AGI – Ancora un femminicidio a Roma. Una donna cinese di 37 anni è stata uccisa dal marito connazionale di 36 anni davanti alla figlia di soli 5 anni. E’ avvenuto sabato 16 marzo intorno alle 23.30 in via Livilla, al Quadraro, periferia a sud-est della Capitale. Sul posto la polizia. L’uomo, dopo aver accoltellato a morte la moglie colpendola al torace, è scappato via. Rintracciato dalla Squadra Mobile della polizia in via dei Consoli, è stato arrestato per omicidio. In casa, oltre alla figlia, vivevano anche due inquiline, entrambe studentesse cinesi. I vicini hanno confermato agli investigatori di aver sentito spesso la coppia litigare negli ultimi tempi.
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AGI – Una società napoletana che però ingloba anche rappresentanti stranieri, da gennaio scorso sul mercato con un prodotto interamente made in Italy, anzi made in Sud, in packaging sostenibili e riciclabile. Prodotti basic ma indispensabile nella routine beauty di donne e uomini. Una scelta di un imprenditore napoletano che parte dalla scoperta di proprietà del latte di bufala, un elemento naturale super grasso, super idratante e soprattutto soprattutto ben tollerato anche da chi ha una pelle problematica. Massimiliano Galdiero, fondatore di Bufarma, ha un dottorato in microbiologia preso a Cambridge, e, dopo aver ereditato un allevamento di bufale vicino a Napoli da suo padre e un libro di antiche ricette di creme e lozioni da suo nonno farmacista, e ha deciso di diffondere questi prodotti naturali concependo una linea ideale per pelli secche sensibili o delicate come quelle ad esempio dei bambini che solo in alcuni prodotti mischia acido ialuronico, e che diventa indispensabile per problemi molto sentiti come ad esempio quello dell’herpes labiale, con un balsamo ottenuto utilizzando le bucce delle castagne. Il latte naturale è stato utilizzato per secoli per migliorare e proteggere la pelle. E grazie alla sua elevata quantità di lipidi e calcio, il latte di bufala è in grado di proteggere naturalmente la barriera idratante della nostra pelle. Lozioni e creme, sono arricchiti da ingredienti botanici provenienti dal Sud Italia, raccolti in modo responsabile. I prodotti nascono dal territorio e dalla scienza, e sbarcano anche negli Emirati Arabi, oltre che essere presenti sul web. Tra Napoli e Puglia la sua catena di produzione con ingredienti mediterranei e una formula sviluppata in Francia e Finlandia. Ambasciatrice del marchio è Kiera Chaplin, nota per la sua carriera di modella, per la sua incursione nel mondo degli affari con la creazione dei Chaplin Awards e anche per la sua collaborazione con diversi top brand.
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AGI – Blitz di Ultima Generazione alla Maratona di Roma: alle 9 tre attivisti del gruppo eco-ribelle hanno scavalcato la barriera su Ponte Vittorio Emanuele e si sono piazzati al centro della strada mentre transitavano gli atleti della gara agonistica. I tre – un uomo e due donne – hanno srotolato striscioni con le scritte ‘Fondo Riparazione’ e ‘Il collasso climatico corre veloce, se vince perdiamo tutti’. Agenti della Polizia municipale li hanno poi fatti togliere dalla strada in attesa che arrivasse una pattuglia della Polizia che li ha portati in commissariato per l’identificazione. Già a settembre alla maratona di Berlino gli attivisti di Ultima Generazione avevano cercato di disturbare la gara gettando vernice arancione sulla pista e provando a fermare gli atleti prima della partenza.
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AGI – Un camion per la raccolta dei rifiuti ha schiacciato e ucciso in retromarcia un passante a Chioggia, nel Veneziano: è accaduto intorno alle 7 del mattino, quando il mezzo guidato da un autista 50enne con 30 anni di servizio alle spalle ha sentito un colpo e si è accorto di aver centrato un uomo che è deceduto poco dopo. La manovra di avvicinamento al cassonetto, posizionato tra la sede del Comune e un ristorante, è stata eseguita controllando la telecamera di bordo, ha riferito l’azienda Veritas ipotizzando che l’uomo sia sbucato all’improvviso dalla recinzione di un cantiere della zona. L’autista ha bloccato il mezzo e ha chiamato immediatamente i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per i rilievi.
AGI – Muoversi anche poco, ma muoversi tutti. Anche le persone i cui livelli di attività fisica sono inferiori a quanto raccomandato dalle Linee guida internazionali, purchè non siano del tutto sedentarie, hanno un ridotto rischio di ictus rispetto ai loro coetanei sedentari: è il risultato principale di una revisione sistematica e metanalisi condotta dai Neurologi del Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche dell’Università degli Studi dell’Aquila e pubblicata online sul prestigioso Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry.
