla robotica che “sarebbe controproducente” interrompere.

AGI – Era sprovvisto di porto d’armi, aveva in casa un vero e proprio arsenale e se ne vantava pubblicando foto sui social finendo nei guai. Si tratta di un uomo di Gioia Tauro. I carabinieri della compagnia della città calabrese, supportati da miliari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Calabria” di Vibo Valentia, hanno effettuato un’ operazione di polizia finalizzata al rinvenimento di armi, munizioni e materiale esplodente. Nel corso di queste attività, hanno perquisito due abitazioni del Comune di Gioia Tauro, traendo in arresto un cinquantenne.

 

L’attività è scaturita proprio dalla visione delle immagini che l’uomo aveva pubblicato sui suoi profili social nelle quali, nonostante non fosse titolare di porto d’armi, appariva in più occasioni in possesso di armi, partecipando a gare di tiro.I militari dell’Arma, insospettiti da questi atteggiamenti assunti pubblicamente, hanno proceduto al controllo, sequestrando nell’abitazione dell’uomo e nella sua proprietà rurale, una pistola semiautomatica calibro 6,35 con colpo in canna, una pistola semiautomatica calibro 9 con matricola abrasa, una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola parzialmente abrasa comprensiva di due caricatori e valigetta, oltre 110 mila euro, 500 cartucce calibro 12, 50 cartucce calibro 9×21, 118 cartucce calibro 7,65, 36 cartucce calibro 6.35, 200 cartucce 380. Un vero e proprio arsenale, insomma, per cui è stato tratto in arresto e rinchiuso nel carcere di Palmi. 

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AGI – “La Santa Messa di domenica 28 aprile 2024 delle ore 19 NON sarà celebrata. Il servizio di Adorazione eucaristica perpetua sara’ SOSPESO dalle ore 17 di domenica 28 aprile, alle ore 7 di lunedì 29″. Finisce in questo modo, con l’avviso diffuso anche sui social dalla chiesa Santa Caterina di Catania, l’increscioso caso di un necrologio con la scritta “Anniversario” e “La Fiamma tricolore ricorda Benito Mussolini” che informava di una Messa in suffragio del dittatore italiano nel giorno della sua morte avvenuta il 28 aprile di 79 anni fa, nel 1945.

 

La decisione di bloccare tutto e di chiudere la chiesa è dell’arcivescovo Luigi Renna. La decisione – afferma una nota della curia etnea – è legata alla necessità di “evitare che a margine di una messa di suffragio ci possano essere non opportune esternazioni ideologiche che nel recente passato hanno avuto degli spiacevoli precedenti”. Nel 2016, infatti, sempre nella chiesa di Santa Caterina, il rito fu segnato da tre saluti fascisti. Da qui la netta posizione dell’arcidiocesi di Catania. 

AGI – Gli ultimi giorni di aprile hanno visto un miglioramento delle condizioni meteo su gran parte della Penisola ma soprattutto un rialzo delle temperature. Valori al momento al di sopra delle medie anche di 4-6 gradi ma non per molto. Con l’arrivo di maggio, invece, i principali modelli mostrano una nuova fase di maltempo per l’Italia con piogge e temporali a partire proprio dalla Festa dei Lavoratori. Almeno due impulsi instabili potrebbero interessare il Mediterraneo centrale rinnovando condizioni meteo instabili o perturbate fino al primo weekend di maggio. Atteso anche un calo delle temperature con valori che dovrebbero portarsi di qualche grado al di sotto delle medie del periodo, non escluse nuove nevicate in montagna. Gli ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano mostrano un’elevata incertezza invece per la prossima settimana con tempo che potrebbe essere ancora instabile.

Previsioni meteo per oggi

Al Nord

Nuvolosità irregolare in transito nel corso della giornata sulle regioni settentrionali ma con tempo per lo più asciutto. Deboli piogge sparse possibili solo sulle Alpi occidentali. In serata e nottata qualche precipitazione sparsa su Piemonte e Lombardia, ampie schiarite altrove.

Al Centro

Tempo asciutto nel corso della giornata sulle regioni del Centro con cieli sereni o poco nuvolosi sia al mattino che al pomeriggio. Nessuna variazione in serata e nottata con ampi spazi di sereno ovunque.

Al Sud e sulle isole

Tempo stabile al Sud nel corso della giornata con cieli in prevalenza sereni sia al mattino che al pomeriggio su tutte le regioni. In serata e nottata nessuna variazione con ampie schiarite ovunque. Temperature minime in calo al Nord e in rialzo al Centro-Sud, massime in aumento ovunque.

Previsioni meteo per domani

Al Nord

Al mattino isolati piovaschi sulle Alpi occidentali, velature in transito altrove. Al pomeriggio ancora qualche pioggia tra Liguria e Piemonte, tempo invariato altrove. In serata e in nottata si rinnovano condizioni di maltempo sulle regioni di nord-ovest, con cieli poco o irregolarmente nuvolosi altrove.

Al Centro

Al mattino tempo asciutto con cieli del tutto soleggiati. Al pomeriggio qualche velatura in transito specie sulle regioni Tirreniche. In serata tempo in peggioramento con piogge sparse sulla Toscana; cieli irregolarmente nuvolosi altrove.

Al Sud e sulle isole

Al mattino cieli sereni sulle regioni peninsulari; isolati piovaschi attesi sulla Sardegna. Al pomeriggio cieli poco o irregolarmente nuvolosi, con ancora precipitazioni sulla Sardegna. In serata non sono previste variazioni di rilievo con piogge anche sulla Sicilia. Temperature minime e massime stazionarie o in rialzo da Nord a Sud.

