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AGI – Situazione sinottica che vede una serie di aree depressionarie disposte lungo i paralleli tra Oceano Atlantico, Gran Bretagna e Scandinavia. Proprio in atlantico l’area depressionaria andrà ad approfondirsi, determinando il richiamo di aria più stabile e mite sul Mediterraneo centrale e sull’Italia. Il promontorio d’alta pressione coinvolgerà la nostra penisola portando le temperature a salire notevolmente al di sopra delle medie del periodo, anche di 10 C. Ultimi aggiornamenti del Centro Meteo Italiano che confermano questa fase fino all’avvio della prossima settimana; a seguire i modelli propendono per l’ingresso di una perturbazione atlantica che potrebbe riportare pioggia e maltempo sulla nostra penisola.

 

Ecco in dettaglio le previsioni meteo per oggi:
– Al Nord: Al mattino nuvolosità alternata a schiarite. Al pomeriggio atteso un transito di velature su tutti i settori, qualche piovasco atteso sulla Liguria. In serata tempo del tutto asciutto con cieli sereni o poco nuvolosi.
– Al Centro: Al mattino attese nubi basse sulle regioni Tirreniche, poco nuvoloso altrove. Al pomeriggio qualche velatura in transito attesa sulla Toscana. In serata si rinnovano condizioni di tempo stabile con cieli sereni o poco nuvolosi.
– Al sud e sulle Isole: Cieli in prevalenza soleggiati sia al mattino che al pomeriggio. In serata e in nottata non sono attese variazioni di rilievo con assenza prevalente di nuvolosità. Temperature minime in generale diminuzione; massime in rialzo da nord a sud.

 

In dettaglio le previsioni per domani, venerdì:
– Al Nord: Al mattino tempo stabile su tutte le regioni ma con molte velature in transito ed addensamenti bassi sulla Liguria e al Nord-Est. Al pomeriggio non sono attese variazioni di rilievo. In serata e in nottata si rinnovano condizioni di tempo stabile con cieli sereni o poco nuvolosi per il transito di velature e ancora addensamenti bassi su Liguria e tra Veneto e Friuli.
– Al Centro: Al mattino attese nubi basse sulle regioni tirreniche, sereno o poco nuvoloso altrove. Al pomeriggio nessuna variazione di rilievo con cieli soleggiati e qualche velatura in transito. In serata si rinnovano condizioni di tempo stabile con cieli sereni o poco nuvolosi ed addensamenti bassi lungo le coste tirreniche.
– Al Sud e sulle Isole: Giornata stabile su tutte le regioni con cieli per lo più soleggiati sia al mattino che al pomeriggio o con al più il transito di qualche velatura. In serata e in nottata non sono attese variazioni di rilievo con tempo asciutto prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi. Temperature minime stabili o in generale aumento da Nord a Sud. 

AGI –
Maxi frode ai danni dell’Ue su fondi Pnrr. I finanzieri del Comando provinciale di
Venezia e del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, con il supporto tecnico del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche, stanno eseguendo un’
ordinanza di misure cautelari personali nei confronti di 23 persone emessa dal gip del Tribunale di Roma, su richiesta del procuratore europeo delegato dell’Ufficio di Venezia, nonché di
sequestri preventivi per oltre 600 milioni di euro. Oltre che sull’intero territorio nazionale, le operazioni stanno interessando diversi Paesi europei, con il coinvolgimento delle forze di polizia slovacche, rumene e austriache. 

AGI – La Treccani ricorda Gian Maria Volonté, di cui ricorre quest’anno il trentesimo anniversario della morte, con una voce pubblicata sul volume 100 del Dizionario Biografico degli Italiani, a cura di Marina Pellanda. Nato il 9 aprile 1933 a Milano e morto a Florina (Grecia) il 6 dicembre 1994 Volonté è considerato uno degli attori teatrali e cinematografici più importanti del cinema italiano dalle “straordinarie doti interpretative, basate su una naturale abilità mimetica e su un lavoro attoriale ossessivo, al servizio del miglior cinema di impegno civile”. A diciassette anni partì per la Francia vivendo alla giornata, vendendo giornali e raccogliendo mele per poi rientrare in Italia avvicinandosi al teatro.

 

Nel 1959, per primo in Italia, diresse e interpretò L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett: un gesto d’avanguardia perché Beckett si affermò in Italia con difficoltà, solo a partire dal 1960-70. Del 1959 fu anche la sua prima fortunatissima partecipazione televisiva come Rogozin ne L’Idiota di Fedor Dostoevskij, ridotto, sceneggiato e interpretato da Giorgio Albertazzi, per la regia di Giacomo Vaccari, che lo impose improvvisamente al pubblico come “uno dei più interessanti e promettenti attori della nuova generazione” (Peano, 1967).

