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AGI – Settimana di maltempo e con temperature sotto media in Italia anche sul ponte del 25 aprile. Secondo le previsioni del Centro Meteo Italiano, un possibile miglioramento potrebbe avvenire nel weekend. In atto c’è una vasta circolazione depressionaria tra Europa e Mediterraneo con aria fredda di matrice artica che affluisce ancora sul vecchio continente portando temperature anche di 10 gradi al di sotto delle medie del periodo. Le condizioni meteo saranno quindi instabili o perturbate nei prossimi giorni con piogge e temporali sparsi prima al Nord e poi anche al Centro-Sud d’Italia. Sono attese nevicate sia sulle Alpi che lungo l’Appennino, a tratti anche sotto i 1000 metri e localmente fino a 400-500 metri al Nord. Giorno della Festa della Liberazione che dovrebbe vedere ancora tempo instabile in Italia con precipitazioni sparse e temperature al di sotto delle medie. Nei giorni seguenti però, gli ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano propongono un graduale miglioramento del tempo con ripresa delle temperature specie nel weekend.
In dettaglio le previsioni per oggi:
Al Nord:
Al mattino cieli nuvolosi su tutte le regioni con piogge sparse e neve su Alpi e Appennini fin verso i 500-800 metri. Al pomeriggio poche variazioni con maltempo diffuso, fenomeni anche intensi e quota neve in lieve rialzo. In serata e nella notte si rinnovano condizioni di tempo instabile con piogge e temporali sparsi e neve fin verso i 500-700 metri.
Al Centro:
Tempo stabile al mattino con cieli sereni o poco nuvolosi, locali piogge su Toscana e Alto Lazio. Al pomeriggio instabilità in aumento con piogge sparse soprattutto tra Toscana, Umbria e Marche e neve in Appennino oltre i 1400 metri. In serata residui fenomeni sulla Toscana, asciutto sulle altre regioni con nuvolosità alternata a schiarite.
Al Sud e sulle Isole:
Tempo stabile al mattino sulle regioni meridionali con nuvolosità irregolare in transito. Al pomeriggio non sono attese variazioni di rilievo. Tra la serata e la notte piogge e acquazzoni sparsi in arrivo su Sicilia e regioni ioniche, ancora asciutto sulle altre regioni con cieli nuvolosi e maggiori schiarite sulla Sardegna. Temperature minime stabili o in lieve calo da Nord a Sud, salvo un lieve rialzo sulle Isole Maggiori, massime in diminuzione al Centro-Nord ed in aumento al Sud e sulle Isole Maggiori.
Ed ecco le previsioni per domani:
Al Nord:
Al mattino cieli coperti con precipitazioni sparse; neve a quote collinari su Alpi e Appennino. Al pomeriggio insistono le precipitazioni, con quota neve in lieve rialzo. In serata e in nottata non sono previste variazioni di rilievo, con neve a partire dagli 800-1100 metri di quota.
Al Centro:
Al mattino cieli irregolarmente nuvolosi con qualche piovasco atteso sulla Toscana. Al pomeriggio atteso un aumento dell’instabilità con precipitazioni sparse e neve dai 1300-1400 metri di quota. In serata si rinnovano condizioni di maltempo con piogge tra Toscana, Umbria e Marche, qui con neve dai 1000 metri circa.
Al Sud e sulle Isole:
Al mattino cieli poco o irregolarmente nuvolosi, con isolati piovaschi a sud della Puglia. Al pomeriggio locale instabilità tra Campania e Basilicata, sereno o poco nuvoloso altrove. In serata tempo ancora stabile e asciutto con cieli sereni o al piu’ poco nuvolosi. – Temperature: minime stabili o in lieve calo al nord e all’estremo sud, in rialzo altrove. Massime in generale diminuzione, salvo un rialzo atteso al settentrione.
