AGI – La procura di Milano ha chiesto una condanna a 3 anni di reclusione e la confisca di 393 mila euro per Giovanni Canio Mazzaro, l’ex compagno della ministra del Turismo, Daniela Santanche’. Il reato contestato e’ sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte per l’operazione di vendita dello yacht Unica nel 2019. Vicenda per cui la posizione della co-indagata ed ex compagna Santanche’ e’ stata archiviata dalla gip. Per il pm Paolo Filippini l’imprenditore “ha un unico bene che vende dopo che gli sono state notificate delle cartelle esattoriali” al solo fine di “far sparire l’unico bene aggredibile e i suoi proventi”. Un’operazione che avviene con una presunta fittizia cessione alla societa’ Biofood, all’epoca rappresentata da Santanche’, per 393 mila euro, che “Mazzaro dovrebbe ricevere, ma non avverra’ mai”. Poco piu’ di venti giorni dopo, il 24 aprile, la stessa barca sarebbe stata ceduta per 393 mila euro dalla Biofood a una societa’ di diritto maltese, la Flying Fish Yachting ltd. Con questo schema “Mazzaro – ha precisato il pm – utilizza la societa’ per spese di natura personale”. Per l’avvocato difensore Matteo Mangia, che ha chiesto l’assoluzione con formula piena, la “vendita della barca non e’ stata simulata” in quanto le “trattative sono iniziate tre anni prima dell’arrivo delle cartelle esattoriali dell’agenzia delle entrate”. La sentenza del tribunale è prevista a giugno.
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AGI – Un rider è stato aggredito a Palermo per aver rifiutato il pagamento con soldi falsi. È accaduto la scorsa notte al quartiere Cep, dove è stato malmenato da un gruppo di ragazzi.
“Siamo scioccati e arrabbiati per quanto accaduto a un rider questa notte durante una consegna al Cep. È l’ennesima aggressione nei confronti di chi tenta di fare il proprio lavoro onestamente, garantendo anche un servizio alle persone. Abbiamo già chiesto alla Prefettura, consapevoli della sensibilità da sempre dimostrata attorno a queste questioni, la partecipazione al tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico. Non è più accettabile che si debba convivere con la paura di fare il proprio lavoro. Al lavoratore va la nostra solidarietà e la nostra disponibilità ad assisterlo, se lo vorrà, in questo momento certamente poco felice”. A dichiararlo sono il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese e il segretario generale Nidil Cgil Palermo Francesco Brugnone.
“Ancora una volta questa è la dimostrazione dello stato in cui versa la città metropolitana di Palermo, che non è in grado di garantire la necessaria sicurezza e affidabilità non solo a chi esce per una banale passeggiata ma anche a chi giornalmente conduce e porta avanti la propria attività lavorativa – aggiungono Fazzese e Brugnone – Un lavoro, nel caso dei Rider, penalizzato da tutte le degenerazioni che ci sono in città, compresa la condizione delle strade piene di buche: chi lavora in moto o in bici, per di più di sera, per fare le consegne a domicilio, è il primo a farne le spese. Questo solo l’ennesimo caso, ne abbiamo denunciati tanti episodi di violenza ai danni di rider, derubati, aggrediti, picchiati, per lo più nel centro storico. Quest’ennesimo episodio al Cep fa alzare ancora più l’asticella della preoccupazione”.
“Chiediamo che il Comune di Palermo e il sindaco non restino sordi alle nostre richieste, come accaduto finora, ma ci convochino per affrontare nel più breve tempo possibile le numerose problematiche dei rider – aggiungono Fazzese e Brugnone – A febbraio avevamo inviato una richiesta di incontro agli assessori Forzinetti e Carta ma non hanno mai risposto. E stiamo pensando di chiedere alle varie piattaforme che operano sulla piazza di Palermo, Glovo, Deliveroo e Just Eat, l’interdizione della consegna degli ordini oltre un certo orario in determinate zone di Palermo”.
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AGI – Pozzolo “bianco in volto e completamente sotto shock”, che ripete ossessivamente “ma posso avere io sparato?”. Ma anche Pozzolo “alterato dall’assunzione di alcolici” o “rassegnato” davanti ai carabinieri. Sono numerose e ricche di sfumature le descrizioni del comportamento del deputato di Fratelli d’Italia protagonista della vicenda dello sparo al veglione di Capodanno alla Pro Loco di Rosazza che sono contenute nei verbali delle deposizioni rilasciate dai testimoni, sia ai carabinieri nell’immediatezza dei fatti sia nei giorni successivi davanti ai magistrati della Procura, che il 5 aprile scorso ha provveduto a notificare allo stesso Pozzolo l’avviso di conclusione delle indagini.