 

Nell’estate del 1960 l’attore lavorò con Enriquez in due spettacoli shakespeariani: Romeo e Giulietta e Antonio e Cleopatra, conoscendo così Carla Gravina. Il loro legame, nato al di fuori del matrimonio fece parecchio scandalo, ma continuò nonostante l’ostracismo che anche nel lavoro colpì i due attori, e il 3 luglio 1961 nacque Giovanna, che avrebbe portato il cognome materno. A volte la sua inquieta ricerca, gli interrogativi, l’ansia di chiarimenti gli fecero mancare occasioni prestigiose: attraverso le sue scelte non dettate da logiche di mercato, non rinunciò mai a interrogarsi sul suo ruolo di intellettuale e di attore, tanto da lasciare un segno anche per i film che si rifiuto’ di interpretare. Nel 1972 disse no a Francis Ford Coppola per Il Padrino e nel 1976 rifiutò Il Casanova di Federico Fellini e Novecento di Bernardo Bertolucci.

 

Il decennio 1970-80 fu particolarmente sofferto. Vedendo spegnersi il cinema d’autore di stampo realistico, individuo’ nel mercato la peggiore delle censure. In questo clima si concesse lunghi soggiorni lontano dall’Italia (in Francia, in barca a vela nel 1970), ma anche, nel 1976, dedicandosi a una breve esperienza politica, singolare e generoso tentativo di portare il suo impegno e la competenza di uomo dello spettacolo nella vita pubblica: eletto consigliere comunale a Roma nelle liste del Partito Comunista Italiano, si dimise non molto tempo dopo perché ritenne non fosse quello il terreno a lui più congeniale. Tra il 1978 e il 1979 giro’ con Francesco Rosi Cristo si è fermato a Eboli (fu il quarto film con il regista) e diede vita, dalle colonne del quotidiano L’Unità, a una durissima lotta (anche sul piano giudiziario): la campagna sul tema ‘voce-volto’, che affermò il principio per cui un attore è tale solo se, oltre a dare il suo volto, dà al personaggio che interpreta anche la propria voce. L’anno successivo gli venne diagnosticato un cancro a un polmone e per sostenere economicamente l’intervento chirurgico che lo salvò accettò di interpretare Plessis nella riduzione televisiva di Mauro Bolognini dell’opera di Stendhal La certosa di Parma (1982).

Volonté – che ha dato un contributo importante al cinema italiano, al western, ai film di Elio Petri e Rosi ma anche alla commedia all’italiana nell’Armata Brancaleone (1966) di Mario Monicelli – negli anni seguenti diradò l’attività cinematografica per dedicarsi di nuovo al teatro. Riconquistò l’attenzione internazionale con La mort de Mario Ricci e con Il caso Moro (1986) di Giuseppe Ferrara, dove interpreto’ l’uomo politico democristiano meritandosi l’Orso d’argento al Festival di Berlino del 1987. Dopo Cronaca di una morte annunciata (1987), sua quinta collaborazione con Rosi, iniziò a prediligere le produzioni internazionali, come nel caso di L’uvre au noir (1988; L’opera al nero) di André Delvaux e di Tirano Banderas (1993; Il tiranno Banderas) di José Luis Garcìa Sànchez, ma non mancò di dare il suo contributo ad altri due film italiani tratti da opere di Sciascia, Porte aperte (1990) di Gianni Amelio, per il quale ricevette il David di Donatello, e Una storia semplice (1991) di Emidio Greco. Nel 1991 ricevette il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Fu colto da infarto sul set di To vlemma tu Odyssea (Lo sguardo di Ulisse) di Theo Anghelopulos (uscito postumo nel 1995), mentre era impegnato come sempre nella lotta alla guerra e alla cultura della morte. 

 

 

 

AGI – La nostra personalità altera l’espressione dei nostri geni. Lo dimostra uno studio internazionale condotto dall‘università di Granada (Spagna) utilizzando l’intelligenza artificiale e pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry (Nature). Lo studio multi e interdisciplinare è stato condotto da ricercatori dell’Istituto interuniversitario andaluso di ricerca in scienza dei dati e intelligenza computazionale (DaSCI), del Dipartimento di informatica e intelligenza artificiale dell’UGR e dell’Istituto di ricerca sulla biosalute di Granada (ibs.GRANADA).

