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AGI. – Tre ultra’ del Milan di primo livello nella gerarchia della curva Sud sono stati arrestati in flagranza dalla Digos per l’aggressione con altri complici a un altro tifoso rossonero dopo la partita Milan-Cagliari di sabato sera. Si tratta di Alessandro Sticchio, Islam Hagag detto Alex Cologno e Luigi Margini. Insieme ad altri, già identificati ma non rintracciati, avrebbero malmenato e accoltellato un 25enne romeno, che ha riportato una prognosi di 15 giorni, fuori da un ristorante di via Capecelatro. La pm Francesca Crupi ha chiesto la custodia cautelare in carcere per uno mentre gli arresti domiciliari per altri due. Domani compariranno davanti alla gip Teresa De Pascale per l’udienza di convalida.

Oltre ai tre arrestati sono indagati anche per il reato di lesione personale grave anche Roberto Singolo, Mario Amato e Luciano Romano, tutti appartenenti al direttivo della curva Sud. Le indagini della Digos puntano a individuare anche ulteriori responsabili. Per tutti gli indagati, in stato di libertà e in stato di arresto, verranno adottate – riferisce la questura – le opportune misure di prevenzione.

AGI – Un pitbull ha aggredito e ferito gravemente una bambina di due anni e mezzo mentre giocava con la sorella gemella a Sesto San Giovanni. La piccola è stata trasportata in codice rosso con l’elisoccorso all’ospedale di Bergamo. Illesa l’altra bambina. Stando a quanto riferito dai vigili del Fuoco, nel tentativo di salvare le nipotine dall’aggressione la zia ha riportato ferite profonde ed è stata trasferita in codice giallo al Niguarda. Sul posto sono intervenuti anche la polizia locale di Sesto San Giovanni, l’ATS e il 118. Il pitbull si trova adesso rinchiuso in un canile in attesa delle decisioni delle autorità competenti. 

AGI – Non c’e’ pace agli Internazionali di tennis. Dopo i ritiri di troppe star, la borraccia finita accidentalmente sul cranio di Djokovic, la festa d’addio rifiutata da Nadal, stamattina e’ stato il turno di un doppio blitz degli attivisti di ‘Ultima generazione’. Armati di coriandoli, vernice e colla, gli ambientalisti hanno inscenato la loro protesta su due campi, il prestigioso (e abitualmente presidiatissimo) Centrale e il campo 12.

Due manifestanti che indossavano gilet arancioni con la scritta ‘Fondo riparazione’ (quello che Ultima generazione chiede per rimediare ai danni del cambiamento climatico) entrati con regolare biglietto, hanno saltato la barriera entrando in campo mentre il punteggio del singolare femminile tra la statunitense Madison Keys e la rumena Sorana Cirstea era 6/2-3/1 per la prima. Mentre gli attivisti, tra i fischi del pubblico, lanciavano coriandoli e vernice sul campo, altri ambientalisti si incollavano i piedi sugli spalti, con una protesta identica sul piu’ defilato campo 12, mentre era in corso il doppio Santiago Gonzalez/Edouard Roger-Vasselin contro Marcelo Arevalo/Mate Pavic.

Uno degli attivisti intanto era andato sotto il maxischermo fuori dal Pietrangeli. I due che hanno invaso il campo sono stati subito bloccati dagli addetti alla sicurezza e portati fuori senza nessuna resistenza da parte loro, mentre le tenniste sono rientrate negli spogliatoi. I due sono stati poi fermati dalla polizia per essere identificati. Com’e’ accaduto altre volte in passato, potrebbero essere denunciati. Il campo e’ stato ripulito e il gioco e’ ripreso dopo circa quaranta minuti (piu’ complicato e’ stato ‘scollare’ gli ambientalisti dagli spalti) con la rumena che non e’ stata piu’ in grado di racimolare neanche un game: Keys ha vinto 6/2-6/1. Tre game totali anche per Gonzalez e Roger-Vasselin: hanno vinto Arevalo- Pavic 6/1-6/2. 