A descrivere il parlamentare come in preda ad una sorta di catalessi dopo lo sparo, e’ in particolare il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Rispondendo l’8 gennaio alla procuratrice Teresa Angela Camelio e alla sostituta Paola Francesca Ranieri con il comandante dei Carabinieri di Andorno Micca, il maresciallo Alessandro Sabatini, Delmastro ricorda che al momento in cui e’ rientrato nella sala (si trovava all’esterno a fumare una sigaretta con alcuni conoscenti della figlia, dopo aver caricato la sua macchina) “ho notato Pozzolo seduto in prossimita’ del tavolo spostato contro la parete; in particolare ricordo che fosse seduto a meta’ della tavolata, con la schiena rivolta verso il tavolo. Dopo si e’ sicuramente alzato e credo che fosse quello il momento in cui Campana gli ha detto ‘perche’ l’hai fatto?’. In particolare, ricordo che Pozzolo fosse dietro di me quando Campana gli parlava, ma Pozzolo non gli rispondeva in alcun modo”. A quel punto l’indagato si sarebbe avvicinato al sottosegretario “bianco in volto e completamente sotto shock, mi diceva ‘ma posso avere io sparato?’ due o tre volte, era catatonico”.
“Sinceramente – precisa Delmastro – non sapevo cosa dirgli e non gli ho risposto”. Se il sottosegretario sottolinea come “non ho avuto l’impressione che (Pozzolo – ndr) fosse brillo ne’ prima ne’ dopo”, un altro testimone descrive in modo esplicito uno evidente stato di ebbrezza del deputato. E’ Maverick Morello, figlio del caposcorta di Delmastro. Morello, descrivendo il momento in cui Pozzolo gli e’ stato presentato, dice ai Carabinieri “ho percepito che lui fosse alterato dall’assunzione di alcolici”; opinione condivisa da sua sorella Valentina Morello, moglie di Luca Campana, il 31enne ferito dallo sparo, che mette a verbale che a suo parere Pozzolo era “evidentemente alterato, penso in seguito dell’assunzione di alcol”. E Maverick precisa anche che durante il tragitto fatto per trasportare Campana all’ambulanza, Pozzolo “ha inciampato almeno due tre volte pericolosamente, probabilmente a causa del suo stato d’ebbrezza”.
Nell’avviso di chiusura delle indagini la procuratrice Camelio spiega con chiarezza che anche la consulenza tecnica balistica, svolta dal perito Raffaella Sorropago, “ha accertato la piena sovrapponibilita’ del narrato delle persone informate sui fatti e in particolare quelle della persona offesa e non ha riscontrato la ricostruzione alternativa fornita originariamente dall’on. Pozzolo al momento dei fatti”. Una contraddizione, quella tra il racconto di Pozzolo e quello di tutti gli altri testimoni a proposito dei “movimenti” dell’arma, che emerge fino dai primi verbali sommari raccolti dai carabinieri nella notte alla Pro Loco di Rosazza. Pozzolo rilascia una dichiarazione spontanea in cui dice che “era appoggiata la mia giacca su una sedia e nel prenderla dalla tasca interna cadeva per terra il revolver; nella confusione qualcuno nonostante le mie reiterate dichiarazioni indirizzate a comunicare che l’oggetto di cui trattasi debitamente custodito e non caricato fosse un’arma effettiva, evidentemente ha caricato alzando il cane del revolver medesimo e schiacciando il grilletto dello stesso ha provocato l’espulsione di un proiettile”. E’ la versione a cui il parlamentare ha continuato a rimanere fedele, ma che, secondo i magistrati, non ha trovato riscontro nelle perizie tecniche.