Lo studio è stato effettuato in collaborazione con il professor Robert Cloninger (Washington University di St. Louis), ricercatori del Baylor College of Medicine (Texas, USA) e dello Young Finns Study (Finlandia). Il gruppo di ricerca internazionale (composto da specialisti in genetica, medicina, psicologia e informatica) ha utilizzato i dati dello Young Finns Study, un ampio studio condotto sulla popolazione generale della Finlandia per oltre quattro decenni durante il quale sono state raccolte informazioni rilevanti sulla salute dei partecipanti, condizione fisica e stile di vita. Inoltre, i partecipanti sono stati sottoposti ad approfondite valutazioni della personalità che hanno riguardato sia il temperamento (abitudini e reattività emotiva) che il carattere (obiettivi e valori coscienti).

 

I risultati hanno mostrato che alcune visioni della vita favoriscono una vita sana, appagante e lunga, mentre altre portano a una vita stressante, malsana e breve. Lo studio ha analizzato la regolazione dell’espressione genetica in questi individui, tenendo conto di tre livelli di autoconsapevolezza misurati attraverso la combinazione del loro temperamento e dei loro profili caratteriali. Questi livelli sono stati definiti “non regolamentati” – individui dominati da emozioni e abitudini irrazionali associate alle loro tradizioni e all’obbedienza all’autorità, “organizzati” – individui autosufficienti capaci di regolare intenzionalmente le proprie abitudini e cooperare con gli altri per il reciproco vantaggio e, infine, “creativo” – individui auto-trascendenti che adattano le proprie abitudini per vivere in armonia con gli altri, con la natura o con l’universo, anche se ciò richiede occasionali sacrifici personali.

 

Come spiega il ricercatore dell’UGR e co-autore dello studio Coral del Val: “Nella nostra ricerca abbiamo fatto due scoperte chiave sull’espressione e l’organizzazione dei geni in base ai profili di personalità di questi individui. Innanzitutto, abbiamo scoperto una rete di 4.000 geni raggruppati in più moduli espressi in regioni specifiche del cervello. Alcuni di questi geni erano già stati collegati in studi precedenti all’ereditarietà della personalità umana. In secondo luogo, abbiamo scoperto che i moduli formavano una rete di interazione funzionale in grado di orchestrare i cambiamenti nell’espressione genetica per adattarsi alle diverse condizioni interne ed esterne. I moduli si attivavano e disattivavano in modo flessibile, facilitando l’adattamento alle sfide quotidiane che tutti affrontiamo e coreografando il nostro sviluppo”.

I ricercatori hanno dimostrato che i cambiamenti nei modelli di interazione tra questi moduli erano orchestrati da due sottoreti. Una rete regola la reattività emotiva (ansia, paura, ecc.), mentre l’altra regola ciò che una persona percepisce come significativo (ad esempio la produzione di concetti e linguaggio). “La cosa più notevole è il fatto che le reti di emozioni e significato sono coordinate da un centro di controllo composto da sei geni”, osserva Elisa Dìaz de la Guardia-Bolìvar, l’altra coautrice dello studio.

 

“È particolarmente interessante il fatto che abbiamo scoperto che i sei geni del centro di controllo sono altamente preservati nel corso dell’evoluzione, dagli organismi unicellulari agli esseri umani moderni. Questa scoperta conferma il loro ruolo benefico nel regolare il funzionamento di tutte le forme di vita sulla Terra”, aggiunge. Identificare queste reti genetiche e il centro di controllo che regola l’espressione genica negli esseri umani ha valore pratico perché mostra come le persone possono migliorare la qualità della loro salute, felicità e qualità generale della vita quotidiana, nonostante le sfide e lo stress che tutti affrontiamo.

Igor Zwir dell’UGR spiega: “In ricerche precedenti, abbiamo riscontrato differenze significative nel benessere tra le persone nei tre gruppi di personalità, a seconda del loro livello di autoconsapevolezza. Nello specifico, quelli con maggiore consapevolezza di sé (il gruppo creativo) hanno riportato un maggiore benessere rispetto ai gruppi organizzati e non regolamentati. Abbiamo ora dimostrato che questi livelli di autoconsapevolezza sono anche fortemente associati alla regolazione dell’espressione genica nello stesso ordine (creativo) organizzato) non regolato). Ciò suggerisce che una persona può migliorare la propria salute e il proprio benessere coltivando una visione della vita più auto-trascendente e creativa”. 

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