 

 

 

 

 

 

AGI – Pellegrinaggi, opere di misericordia, riconciliazione, vale a dire confessione, rinuncia alle “distrazioni dei social”. La Penitenzieria Apostolica pubblica il documento che dà le indicazioni per ottenere l’indulgenza durante l’Anno santo che si aprirà la notte di Natale di quest’anno, e porterà a Roma – si prevede – decine di milioni di fedeli. Ognuno con una grazia da chiedere, con qualcosa da farsi rimettere.

 

Le “Norme sulla concessione dell’indulgenza” sono stilate dal cardinale penitenziere maggiore Angelo De Donatis e del reggente monsignor Krzysztof Nykiel, e rassicurano subito: la misericordia di Dio è illimitata. Come ricordato anche nel Giubileo Straordinario di alcuni anni fa, che proprio alla Misericordia era dedicato. Tra i principali mezzi per accedere all’indulgenza i pellegrinaggi: a Roma in “almeno una” delle Basiliche papali; in Terra Santa in almeno una tra le basiliche del Santo Sepolcro a Gerusalemme, della Natività a Betlemme e dell’Annunciazione a Nazareth; anche partecipando alla Messa, al Rosario, alla Via Crucis e ad altre celebrazioni in un pellegrinaggio “verso qualsiasi luogo sacro giubilare” o “in altre circoscrizioni ecclesiastiche”, vale a dire cattedrali e chiese indicate dai vescovi locali. Un’a prescrizione, quest’ultima, divenuta regola proprio con l’Anno santo della Misericordia.

 

Il documento indica analogamente come mete altri luoghi sacri a Roma e nel mondo – tra cui i grandi santuari e basiliche come Assisi, Loreto e Pompei – e sottolinea anche le modalità per chi “per gravi motivi” (suore di clausura, malati, detenuti ecc..) Potrà comunque conseguire l’indulgenza senza prendere parte a pellegrinaggi e celebrazioni. Ma l’invito ai credenti è anche a riscoprire le opere di misericordia corporale e spirituale, dunque scegliendo di visitare malati, carcerati, anziani soli, diversamente abili sarà possibile ottenere l’indulgenza a ogni visita, anche una volta al giorno, cosi’ come riscoprendo “il valore penitenziale del venerdì” con l’astensione “almeno durante un giorno” da distrazioni “reali ma anche virtuali”, come quelle indotte da media e social network), da “consumi superflui”, praticando ad esempio il digiuno come indicato dalla Chiesa, “devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri” o “sostenendo opere di carattere religioso o sociale”, a favore della difesa e protezione della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti, o ancora “dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato”.

 

Ma la penitenza, la riconciliazione, occupa anch’essa un posto centrale nel documento, dove si legge di una serie di facoltà concesse a vescovi in questo senso e con l’invito a tutti i sacerdoti “a offrire con generosa disponibilità e dedizione di se’ la piu’ ampia possibilità ai fedeli di usufruire dei mezzi della salvezza”. Vengono suggerite anche delle indicazioni pratiche, come la pubblicazione delle “fasce d’orario per le confessioni”, l’esortazione a farsi “trovare in confessionale, programmando celebrazioni penitenziali a cadenza fissa e frequente”, chiedendo aiuto anche a sacerdoti anziani che non abbiano incarichi pastorali. Una raccomandazione finale ai vescovi e’ ad aver cura di spiegare “chiaramente le disposizioni e i principi” che sono alla base del conseguimento delle indulgenze, con una formazione che tenga conto “in modo particolare delle circostanze di luogo, di cultura e di tradizioni” di ciascun popolo.

