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AGI – Una sequenza sismica ha fatto tremare la terra all’alba nella zona del Vesuvio: quattro le scosse di cui la più forte, di magnitudo 3,1 della scala Richter, è stata registrata dall’Ingv poco prima delle 6, con epicentro nel cratere del vulcano. Il terremoto e’ stato avvertito in tutta l’area dei comuni vesuviani, da Portici a Ercolano. Queste scosse non sono collegate con quelle degli ultimi giorni nei Campi Flegrei dove si è intensificato il fenomeno bradisismico con un terremoto di magnitudo 3,9 registrato sabato nel territorio di Bacoli. (AGI)Red

AGI – Papa Francesco è atterrato alle 7,55 nel piazzale interno della casa di reclusione dell’isola della Giudecca. Il Pontefice, seduto su una sedia a rotelle, ha quindi salutato i presenti. Successivamente Bergoglio sarà alla Biennale.

Il Papa è stato accolto dal Patriarca di Venezia, S.E. Mons. Francesco Moraglia, dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, dal Provveditore Rosella Santoro, dalla Direttrice della struttura, Mariagrazia Felicita Bregoli e dal Comandante della Polizia Penitenziaria, Lara Boco. Alle ore 8.15, nel Cortile interno della Casa di Reclusione, il Papa incontrerà le detenute. Presenti all’incontro il personale amministrativo, gli agenti della Polizia Penitenziaria e alcuni volontari.

“Il carcere è una realtà dura”

“Il carcere è una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza”, ha detto Papa Francesco incontrando le detenute. “Nessuno toglie la dignità a una persona, nessuno”, ha aggiunto, “è fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale, creando le premesse per un loro sano reinserimento. Non ‘isolare la dignità, ma dare nuove possibilità”.

“Ho desiderato incontrarvi all’inizio della mia visita a Venezia per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore”, ha aggiunto “Vorrei, percio’, che vivessimo questo momento non tanto come una ‘visita ufficiale’ del Papa, quanto come un incontro in cui, per grazia di Dio, ci doniamo a vicenda tempo, preghiera, vicinanza e affetto fraterno. Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile, il più ricco sarò io, e il bene che ci scambieremo sara’ prezioso”.

 

Dopo aver lasciato il penitenziario femminile il Papa si è recato nell’attigua Chiesa della Maddalena dove si è incontrato con gli artisti che hanno dato vita al padiglione vaticano della Biennale: “Da qui – ha detto – vorrei mandare a tutti questo messaggio: il mondo ha bisogno di artisti. Lo dimostra la moltitudine di persone di ogni eta’ che frequentano luoghi ed eventi d’arte”. “Vi confesso che accanto a voi non mi sento un estraneo: mi sento a casa. E penso che in realtà questo valga per ogni essere umano, perché, a tutti gli effetti, l’arte riveste lo statuto di “città rifugio” una città che disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti. Tutti, a cominciare dagli ultimi”, ha aggiunto.

AGI – Cambio della guardia e rinforzi di organico nel carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano dopo l’inchiesta che ha portato all’arresto di 13 agenti. Da venerdì non c’è più la comandante Manuela Federico e al suo posto dal 6 maggio ci sarà l’attuale vicecomandante di Bollate, Daniele Alborghetti. Il suo è un nome noto alle cronache perchè nel 2018, quando guidava gli agenti a Monza, finì ai domiciliari per corruzione e turbativa d’asta per gli appalti sull’installazione delle macchinette per bibite e sigarette. Condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di carcere, è stato poi assolto definitivamente. A marzo di quest’anno Alborghetti aveva proclamato uno sciopero della fame definendosi “rovinato” dall’inchiesta giudiziaria e invocando un incontro col ministro della Giustizia Carlo Nordio. Stando a quanto spiegato da fonti penitenziarie, Federico, non indagata dalla procura di Milano, era stata assegnata temporaneamente all’incarico dall’Ufficio di esecuzione penale esterna, e non aveva una ‘scadenza’. Anche Francesco Ferone, il comandante prima di lei che figura tra gli arrestati, non era stabile. Questo significa che nei mesi in cui si sarebbero verificate le torture al Beccaria non c’era un comandante ‘in ruolo’. I comandanti non fissi non sono obbligati ad andare tutti i giorni della settimana in carcere. Quello che invece dovrebbe fare Daniele Alborghettti a cui viene assegnato un incarico stabile. Nel frattempo il ministero della Giustizia ha inviato una richiesta agli uffici di Esecuzione penale esterna di Torino, Venezia, Bologna, Napoli, Firenze, Roma e Napoli chiedendo “con riferimento alle criticità in atto” al Beccaria che “ciascuna di queste direzioni provveda a inviare in servizio provvisorio, anche in assenza di manifestazioni di disponibilità, con decorrenza immediata e fino al 20 maggio 2024 quattro unità di personale per un totale di 24 alla struttura minorile”. Un provvedimento insoddisfacente per Gennarino De Fazio, segretario del sindacato Uilpa: “Queste unità serviranno a malapena a coprire il vuoto di organico determinato dai provvedimenti cautelari”. 