Tutti gli altri testimoni raccontano una dinamica differente. A cominciare dal caposcorta Pablito Morello che fa mettere a verbale come “Pozzolo Emanuele estraeva dalla tasca interna della propria giacca una pistola di piccole dimensioni a tamburo e la poggiava sul tavolo della sala principale mostrandola ai presenti e dopo averla maneggiata girandola tra le mani esplodeva inavvertitamente un colpo che andava a colpire alla gamba Campana” Anche Luca Zani, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Biella dice ai carabinieri che “Pozzolo aveva in mano una pistola”. E che la pistola sia uscita dalla tasca dei pantaloni di Pozzolo lo dichiara con precisione anche l’uomo ferito Luca Campana, che mette a verbale: “Pozzolo ha tirato fuori dalla tasca destra dei pantaloni una piccola pistola revolver secondo me per farla vedere presenti perche’ la teneva sul palmo della mano destra”. Come lui testimoniano tutti gli altri presenti che hanno visto comparire la pistola estratta dalla tasca dei pantaloni di Pozzolo. Una contraddizione che subito salta agli occhi dei carabinieri che nel verbale della mattina del 1 gennaio scrivono che le spontanee dichiarazioni rilasciate da Pozzolo sono “completamente discordanti rispetto a quelle fornite dai testimoni. In particolare riferiva che la sua arma era caduta accidentalmente dalla tasca della sua giacca che era appoggiata su una sedia e che qualcuno da lui non identificato la caricava ed esplodeva un colpo”. Una discordanza verificata nelle perizie tecniche che per la procura e’ uno degli elementi che dimostrano la responsabilita’ del deputato.
Al veglione di Capodanno, come e’ stato accertato fin da subito, erano presenti anche diversi bambini. Una circostanza che ha fatto riflettere sullo scampato pericolo nella circostanza del ferimento di Campana. Dai verbali delle deposizioni dei testimoni, emerge un caso in particolare, quello della figlia di Davide Zappala’, assessore al Comune di Biella, amico e fedelissimo di Andrea Delmastro, presente all’evento con la moglie e la bambina di 4 anni. “All’una e mezza – ha messo a verbale Zappala’ – mia moglie mi ha affidato mia figlia, che stante l’ora tarda era molto stanca. L’ho fatta sedere sulle sedie verdi poste accanto al tavolo dove c’e’ stato poi lo sparo”. La bambina si trovava quindi a poco piu’ di un metro da dove e’ stato esploso il colpo di pistola che ha poi colpito Campana. “Dopo aver fatto sedere mia figlia”, prosegue Zappala’, “sono andato verso il tavolo posto vicino alla cucina principale ossia frontale rispetto all’ingresso alla sala e notavo Campana Luca che ballava probabilmente vicino a questo tavolo; al contempo notavo un gruppetto di persone vicino al tavolo dove e’ avvenuto lo sparo”. Il tavolo, come specifica Zappala’, e’ quello dove si trovava la bambina. “A quel punto – prosegue la testimonianza – ho sentito lo sparo mi sono girato e ho visto Campana che si dirigeva verso la cucina; io lo seguivo e notavo che si abbassava i pantaloni, si sedeva su una sedia della cucina secondaria e notavamo un buco sulla sua coscia. Dopo ho un blackout mentale: ricordo Pozzolo sotto shock che si era seduto sulla sedia verde dove poco prima avevo fatto sedere mia figlia”. “Subito dopo lo sparo – e’ la conclusione del racconto – mia moglie ha cercato mia figlia. Era preoccupata. Ha visto la bambina immobile. Ha avuto paura che ad essere colpita fosse lei. Si e’ messa a piangere perche’ ha temuto il peggio”.
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AGI – È stato presentato oggi, presso la Sala Stampa del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, il progetto: “Assisi Terra Laudato Si'”, animato dal Centro Laudato Si’ di Assisi per la diffusione dei valori dell’ecologia integrale e promosso in collaborazione con le principali realtà istituzionali, civili e religiose, della città. Il progetto nasce in preparazione al “Giubileo Laudato Si'” del 2025, il doppio anniversario degli 800 anni del Cantico delle Creature e i 10 anni dell’enciclica Laudato Si’, per offrire ai pellegrini l’opportunità di conoscere in profondità questi due messaggi di Francesco di Assisi e Francesco di Roma.
Dopo l’annuncio l’anno scorso da parte del vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino insieme al cardinale Michael Czerny del Vaticano, ora il progetto è pronto per iniziare a ricevere i pellegrini. Questa proposta nasce per rispondere al bisogno, sempre crescente, di percorsi di sensibilizzazione, formazione, e spiritualità rivolti non solo a chi è impegnato nei temi dell’ecologia integrale, ma a tutti. Assisi, per il suo profondo significato simbolico e il suo legame con san Francesco, patrono dei cultori dell’ecologia, come indicato da San Giovanni Paolo II, ha delle grandi potenzialità per annunciare e promuovere questo messaggio a favore di tutto il mondo. La proposta che viene avviata nella Giornata per la Terra, il 22 aprile, è promossa in maniera corale da tutta la città, e dalle sue varie anime: dalla Diocesi di Assisi alle famiglie francescane, dalla Pro Civitate Christiana al Fai; vedrà coinvolte in maniera attiva anche associazioni, istituzioni scolastiche e le diverse anime della società civile. Il progetto sarà coordinato dal Centro Laudato Si’, sede assisana del Movimento Laudato Si’.