AGI – La Corte d’Assise di Milano ha condannato all’ergastolo Alessia Pifferi, imputata per l’omicidio pluriaggravato della figlia di quasi 18 mesi Diana, abbandonata dal 14 luglio al 20 luglio 2022 e lasciata morire di stenti. I giudici hanno escluso l’aggravante della premeditazione. “È una sentenza giusta, una prima tappa per l’accertamento della verità. Ci ho creduto sempre e con questo verdetto hanno riportato al centro del processo la vittima”, ha detto il pm Francesco De Tommasi dopo la condanna.

AGI – “Non e’ nostro compito dare giudizi morali su Alessia Pifferi, vi chiedo l’assoluzione. E’ evidente che non volesse uccidere la bambina”. Lo ha detto Alessia Pontenani, difensore di Alessia Pifferi, la donna imputata dell’omicidio pluriaggravato della figlia di quasi 18 mesi abbandonata e lasciata morire di stenti, in apertura della sua arringa. Il pm Francesco De Tommasi nella precedente udienza ha chiesto la condanna all’ergastolo. “Alessia ha avuto un’infanzia terribile, e’ cresciuta nell’incuria e nell’abbandono. E’ innegabile che gia’ all’asilo avesse dei problemi”, ha proseguito la legale, iniziando la ricostruzione delle difficolta’ della donna 38enne. Per la penalista, l’imputata “non e’ una psicotica, ma e’ una ragazza cresciuta in un assoluto isolamento morale e culturale e non ha mai dato problemi”. 

 

 

AGI  – E’ scontro nell’Aia sul ‘suffragio universale’ proposto dal presidente della Figc Gabriele Gravina per eleggere il capo dell’associazione degli arbitri. Toccherebbe a tutti i fischietti, circa 30mila, designare il loro rappresentante che adesso viene scelto dai 340 presidenti di sezione e delegati.

A quanto apprende l’AGI, dopo le perplessità espresse dall’attuale presidente Carlo Pacifici, in risposta a Gravina, è emersa all’interno del Comitato Nazionale Aia una corrente, guidata da Antonio Zappi e Michele Affinito, pronta a sostenere una proposta di ‘compromesso’, che prevederebbe comunque un ampliamento della base elettorale, in vista dell’esame della questione previsto domani nel Consiglio della Figc.

 

L’idea è quella di un sistema in cui i delegati elettorali, circa 1000 rispetto ai 340 attuali, deciderebbero le sorti dell’elezione, inclusi i presidenti di sezione che entrerebbero di diritto nella lista. Una proposta che, secondo i promotori, eviterebbe mire demagogiche, che favorirebbero potenzialmente candidati come Gianluca Rocchi e Daniele Orsato ritenuti vicini a Gravina e al suo ‘braccio destro’, l’avvocato Fabio Viglione. 

Ieri Pacifici aveva espresso la sua “amarezza” sulla novità auspicata da Gravina, non tanto nel merito quanto per le modalità. “Penso che una modifica così importante vada condivisa (ci siamo pochi giorni fa indignati per un atto unilaterale del governo) e non formulata nei dettagli e messa al voto prevaricando quelli che sono gli elementi che dovrebbero sempre accompagnare il cambiamento”. Tuttavia, come riportato da alcune testate, la Figc ha sostenuto che Pacifici avrebbe in realtà condiviso la bozza di riforma sul suffragio universale. 

AGI – La settimana di maggio vedrà un peggioramento delle condizioni meteo in Italia, ma non per tutti. Alta pressione in cedimento sul Mediterraneo con una circolazione depressionaria in discesa dalle Isole Britanniche verso l’Europa occidentale. Correnti umide investiranno nei prossimi giorni il Nord Italia determinando una fase di maltempo con nuvole associate a piogge e temporali per diversi giorni. Fenomeni più sporadici al Centro-Sud dove avremo comunque nuvolosità in transito e possibilità di sviluppo di acquazzoni e temporali di stampo pomeridiano sui settori interni. Nella seconda metà della settimana gli ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano mostrano una risalita di aria molto mite verso il Sud Italia. Mentre al Nord proseguirà il maltempo, sul Meridione le temperature potrebbero salire anche di 10 gradi sopra media.