 AGI – Terza giornata del contributo di accesso a Venezia con quasi 22.000 paganti. Tra gli esenti oltre 58.000 ospiti in strutture ricettive. Leggera crescita dei residenti in Veneto, rispetto a ieri che era giornata lavorativa. Stabili, in quanto sono condizioni permanenti e quindi hanno un voucher fino al 14 luglio, gli studenti (13.000), i lavoratori (20.500) e i proprietari di immobili che pagano l’IMU o i titolari di contratti di locazione (6.700) che non hanno spostato la residenza nella Citta’ antica. I controlli svolti hanno verificato in totale 19.000 QR-code, senza rivelare particolari criticita’. 

 

 

 

 

 

AGI – Un trentenne e’ stato arrestato con l’accusa di aver ucciso con un coltello da cucina un vicino di casa 32enne a Villafranca Padovana. L’allarme e’ stato dato all’alba dalla fidanzata della vittima che ha assistito impotente alla lite sfociata nella coltellata fatale a un fianco. E’ stato un ispettore di Polizia che abita nei paraggi che, svegliato dal trambusto, ha notato il trentenne che scavalcava una recinzione e lo ha inseguito, trovandolo poco dopo seminascosto dietro a una siepe. Il trentenne e’ stato portato in ospedale a Padova per accertamenti dopo che Polizia di Stato e Carabinieri hanno proceduto all’arresto congiunto, in flagranza, come ha riferito Il Gazzettino. Da quanto risulta era uscito recentemente da una struttura riabilitativa per tossicodipendenti e negli ultimi giorni era stato visto aggirarsi in paese con un coltello. In seguito alla segnalazione di un barista, i carabinieri lo avevano convocato in caserma. Dalle prime indagini e’ emerso che i due si conoscevano bene, avevano comuni problemi di tossicodipendenza e ultimamente litigavano molto spesso. 

AGI – Il regime del 41 bis a cui e’ sottoposto Alfredo Cospito nel carcere di Sassari e’ giustificato da ragioni ancora “attuali”, legate in particolare alla “persistente pericolosita’ del Fai-Fri’, la sigla a cui viene ricondotto l’anarchico detenuto a Sassari. Non basta il parere della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo per prendere in considerazione la revoca anticipata del carcere duro. E’ quanto si legge nelle motivazioni alla sentenza della Cassazione che ha confermato nei giorni scorsi la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma per “l’estrema pericolosita'” del recluso. Il suo avvocato Flavio Rossi Albertini aveva presentato un reclamo alla Suprema Corte sostenendo che il regime avesse “ormai solo un carattere punitivo, come suggerito anche dalla Direzione nazionale antimafia secondo la quale la sua pericolosita’ si era ridotta”. “Il parere della D.N.A.A., seppure particolarmente autorevole, non costituisce un ‘fatto nuovo’ ma piuttosto una valutazione di carattere meramente giuridico, come tale non decisiva ai fini della revoca anticipata del 41 bis – si legge nelle motivazioni – e il Tribunale di Sorveglianza capitolino ha preso in considerazione questi pareri e li ha puntualmente disattesi spiegandone le ragioni in modo ampio e non contraddittorio dando rilievo al fatto che in essi si dava atto di una ridotta pericolosita’ del ricorrente, descritto pero’ come figura di vertice del movimento anarco-insurrezionalista Fai-Fri ancora attivo e pericoloso”.

 

 

AGI – Un docente di un istituto scolastico superiore della Capitale è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, su delega della procura, in esecuzione di un’ordinanza, emessa dal gip, con la quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, perché indiziato di violenza sessuale nei confronti di alcuni alunni minorenni, per averli palpeggiati.

 

Le indagini sono partite da un genitore di una delle vittime e sono proseguite con l’acquisizione di un’ulteriore denuncia da parte di un dirigente scolastico e da successive segnalazioni da parte di altri studenti minorenni. I conseguenti riscontri investigativi dei militari di via In Selci hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del professore. 

AGI – Il Centro donne contro la violenza di Aosta riferisce in una nota di avere ricevuto segnalazioni da parte di donne “che, giunte in presidi sanitari pubblici del territorio regionale per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, sono state negli stessi luoghi sottoposte a indebite interferenze e pressioni da parte di volontari, consistenti nell’imporre l’ascolto del battito fetale o nella promessa di sostegni economici o beni di consumo, con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire, personalissima e spesso sofferta”.

“Il Centro donne, in sinergia con i Centri antiviolenza aderenti alla rete nazionale Di.Re – Donne in rete contro la violenza – prosegue la comunicazione diffusa anche sui canali social – avvierà pertanto azioni di monitoraggio della corretta applicazione della legge 194/1978 nel territorio regionale, e azioni di sensibilizzazione e resistenza, sostenendo le donne e valutando con esse, qualora ne ricorrano le condizioni e nel rispetto della loro volontà, ogni iniziativa utile a tutela delle stesse. Il Centro donne condivide, infatti, le preoccupazioni da più parti espresse per la scelta del Governo di prevedere, con un emendamento alla legge 194, la possibilità per i consultori, presidi pubblici di accoglienza e tutela della salute della donna, di concordare la presenza delle cosiddette associazioni pro-vita, non solo a supporto dei percorsi di maternità difficile dopo la nascita, ma anche nella delicatissima fase di maturazione della decisione di interrompere, o meno, la gravidanza. La scelta legislativa di autorizzare il ricorso, in questa fase, alla presenza di enti del terzo settore che ideologicamente si battono per l’abolizione della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, porta con se’ il rischio concreto di vittimizzazioni dovute all’esercizio di pressioni psicologiche sulle donne, come dimostrano i casi verificatisi anche in Valle d’Aosta”.