Il progetto è stato presentato da Antonio Caschetto e Tomas Insua (Centro Laudato Si’ di Assisi), insieme a Marina Rosati (direttrice ufficio comunicazioni della diocesi di Assisi) che ha delineato il percorso sinodale e le prospettive future del progetto, e a fra Giulio Cesareo, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro convento di S. Francesco, che ha offerto uno sguardo sulla spiritualità francescana che è l’anima del progetto. All’incontro era presente anche il sindaco di Assisi, Stefania Proietti.
“Assisi Terra Laudato Si'”, come specificato nel sito AssisiLaudatoSi.org, offrirà alla città una serie di programmi e iniziative che hanno come scopo la diffusione dei valori dell’ecologia integrale. Per esempio, attraverso i Ritiri Laudato Si’ vissuti non solo nei Santuari francescani, ma in tutta la città e nel suo ecosistema (composto dal contesto paesaggistico, dai colori, dai silenzi e dalla spiritualità unica che qui si respira), i pellegrini avranno la possibilità di conoscere meglio la figura di San Francesco attraverso le parole del Cantico delle Creature. Inoltre saranno previsti, nei “luoghi Laudato Si'” (sia luoghi che hanno visto le varie tappe della composizione del Cantico di frate sole, sia luoghi che lo attualizzano), percorsi di preghiera guidata. Presso la Cittadella Laudato Si’ verranno offerti dei corsi di formazione e la proiezione del film “La Lettera: Un Messaggio per la nostra Terra”, che racconta la storia dell’enciclica Laudato si’ insieme a Papa Francesco. Il docu-film è presentato da YouTube Originals, e prodotto da Off The Fence Productions (vincitori Oscar 2021) e dal Movimento Laudato Si’. Infine, verrà attivato un servizio di volontariato alle iniziative del Progetto stesso.
Tra le attività che svolgeranno i volontari, ci sarà l’accompagnamento dei Ritiri, il supporto agli eventi di preghiera e formazione, e momenti di lavoro e preghiera nella campagna intorno. Questo progetto verrà inaugurato con una ricca serie di eventi. I giorni precedenti saranno animati dalla performance artistica dal titolo “Custodi della Terra, artigiani di Pace”, a cura di Francesco Astiaso Garcia (Unione cattolica artisti italiani) che coinvolgerà pellegrini, turisti e parrocchie. La performance consiste in un’esperienza di pittura collettiva, in preparazione alla Giornata della Terra. L’installazione complessiva, con le opere di ciascuno, costituirà un vero e proprio “Grido di Pace” che si leverà da Assisi. Inoltre, sempre per celebrare la Terra, nella giornata di domenica 21 aprile il Fai proporrà due percorsi nel Bosco di S. Francesco dal titolo “Festeggiamo madre Terra”.
Il 22 aprile, infine, presso la Cittadella Laudato Si’, sono previsti due momenti. La mattina, alle ore 11 ci sarà l’inaugurazione del progetto Assisi Terra Laudato Si’, dove interverranno, tra gli altri, Vito Stanzione del Cnr, impegnato in Antartide su attività di rilevamento del clima; la suora francescana Mary Frances Traynor, che racconterà la sua esperienza dal primo Earth Day, vissuto in Wisconsin, nel 1970; Susana Refega, nuova direttrice internazionale del Movimento Laudato Si’. Sarà l’occasione per condividere il concorso sull’ecologia integrale, promosso dalla Cittadella Laudato Si’ e destinato alle scuole italiane. L’evento sarà vissuto in collegamento con la maratona di Earth Day Italia #OnePeopleOnePlanet. A conclusione della Giornata come avviene ormai da qualche anno, alle 18.30 ci sarà un momento interreligioso di spiritualità e di contemplazione del tramonto, alla presenza di monsignor Domenico Sorrentino con membri di diverse confessioni cristiane e tradizioni religiose.
AGI – Prima udienza a porte chiuse in Corte d’appello a Trento per la conversione, secondo la legge italiana, della sentenza statunitense di Chico Forti, condannato nel 2000 per omicidio e porto d’armi. Dopo il via libera della Florida al trasferimento di Forti in Italia, annunciato il 1 marzo dalla premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva trasmesso al procuratore generale di Trento l’atto con cui chiede di promuovere, presso la Corte d’appello, il riconoscimento della sentenza penale irrevocabile emessa dalle autorità statunitensi.