 

Previsioni meteo per oggi

Al Nord

Cieli nuvolosi al mattino su tutte le regioni con piogge sparse, più asciutto tra Liguria ed Emilia Romagna. Nel pomeriggio acquazzoni e temporali soprattutto su Alpi e Appennini, con locali sconfinamenti sulle pianure. In serata ancora cieli nuvolosi con piogge sparse, in esaurimento entro la notte.

 

Al Centro

Al mattino nuvolosità irregolare in transito ma con tempo asciutto. Al pomeriggio acquazzoni e temporali in sviluppo in Appennino, variabilità asciutta altrove. In serata ancora residue piogge nelle zone interne, più asciutto nella notte.

 

Al Sud e sulle Isole

Condizioni di tempo asciutto sia al mattino che al pomeriggio sulle regioni meridionali con cieli sereni o poco nuvolosi. Isolati e brevi acquazzoni non esclusi sui rilievi interni. Nuvolosità in aumento in serata e nottata. Temperature minime in generale aumento, massime in calo al Centro-Nord e stabili o in lieve rialzo al Sud e sulle Isole Maggiori.

 

Previsioni meteo per domani

 

Al Nord

Al mattino cieli irregolarmente nuvolosi con isolati piovaschi sul nord-est. Al pomeriggio attese precipitazioni su Piemonte, Appennino settentrionale e Trentino. In serata si rinnovano condizioni di maltempo sulle regioni di nord-ovest con piogge e temporali, in estensione alle altre regioni.

 

Al Centro

Al mattino nuvolosità medio-alta in transito. Al pomeriggio instabilità in aumento in Appennino, poco nuvoloso altrove. In serata tempo in miglioramento ma con cieli irregolarmente nuvolosi.

 

Al Sud e sulle Isole

Al mattino nuvolosità in transito più compatta sulle regioni peninsulari con piogge su Puglia e Calabria. Al pomeriggio instabilità in aumento sui rilievi appenninici, maggiori aperture in Sardegna. In serata attese velature in transito su tutti i settori ma senza fenomeni associati. Temperature minime e massime in calo al nord ed in aumento al centro-sud. 

AGI – E mobilitazione sia. “Culturale e comunicativa”, ok, ma i magistrati intendono riprendersi la ‘piazza’ del dibattito per spiegare alla gente la posta in palio e che non sono una casta, bensì l’argine all’arretramento dei diritti e delle garanzie costituzionali che il governo vorrebbe realizzare col piccone delle riforme.

L’Associazione nazionale magistrati – afferma la mozione finale approvata per acclamazione al termine di tre giorni di congresso, il 36esimo, celebratosi a Palermo e inaugurato venerdì dall’ovazione riservata a Sergio Mattarrella, “è determinata ad assumere ogni utile iniziativa per informare l’opinione pubblica in ordine alla propria argomentata opposizione a tale riforma, e invita da subito tutti gli iscritti a una mobilitazione culturale e comunicativa che faccia comprendere i rischi che questa comporta per l’effettiva tutela dei diritti dei cittadini e per la scrupolosa osservanza delle loro garanzie costituzionali”.

Al centro soprattutto i nodi della separazione delle carriere e dell'”indebolimento” del Csm, temi su cui non è ammessa alcuna trattativa, perché “la Costituzione non si tocca” scandisce subito dopo l’ok assembleare al documento, il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, che parla di “cattivo” e “pericoloso” progetto di riforma.