AGI – Tredici agenti della Polizia penitenziaria sono stati arrestati per maltrattamenti e torture nel carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano. La Polizia di Stato e il Nucleo Investigativo Regionale per la Lombardia della Polizia Penitenziaria stanno eseguendo un’ordinanza con la quale e’ stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di tredici agenti della Polizia Penitenziaria, dodici dei quali tuttora in servizio nell’Istituto Penale Minorile ‘Cesare Beccaria’ di Milano e la misura della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici nei confronti di ulteriori otto dipendenti dello stesso corpo di polizia.I reati a vario titolo contestati dalla Procura della Repubblica a partire almeno dal 2022 a oggi e commessi nei confronti di diversi detenuti di eta’ minore, sono quelli di maltrattamenti in danno di minori, anche mediante omissione, aggravati dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di tortura, anche mediante omissione, aggravato dall’abuso di potere del pubblico ufficiale e dalla circostanza di aver commesso il fatto in danno di minori; concorso nel reato di lesioni in danno di minori, anche mediante omissione, aggravate dai motivi abietti e futili, dalla minorata difesa e dall’abuso di potere; concorso nel reato di falso ideologico e una tentata violenza sessuale di un agente nei confronti di un detenuto.
“I colleghi hanno sbagliato, i loro comportamenti sono assolutamente da censurare e la mia condanna e’ senza se e senza ma. Nelle carceri sta succedendo di tutto e la situazione e’ da ‘si salvi chi puo”. Ci sono pero’ anche altre responsabilita’: non e’ giustificabile che paghi solo la polizia penitenziaria, qualcuno nell’amministrazione giudiziaria dovrebbe vergognarsi e dimettersi”. Lo dice all’AGI Aldo Di Giacomo, segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria (SPP), commentando l’arresto dei 13 agenti.
“Sgomenti e increduli”. Cosi’ Gennarino De Fazio, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria, definisce lo stato d’animo dopo la notizia degli arresti. “Naturalmente nutriamo incondizionata fiducia negli inquirenti, tra cui la stessa Polizia Penitenziaria, e nella magistratura e auspichiamo che si faccia presto piena luce sull’accaduto – aggiunge -. Nondimeno richiamiamo la presunzione d’innocenza e speriamo in cuor nostro che gli agenti coinvolti riescano a dimostrare la correttezza del loro operato”. Il segretario di Uilpa sottolinea che, a prescindere dall’esito delle indagini, “la disfunzionalita’ conclamata” del sistema carcere “non garantisce ne’ custodi ne’ custoditi e anzi incattivisce le coscienze generando e alimentando violenze e atrocita’ talvolta da ambo le parti delle inferriate”. “Ora ascolteremo i soliti discorsi dei politici e poi si spegneranno i riflessioni – prosegue -. Servono riforme immediate e un decreto carceri con procedure d’urgenza per mettere in sicurezza il sistema. Tra suicidi, 32 tra i detenuti e 4 tra gli agenti dall’inizio dell’anno, omicidi e violenze, non se ne puo’ piu’. Il ministro Carlo Nordio e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni almeno questa volta evitino le passerelle e aprano immediatamente un confronto serio, noi siamo come sempre pronti a offrire il nostro contributo di idee”.
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AGI – La Polizia di Stato di Torino con una indagine che ha portato alla denuncia di 75 militanti anarco-antagonisti, ha eseguito a Torino, Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo, 18 misure cautelari degli arresti domiciliari, dell’obbligo e/o divieto di dimora e/o dell’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. nei confronti di militanti anarchici per i reati di devastazione, violenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale.
I fatti risalgono alla manifestazione nazionale anarchica in solidarietà ad Alfredo Cospito, a causa della sua detenzione in regime di 41 bis, svoltasi a Torino il 4 marzo 2023, quando circa 1000 libertari avevano data vita a un corteo, non preavvisato, in un’area del centro cittadino, nel corso del quale si erano verificati lanci di bombe carta e corpi contundenti contro le Forze dell’Ordine e il danneggiamento di numerose vetrine di esercizi pubblici, banche, arredo urbano, monumenti, autovetture private, cagionando danni quantificati in oltre 630 mila euro.