AGI – Il giornalista Franco Di Mare, intervistato da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fà sulla Nove, dichiara di essere gravemente malato e attacca duramente la Rai. “Si sono dileguati – dice – tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora. Io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, cosi’ potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare sono spariti tutti. Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possano esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l’assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu, perchè ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante”. Il giornalista era stato chiamato a presentare il suo libro ‘Le parole per dirlo’ e si è presentato in video con un respiratore artificiale e ha spiegato di avere “un tumore molto cattivo, si prende perchè si respirano particelle di amianto senza saperlo” ma “non ho perso le speranze, perchè la scienza va sempre avanti”. 
 

AGI – E’ partito dal parco Galileo Galilei di corso Papa Giovanni XXIII a Venaria Reale, alle porte di Torino, la manifestazione contro il G7, che prendera’ il via domani alla Reggia ospitando fino a martedì il forum che riunisce Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. “Contro il G7 su ambiente ed energia – si legge sul volantino distribuito al presidio – promotore di una finta transizione ecologica. Contro le guerre e il genocidio in Palestina” e “Loro 7 noi 99%” e ancora “Vogliamo decidere sulle nostre vite e sulla tutela dei nostri territori”.

 

 

Il corteo e’ aperto dallo striscione “I governi del G7 distruggono il pianeta di tutti stacchiamo la spina di questo sistema”. Seguono striscioni con le scritte “Ecoresistenza per cambiare rotta” e “Lottiamo contro le vostre guerre a difesa delle nostre terre. Voi 7 noi 99%”. Al corteo sono presenti bandiere no TAV, pro Palestina e uno striscione antimilitarista. In una Venaria ‘blindata’, con blocchi che impediscono ai manifestanti di avvicinarsi alla Reggia e sotto una poggia battente, il corteo percorrera’ le vie limitrofe al centro. “La pioggia non ci ferma – hanno spiegato i manifestanti dal megafono – siamo qui perche’ non accettiamo una transazione ecologica che e’ imposta dall’alto e che si basa sulle bugie e sul nucleare. Siamo qui per difendere i nostri territori”. Il corteo, dopo aver percorso alcune vie della cittadina, si e’ diretto verso la tangenziale. I manifestanti hanno scavalcato il guard rail e hanno occupato la carreggiata in direzione Torino. Il traffico verso il capoluogo piemontese è rimasto bloccato per una decina di minuti.

 

 

“Chi blocca il nostro futuro – hanno detto i manifestanti dal megafono – si trovera’ centinaia di blocchi come questo di persone non disposte a far decidere sulla propria testa”. “Siamo stati bravissimi – hanno affermato – ci siamo ripresi la citta’ ma non ci fermiamo qui, continueremo, non abbasseremo la testa”. I manifestanti hanno raggiunto l’imbocco della via che conduce alla Reggia, presidiata dalle forze dell’ordine,  e hanno posizionato, davanti al cordone di polizia, le foto dei sette leader degli Stati che fanno parte del G7. Hanno poi acceso un falo’ in cui hanno bruciato le gigantografie. 

AGI – Polemica sul sindaco di Solesino, comune di 7mila abitanti nella Bassa Padovana, ‘reo’ di aver esposto una bandiera dell’Inter con il tricolore e le due stelle sul municipio dopo la conquista dello scudetto. Il gesto è stato una risposta in stile Peppone e Don Camillo al sacerdote della frazione di Arteselle, don Marino Ruggero, che quando i bianconeri erano ancora in lotta per il titolo e aveva esposto la bandiera della sua Juventus fuori dalla canonica. Dopo la matematica certezza del tricolore, arrivata con il derby vinto lunedì scorso, il sindaco di centrodestra Elvy Bentani, rieletto nel 2023 e grande tifoso della Beneamata, ha incaricato gli operai del Comune di esporre una bandiera cucita per celebrare il ventesimo scudetto nerazzurro.

 

Il drappo gigante a scacchi gli era stato donato dall’Inter club di Solesino, come riferisce Il Gazzettino, e, anche se appeso sul lato opposto alle bandiere istituzionali, violerebbe la regola che vieta di esporre sugli edifici pubblici “vessilli privati o di parte”. L’opposizione, con la lista civica di centrosinistra Solesino Progresso, lista civica di centrosinistra, ha deciso di cavalcare quella che poteva essere derubricata a semplice goliardia sportiva. “Non so se siamo davanti a un vilipendio, ma sicuramente alla mancanza di rispetto di un luogo istituzionale qual è il municipio, del buon gusto e della decenza”, ha lamentato il consigliere comunale Andrea Garavello.

 

“La casa del Comune è la casa di tutti, ma per l’ennesima volta Bentani scambia la ‘cosa pubblica’ per ‘cosa propria'”, ha aggiunto. “Se questi sono gli unici argomenti rimasti alle minoranze per attaccarmi”, la replica del sindaco, “vuol dire che è gente arrivata alla frutta. E in ogni caso pure don Marino ha esposto una bandiera della Juve. Eppure anche la chiesa sarebbe la casa di tutti”. La giunta, comunque, non si è spaccata: “Tutti i componenti sono interisti, forse solo uno è milanista, ma non lo dichiara pubblicamente”, ha assicura Bentani. Lo juventino Don Marino, pero’, ha avvertito: “Se il sindaco non la leva, la faro’ ammainare io. Ora aspetto la Juve in finale di Coppa Italia. Se vince, suonerò le campane a festa”. E se perde “le suonerò a morto”, ha aggiunto.