Dallo studio emerge che gli effetti di riduzione del rischio di ictus cerebrale associati ad attività fisica sono indipendenti dall’età e dal sesso, il che significa che tutti dovrebbero essere incoraggiati a svolgere qualunque tipo di attività fisica nel loro tempo libero. Mentre le Linee guida internazionali raccomandano 150 minuti o più a settimana di attività fisica di intensità moderata o 75 minuti o più di attività ad intensità vigorosa per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, non molti adulti riescono a raggiungere questo obiettivo, affermano i ricercatori.
Per scoprire se livelli più bassi di attività fisica possano comunque avere un effetto protettivo contro l’ictus cerebrale, gli autori, cercando dati nei database internazionali, hanno riunito i risultati di 15 grandi studi osservazionali effettuati su un totale di 752.052 adulti, la cui salute è stata monitorata per una media di 10,5 anni.
L’analisi dei dati aggregati ha mostrato che, rispetto all’assenza di attività fisica, la quantità “ideale” più alta riduce il rischio di ictus del 29%, ma che alcune attività “al di sotto del target” consigliato dalle raccomandazioni internazionali riducono comunque il rischio di ictus del 18%. Gli autori riconoscono diversi limiti ai loro risultati, tra cui la variabilità nelle definizioni dei livelli di attività fisica tra i diversi studi e il fatto che l’attività fisica era riportata in modo soggettivo, tramite questionari, dai soggetti inclusi.
Tuttavia, gli autori dello studio concludono che l’attività fisica ricreativa, anche in piccole quantità, potrebbe aiutare a scongiurare l’ictus nel lungo termine. Questa conclusione incoraggia al movimento soprattutto i soggetti con limitazioni fisiche o di tempo a una vita più attiva.
AGI – Femminicidio a Taurisano in provincia di Lecce. Un uomo, Albano Galati, già noto alle forze dell’ordine, ha accoltellato la moglie e si è scagliato anche contro la vicina che è rimasta ferita. L’episodio si è consumato in via Corvaglia nella zona 167 del comune del basso Salento, sul posto 118 e forze dell’ordine. La vittima, di origini polacche, lascia quattro figli. L’uomo si è costituito.
Da quanto confermato da fonti ufficiali è stato proprio lui a presentarsi in commissariato dove ora viene ascoltato dal pubblico ministero Giorgia Villa. Il rapporto coniugale era già inclinato da qualche tempo. Nel corso dell’ultimo litigio una vicina di casa ha provato senza successo a riportare la pace ed è stata aggredita a sua volta.
AGI – Si frequentavano da tempo, erano felici. Lui, Vincenzo Nocerino, 20 anni, aveva chiesto l’auto in prestito al padre ieri sera. Voleva uscire con la sua fidanzata, una 21enne iraniana, da alcuni anni a Napoli per studiare. Una panino in centro e poi verso casa nella periferia nord di Napoli, Secondigliano, quartiere noto alle cronache agli inizi degli anni duemila per la faida tra clan, ma in realtà storico municipio agricolo alle porte della città.
A fine serata i due giovani hanno deciso di appartarsi nel garage del palazzo dove lui abitava, in via Fosso De Lupo. C’era freddo e probabilmente per questo hanno lasciato il motore acceso per riscaldare l’abitacolo. Forse non si sono accorti che stavano lentamente morendo. Li hanno trovati vicini, nudi e privi di vita, prima svenuti e poi soffocati dalle esalazioni dei gas di scarico che hanno invaso il box auto e l’interno della vettura. Il garage era chiuso e l’aria non circolava.
A trovare i cadaveri è stato il padre di Vincenzo, che, non vedendolo tornare a casa, ha iniziato a cercarlo, andando a controllare in garage e trovando alle 8.30 di questa mattina il motore ancora acceso e il gas che aveva impregnato tutto il locale. I carabinieri hanno delimitato l’area e fatto allontanare decine di curiosi, gente del posto che davanti alle divise e al nastro bianco e rosso credeva che quei due corpi potessero essere di persone uccisi dalla camorra. La zona, infatti, è stata per anni al centro di feroci faide.
Saranno le analisi e gli accertamenti anche autoptici disposti dal pm di turno a confermare le cause e la dinamica della morte, ma la pista di un incidente fatale è quella prevalente dopo le minuziose prime indagini dei carabinieri. Che ancora indagano non trascurando alcuna possibilità e visionando le immagini delle telecamere per controllare i movimenti di Vincenzo e della sua ragazza.