Nella circostanza erano anche rimasti feriti due operatori di Polizia, di cui uno con prognosi di 100 giorni. La mattina del 4 marzo, in occasione dell’arrivo a Torino dei numerosi manifestanti provenienti da diversi contesti territoriali e dall’estero, erano stati organizzati controlli preventivi della Digos, dei Reparti Mobili, della Polaria, della Polizia Stradale, di Frontiera e Ferroviaria, a seguito dei quali erano stati accompagnati in Questura 37 libertari, trovati in possesso di numeroso materiale (caschi, maschere antigas, martelli, piedi di porco, frombole, bastoni, bombe carta, petardi, aste, scudi, coltelli, accette e materiale per travisarsi) 28 dei quali poi denunciati per porto abusivo di oggetti atti a offendere e resistenza a Pubblico Ufficiale.
AGI – Il consumo di suolo fertile brucia in Italia 1 miliardo di euro di cibo all’anno, con cementificazione e fotovoltaico selvaggio che erodono migliaia di ettari di terreni agricoli aggravando la dipendenza alimentare dell’Italia dall’estero. È quanto emerge una stima Coldiretti su dati Crea-Ispra diffusa per la Giornata della Terra che si celebra il 22 aprile.
Guerre e pandemia non hanno fermato il consumo di suolo che, secondo l’ultimo rapporto Ispra, anzi, ha accelerato arrivando a “cancellare” 76,8 km quadrati ettari di terreni, alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo. Un dato in aumento del 10% rispetto all’analisi precedente e che ci dicono che, complessivamente, le superfici occupate ammontano a poco meno di 2,2 milioni di ettari (il 7,14% del totale nazionale).
Ai danni causati dalla cementificazione, si stanno aggiungendo quelli del fotovoltaico selvaggio – denuncia Coldiretti – con la copertura di intere aree agricole produttive con distese di ettari di pannelli a terra. Impianti spesso realizzati da fondi di investimento speculativi e resi possibili da un far west normativo che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio.
Il caso della Tuscia. La provincia di Viterbo rappresenta un caso simbolo, dove gli agricoltori della Coldiretti stanno lottando contro la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra e di pale eoliche in una situazione in cui quasi la metà della superficie agricola utilizzata in provincia è stata già occupata dai pannelli.
Al contrario la Coldiretti sostiene un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio.
“L’erosione di terreni fertili mette oggi a rischio la sovranità alimentare del Paese ed è necessario invertire la rotta, mettendo finalmente dei paletti al fotovoltaico selvaggio – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Un altro passo essenziale è accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.
AGI – È di sette feriti, di cui due trasportati in elisoccorso negli ospedali di Catania e Caltanissetta, il bilancio di un incidente avvenuto nel primo pomeriggio sull’autostrada
A19 Palermo Catania, nella tratta tra gli svincoli di Mulinello e Agira (EN). Al momento l’autostrada è chiusa al transito sulla corsia in direzione Catania. Da una prima ricostruzione l’incidente che ha coinvolto un pulmino, sarebbe autonomo, ma le cause sono in corso di accertamento. Sul posto stanno operando i vigili del fuoco di Leonforte (En) ed Enna sono intervenute, oltre ai due elicotteri, anche 4 ambulanze. Le condizioni dei due
feriti trasferiti in elisoccorso, sarebbero gravissime. Si attende la ricostruzione della dinamica. Il conducente avrebbe perso il controllo per cause ancora non note e il mezzo ha violentemente sbattuto contro le barriere di protezione.
AGI – I vigili del fuoco sono intervenuti alla chiesa della Santissima Trinità dei Monti, in piazza della Trinità dei Monti, al centro di Roma, per una lastra pericolante sul retro del tetto del campanile a circa 40 metri di altezza. Secondo quanto riferito dai pompieri, il personale specializzato una volta raggiunta la sommità, visto il posizionamento estremo della lastra di piombo di notevole grandezza e peso, ha diffidato l’utilizzo e l’accesso del terrazzo interno da parte delle persone. Il responsabile dovrà provvedere, con il coinvolgimento di personale qualificato, ai lavori di messa in sicurezza o rimozione della lastra di copertura.