Forti si trova in carcere in Florida da 24 anni perché condannato all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike risalente al 15 febbraio del 1998.
AGI – “Oggi, a Roma, anticipando l’appuntamento di domani della Conferenza dei garanti territoriali e una analoga iniziativa della Camera penale di Roma, abbiamo letto i nomi dei morti in carcere e di carcere del 2024, compresi quelli di quattro poliziotti che si sono tolti la vita. Servono risposte urgenti, ha detto il mese scorso il presidente della Repubblica, e noi oggi con lui”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasia, al termine della manifestazione che si è svolta oggi a Roma davanti al carcere di Regina Coeli.
“Trenta suicidi in tre mesi e più di 61mila detenuti – prosegue Anastasia – nel Lazio abbiamo un sovraffollamento del 142%, 6731 detenuti per 4742 posti: 2000 in eccesso. A Regina Coeli, oggi, c’erano 1150 detenuti per 628 posti, praticamente il doppio. Va bene la promozione del lavoro per i detenuti di cui si e’ discusso ieri al Cnel, ma se i numeri non cambiano, il lavoro sarà un premio per pochi”.
Oltre al Garante Anastasia, hanno partecipato alla lettura dei nomi la Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone, Bruno Mellano, Garante della Regione Piemonte e Coordinatore dei Garanti regionali, il Garante del Comune di Udine, Franco Corleone, don Lucio Boldrin, cappellano di Rebibbia nuovo complesso e coordinatore regionale dei cappellani, Denise Amerini e Giovanni Alfonsi della Cgil, il coordinatore regionale della Uil Polizia penitenziaria, Davide Riggi, e il presidente della Camera penale di Roma, Gaetano Scalise. Quest’ultimo ha annunciato un’analoga manifestazione di avvocati in toga, convocati per domani, sempre davanti a Regina Coeli.
All’iniziativa romana hanno aderito: A buon diritto; Antigone Lazio; A Roma insieme; Camera penale di Roma; Cgil Nazionale, Cgil Roma e Lazio; Cittadinanzattiva; Comunità di Sant’Egidio; Coordinamento regionale dei Cappellani penitenziari; Pid Onlus; Società della Ragione; Uil penitenziaria; Vic Caritas.
AGI – Il servizio di messaggistica Telegram ha quasi 900 milioni di utenti e si prevede che superera’ il miliardo entro un anno, ha affermato oggi il suo capo in un’intervista. “Telegram si sta diffondendo a macchia d’olio. Due milioni e mezzo di utenti si iscrivono ogni giorno”, ha dichiarato il russo Pavel Durov, cofondatore insieme al fratello Nikolai, in una rara intervista video con il giornalista statunitense Tucker Carlson. Le persone apprezzano “l’indipendenza, la privacy e la liberta'” che la piattaforma offre loro rispetto alle applicazioni rivali, ha aggiunto. Il servizio di messaggistica online, che utilizza la crittografia end-to-end e ha sede a Dubai, si e’ posto in contrasto con le piattaforme statunitensi, criticate per lo sfruttamento commerciale dei dati personali. Si e’ inoltre impegnato a non rivelare mai alcuna informazione sui propri utenti.
Durov racconta di aver avuto l’idea di lanciare un servizio di messaggistica criptata dopo aver subito molte pressioni da parte delle autorita’ russe all’epoca di VK, un social network che aveva creato nel suo Paese prima di venderlo e lasciare la Russia nel 2014. Ha detto di aver provato a stabilirsi a Berlino, Londra, Singapore e San Francisco prima di optare per Dubai, di cui ha elogiato l’ambiente imprenditoriale e la “neutralita'”. “Penso che stiamo facendo un ottimo lavoro con Telegram, con 900 milioni di utenti che probabilmente supereranno il miliardo di utenti attivi mensili entro un anno”, ha detto. Nell’emirato del Golfo, Telegram si e’ messo al riparo dalle regole di moderazione del governo, in un momento in cui sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti stanno facendo pressione sulle principali piattaforme per rimuovere i contenuti illegali. Con i suoi gruppi di discussione che possono ospitare fino a 200.000 persone, il servizio di messaggistica e’ talvolta accusato di aumentare il potenziale virale delle false informazioni e la proliferazione di contenuti di odio, neonazisti, pedofili, cospiratori o terroristici.
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