 

“Non abbiamo da trattare. Il tema – spiega il presidente dell’Anm – non è discutere dei diritti dell’impiegato-magistrato, è un problema di cultura istituzionale e costituzionale. Non abbiamo da trattare, ma da parlare alla politica e alla società intera per dire che questa Costituzione ha ancora molto da dire, che non va toccata almeno per quanto riguarda la giurisdizione”. Nessuna mediazione, quindi, ma bisogna farsi capire dalla gente: “Dobbiamo sapere comunicare per spiegare che non c’è nessuna chiusura corporativa, nessun atteggiamento da casta. Si tratta di magistrati, quindi di una porzione di cittadinanza, che vuole dire la propria. Poi che la politica decida”. Sulla volontà di farsi sentire, la mozione è altrettanto esplicita: “Rivendichiamo l’importanza della partecipazione di tutti i magistrati al dibattito pubblico, non solo in quanto cittadini dotati di pari diritti rispetto agli altri, ma anche come portatori di esperienza, cultura, principi, ispirati ai valori costituzionali e alla legalità”. Santalucia sul punto è netto: “Abbiamo posto l’attenzione su alcune regole di comportamento, ma questo non significa fare dei magistrati soggetti che devono stare in una zona d’ombra, in silenzio coatto. I magistrati possono e devono partecipare alla discussione pubblica, ma lo devono fare con lo stile e il profilo del magistrato”. Poi, entrando nel merito, si rivolge direttamente al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che, intervenuto nel secondo giorno del congresso, aveva invitato al dialogo: “Non siamo contrari alle riforme, ma ci sono quelle buone e quelle cattive. Noi siamo contrari a una riforma che non apporterebbe alcun beneficio alla giustizia, che porrebbe in pericolo l’indipendenza della magistratura. Quindi al ministro che ci dice che non è in discussione l’indipendenza del pubblico ministero, che il pm del domani da lui disegnato avrà la stessa indipendenza di quello odierno, diciamo: ma se così è, perché toccarlo? Teniamoci l’indipendenza che abbiamo già”.

Piuttosto, ribadisce la mozione finale, la separazione delle carriere “non è affatto funzionale a garantire la terzietà del giudice, ma appare piuttosto uno strumento per indebolire in modo sostanziale il ruolo del pubblico ministero e, conseguentemente, la funzione di controllo di legalità rimessa al giudice e lascia presagire che venga agitata come strumento di ritorsione e minaccia nei confronti della magistratura tutta”. Il superamento dell’unica matrice culturale tra giudici e pubblici ministeri si tradurrebbe, è la tesi dell’Anm, “inevitabilmente nella rinuncia a valori nevralgici per la democrazia, e innanzitutto all’obiettivo della imparziale ricerca della verità che il pubblico ministero deve perseguire, come il giudice”. Separare il pubblico ministero dal giudice, distinguere le carriere all’accesso e dal punto di vista ordinamentale, separare gli organi di autogoverno, “porterebbe alla istituzione di una figura professionale di ‘pubblico persecutore’, molto lontana dall’attuale organo dell’accusa, che oggi è preposto alla ricerca della verità ed è garante del rispetto delle prerogative dell’indagato, anche nella fase della raccolta delle prove da parte della polizia giudiziaria”. Separare il pubblico ministero dal giudice avrebbe, inoltre, “gravissime ripercussioni sull’obbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale indispensabile per l’attuazione del principio di eguaglianza del cittadino dinanzi alla legge”. E ancora: “Le riforme prospettate indebolirebbero fatalmente il Csm, riducendone le competenze, eliminando quelle di maggior rilievo, compromettendone l’autorevolezza e alterando la proporzione tra componenti laici e togati. Tale indebolimento pregiudica la realizzazione dell’uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini”. Una prova di unita’ e determinazione quella superata dai magistrati convenuti in Sicilia, per Santalucia: “La magistratura ha ritrovato la voglia di esserci, di parlare e di consultarsi insieme e all’esterno. È una mozione congressuale importante che dimostra una ritrovata unità e una consapevolezza e fermezza della magistratura, del suo importantissimo ruolo, dei doveri che questo ruolo comporta nei confronti della cittadinanza”.