AGI – Il Codacons ha presentato un ricorso al Tar del Lazio in materia di acqua potabile, portando dinanzi ai giudici la questione degli apparecchi sempre più diffusi in Italia per il filtraggio e trattamento delle acque, e chiedendo al tribunale amministrativo di annullare gli atti del Ministero della salute.
Negli ultimi anni si è registrata nelle case italiane e negli esercizi pubblici come i ristoranti una crescente diffusione di dispositivi destinati al trattamento di acque finalizzate al consumo umano – spiega il Codacons – Trattamenti che non hanno lo scopo di rendere potabile un’acqua che non lo sia già morfologicamente, ma di consentire modifiche nelle caratteristiche organolettiche, ossia di “raffinare” le acque per utilizzi domestici. Il Ministero della Salute col decreto 7 febbraio 2012, n. 25 recante “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano” si prefigge di “garantire che i trattamenti non pregiudichino la qualità delle acque, già idonee sotto il profilo sanitario, che le apparecchiature di trattamento garantiscano gli effetti dichiarati e che l’informazione completa sugli effetti dei trattamenti sia adeguatamente fornita al consumatore”, ma non prevede specifici controlli da parte delle Autorità sanitarie competenti proprio sulle acque trattate e/o filtrate utilizzate in commercio.
La normativa vigente riduce a un mero onere del produttore/distributore la conformità del dispositivo destinato al trattamento delle acque a uso umano, andando a sostituire di fatto il controllo da parte delle Autorità sanitarie competenti, quali enti imparziali e con maggiori garanzie sulla qualità del prodotto destinato ai consumatori.
L’utilizzo di apparecchiature per il trattamento delle acque può avere anche ripercussione sul fronte sanitario: a seconda delle tecniche usate, può ridurre o anche eliminare minerali come ad esempio il calcio e/o il magnesio (nella tecnica a osmosi inversa), nonché comportare al contrario un aumento del sodio (soprattutto nella tecnica di filtrazione a scambio ionico) fortemente sconsigliata, a fini preventivi, per tutta la popolazione (e in particolare per chi soffre di patologie quali diabete, ipertensione ecc.) – spiega ancora il Codacons nel ricorso. Non solo. La commercializzazione di acqua trattata deve essere supportata da una completa informazione (soprattutto in merito alla composizione dell’acqua, ai trattamenti applicati e ai suoi effetti) al fine di evitare che l’utilizzatore non sia fuorviato e/o confuso nella propria scelta e non arrivi a considerare che la stessa c.d. “acqua trattata” possa essere similare o anche migliore o più salutare dell’acqua minerale, come sembrano suggerire alcuni claims utilizzati per pubblicizzare tali prodotti, privi di indicazioni anche scientifiche sulle qualità e sulle caratteristiche dell’acqua. Aspetti questi ultimi su cui dovrà fare luce l’Antitrust alla luce della possibile ingannevolezza dei messaggi rivolti al pubblico.
Per tali motivi il Codacons, alla luce del nuovo scenario determinatosi in Italia a seguito della diffusione degli apparecchi per il trattamento delle acque destinate al consumo umano, ha chiesto al Tar di annullare il decreto 25/2012 del Ministero della salute, che non prevede specifici controlli da parte delle Autorità sanitarie competenti proprio sulle Acque trattate e/o filtrate utilizzate in commercio.
AGI – Pierluigi Beghetto, 53enne consigliere comunale e assessore, e’ stato ucciso oggi a coltellate nel corso di una lite condominiale a Esino Lario, centro montano in provincia di Lecco. Secondo apprende l’AGI, il presunto assassino sarebbe stato fermato. Sul caso indagano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecco. Beghetto, che viveva a Usmate con Velate con la sua famiglia, era assessore dal 2020 ed era molto conosciuto anche per la sua attività di apicoltore.